Creato da destraitaliana il 29/01/2007

ALTAFORTE

Informazione Non Conforme

 

 

« ALTAFORTE CASUAL FIRMFASHION »

LOTTA DI SOPRAVVIVENZA

Post n°2426 pubblicato il 04 Aprile 2008 da destraitaliana
 
Tag: STORIA

Tre anni fa decisi di denunciare alcuni fatti gravissimi che riguardavano il cosiddetto Rogo di Primavalle: era il 1973 quando morirono in un rogo appiccato da alcuni esponenti di Potere Operaio due fratelli, uno di otto e l’altro di 21 anni: Virgilio e Stefano Mattei. Per caso mi trovai a raccogliere le dichiarazioni di un latitante condannato in via definiva per quel Rogo, Manlio Grillo. Consegnati i nastri alla magistratura sono iniziati i procedimenti uno civile di risarcimento danni, e uno penale a carico numerose persone coinvolte nella strage. I processi rischiano di saltare per varie cause ma anche per una serie di motivi che mi coinvolgono come testimone. In questo articolo vi racconto il perché.


UN LATITANTE SI CONFESSA

Andiamo con ordine.
E’ il febbraio del 2005 quando a Managua il latitante Manlio Grillo, condannato in via definitiva per il “Rogo Primavalle”, mi chiede di aiutarlo a scrivere un libro. La strage, ricordata come Rogo Primavalle, ed avvenuta il 16 aprile 1973 fu attuata da alcuni esponenti di Potere Operaio. Gli attentatori versarono, a notte fonda, del liquido infiammabile sulla porta dell’abitazione di Mario Mattei, segretario della sezione del Movimento Sociale Italiano a Primavalle. L’incendio distrusse rapidamente il piccolo appartamento bruciando vivi due figli del Mattei, Virgilio di 22 anni e Stefano di 8 anni. Gli attentatori lasciarono sul posto una rivendicazione della loro azione. Nel libro Grillo però non vuole parlare solo del Rogo Primavalle, ma di tutta la sua vita, di tutta la sua militanza nelle BR, di tutto il periodo dei c.d. “anni di piombo”.
Un libro che va ben oltre quindi il Rogo Primavalle. Passiamo diversi giorni insieme, giorni in cui registro le sue parole. Nel corso delle registrazioni mi rendo conto che i fatti narrati da Grillo integrano reati gravissimi (numerosissimi omicidi). Rientrata in Italia decido di non scrivere il libro, ritenendo che quanto raccontato da Grillo debba essere oggetto di accurate indagini. Indagini che la pubblicazione del libro potrebbe danneggiare.

Consegno, quindi, le registrazioni al mio legale ponendo, però, due condizioni:
1. che il materiale venga consegnato alla magistratura per le necessarie indagini;
2. che non venga strumentalizzato per fini politici.

Così avviene.

I TESTIMONI E LA STAMPA

I famigliari delle vittime del Rogo Primavalle, messi al corrente delle registrazioni, decidono di promuovere, oltre all’azione penale, anche un’azione civile di risarcimento danni e la notizia giunge così alla stampa. Vengono coinvolti nel processo e denunciati a seguito delle registrazioni di Manlio Grillo diversi personaggi, alcuni di loro attualmente svolgenti incarichi istituzionali o non, di notevole importanza
Ad ottobre del 2006 il quotidiano la Repubblica Repubblica la notizia delle
registrazioni rilasciate da Manlio Grillo, omettendo di scrivere le mie generalità. Il giorno dopo, però, il quotidiano Libero riprende la notizia pubblicando, purtroppo, anche il mio nome e cognome.

Continua qui COMEDONCHISCIOTTE

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

TAG

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 
immagine

Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità. Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia. La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità penosa, l'estasi ed il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità. Noi vogliamo inneggiare all'uomo che tiene il volante, la cui asta attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita. Bisogna che il poeta si prodichi con ardore, sfarzo e magnificenza, per aumentare l'entusiastico fervore degli elementi primordiali. Non vi è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. Noi siamo sul patrimonio estremo dei secoli! poichè abbiamo già creata l'eterna velocità onnipresente. Noi vogliamo glorificare la guerra-sola igene del mondo-il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore. Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d'ogni specie e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica o utilitaria. Noi canteremo le locomotive dall'ampio petto, il volo scivolante degli areoplani. E' dall'Italia che lanciamo questo manifesto di violenza travolgente e incendiaria col quale fondiamo oggi il Futurismo.

 

 

immagine

Luigi Ciavardini, ex militante dei Nuclei Armati Rivoluzionari, è stato dunque condannato a 30 anni di carcere dalla Corte d'Appello sezione minori del Tribunale di Bologna. Questa condanna risulta essere, senza mezzi termini, una dichiarazione di guerra preventiva a quella parte degli Italiani non allineata all'interno dei vecchi schemi di cui il Sistema rappresenta la sintesi. All'epoca dei fatti Luigi Ciavardini aveva soltanto 17 anni ed è accusato di avere trasportato fino alla stazione di Bologna l'esplosivo responsabile della morte di 85 persone e del ferimento di altre 200. Quella strage è tuttora il più grave atto sanguinario dell'Italia nata dalla resistenza. Un massacro spaventoso che ha chiuso un decennio di piccole e grandi sconvolgimenti politici e sociali. La strage di Bologna ha sepolto sotto una coltre di morte gli anni più caldi della storia d'Italia. Ma quella strage è servita, soprattutto, a mettere fuorigioco un'intera generazione di Camerati Rivoluzionari che negli Anni 70 ha imposto fieramente la propria presenza nelle piazze di tutto il Paese. Le indagini sono andate da subito in un'unica direzione, quella dell'eversione neofascista. Un intero ambiente è stato criminalizzato e fatto a pezzi dalla meschina paura dei mercanti del Sistema. Terza Posizione è stata smantellata in seguito a questa inchiesta, mentre la storia dei Nar ha avuto un tragico epilogo di sangue ed ergastoli. Si finge di credere a questa pista unicamente per togliere di mezzo lo spettro di una nuova Rivoluzione Nazionale che con il tempo stava prendendo terreno. Francesca Romana Mambro e Valerio 'Giusva' Fioravanti vennero indicati come gli esecutori materiale, tesi che neppure eccellenti nemici politici hanno tuttora il coraggio di sostenere. A Bologna non si è fatta Giustizia. A Bologna non si è cercata Giustizia.

LUIGI LIBERO!

 
 

FACEBOOK

 
 

AREA PERSONALE

 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963