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Persone nel tempo


Pubblico un testo che fa parte di "Sguardi", il mio libro di racconti. Parla del tempo e delle persone che l'attraversano. Dedicato a: Cinzia, Carpediem56, Carmen46 , Rosso VenexianoErinn78
Sono ossessionato dal tempo che passa.  Da qualche parte ho letto che l’intera vita dell’uomo, dai primati che si aggiravano nelle lande africane ottocentomila anni fa fino ad adesso, equivale a trenta secondi nell’arco di una giornata,  il tempo del pianeta.  La vita individuale è anch’essa una manciata di secondi rispetto all’evoluzione della specie umana.  Le nostre vite si consumano in una frazione di secondo, se confrontate con i tempi degli astri. La vita è meno di un granello di sabbia su un'immensa spiaggia: tutto il nostro agitarsi, ricercare spazi di felicità individuale, eventi pieni di senso, m’appare come un movimento disordinato di insetti che scambiano il frammento di cibo che trasportano a fatica per il  centro dell’universo.***  Contempla assorto  tutto ciò che ha davanti. L’intero cosmo si dispiega di fronte a lui come un atlante che costringe la sfericità del mondo in due pagine piane accostate.  Non è insoddisfatto, né felice.  Non alberga sentimenti umani, tranne un’ombra di rimpianto in bilico tra l’affiorare e lo smarrirsi in un mare tranquillo, il desiderio della finitezza umana. Vivere una vita che inizia, si compie, declina e si spegne. L’eternità è un peso indicibile, anche per chi l’ha concepita. Abitare il tempo ed esserne trasformato, rinnegare l’onniscienza, il sapere in anticipo il destino  dell’universo, anche se la parola “anticipo” non ha senso in un  mondo che non inizia e non finisce, ma sta immobile a ripetere cicli di miliardi di anni.***  Noi tutti, nel momento di morire, abbiamo vissuto un lento distacco dal corpo, un senso di quiete finalmente raggiunta, la percezione di  andare incontro a una luce brillante e fredda e di vedere la scena dall’alto e dall’esterno, mentre gruppi di persone danno sfogo al loro dolore o al loro sollievo, piangono, assistono compunti o si sforzano di provare un ipocrita cordoglio. In quei momenti il traffico umano è così lontano da apparire estraneo e indecifrabile. Purtroppo il nostro resoconto si ferma qui. Non sappiamo cosa ci sia dietro quella luce, se un movimento verso un’immateriale armonia perfetta o una lenta discesa verso un’oscurità priva di oggetti. Siamo stati  risvegliati da uno stimolatore cardiaco e  risospinti verso un caos allucinato di luci fredde, grida, sospiri, rumori metallici ed escrementi umani. ***  Chi siete? Cosa volete da me? Perché mi avete circondato e non parlate?  Volete i miei soldi? Eccoli, ma non è quello che desiderate, quello che esigete da me. Volete una confessione piena della mia miseria, dei miei limiti, della vigliaccheria e dei compromessi che ho  accettato, pur di vivere senza eccessive difficoltà la mia vita mediocre e anonima? Ve la rendo, ma perché non dite nulla? Volete la mia vita, volete recidere il legame di materia inerte che lega i miei giorni uno con l’altro, che rende il mio tempo vischioso e insensato, simile alla ripetizione di una formula vuota, a un rosario di consuetudini? Prendetela e restituitemi,  anche solo per un istante, un’esistenza vera,  un’emozione forte di carne  e sangue. Assomigliate tutti voi allo scorrere silente dei giorni che  segnano il flusso della vita, un cerchio di immobilità assemblato dall’inerzia. Ditemi qualcosa, vi supplico. ***   Lo guardavano mentre li supplicava di dire qualcosa, qualunque cosa. Una parola che spezzasse il cerchio di silenzio che assediava la sua vita da troppo tempo, quel tempo che imprigionava anche loro, anche se la  natura androgina dei volti, i corpi perfetti e la concentrata attenzione li rendeva simili a una schiera di angeli  mandati dall’Altissimo a soccorrere gli umani, inchiodati tra l’effimero e  l’angoscia della fine dei giorni.Writer