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La bugia

Post n°309 pubblicato il 16 Settembre 2009 da patty1_mah

Fino ad una certa eta',da bambini,abbiamo raccontato bugie,quasi

 senza renderci conto,e lo facevano in maniera del tutto innocente,

 ma venivamo severamente redarguiti se scoperti.
Ora pero' sie' arrivato a considerare che le
bugieaiutano a crescere.
Inutile chegli adulti lo impediscano, perché è un modo per costruire

la propria personalità. Quando però i bambini crescono e superano

 i sette-otto anni, le bugie assumono altri significati, e sesonoeccessive,

 frequenti e totalmente fuori dalla realtà è il caso di intervenire.

Forse fra di noi non ci sono piu' bambini piccoli da crescere,ma

di sicuro ci sono dei nipotini.......

Dice la psicologa Bianca Maria Fracas  che raccontare bugie è

 un comportamento infantile molto frequente, e spesso utile;

rappresentano, infatti, una tappa significativa nello sviluppodellinguaggio

e della funzione simbolica. Intorno ai 3 anni, il bambino scopre che

non può dire sempre tutto e la bugia diventa il passatempo preferito;

la menzogna poi, è un modo per tenere nascosto all’adulto un mondo

immaginario e interiore personale. La differenza tra realtà e menzogna,

 anche se viene acquisitaprecocemente, assume un reale significatosolo verso i 7 anni.

Un sintomo e' quello che superata la prima infanzia, se un bambino

 di otto, nove anni, dice bugie molto spesso, solitamente lo fa perché

la realtà in cui vive non gli piace oppure è dolorosa, e quindi ha bisogno

 di modificarla per renderla più accettabile e tollerabile. Disolitosi

 tratta di bambini con scarsa autostima, che temono di non essere

all’altezza e quindi tendono a mentire perché non hanno il coraggio

di dire ai genitori la verità. Spesso mamma e papà hanno una grande

 responsabilità, perché per un bambino può essere difficile

ammettere i propri errori, se i genitori sono ipercritici, esigenti

e punitivi. Per questo è importante che gli adulti in primis modifichino

 i loro atteggiamenti, colmando ivuoti affettivi e rinforzandol’autostima del figlio.

Le menzogne non sono tutte uguali, e cambiano di pari passo

 con l’evoluzione dell’identità del bambino. Ci sono le bugie di

 discolpa (non sono stato io), che tendono a scomparire quando si

cresce. Poi ci sono le bugie “vanterie”, che servono a farsi belli di

 fronte agli altri e che consentono di dare sfogo ai propri desideri

di grandezza. Più che di vere menzogne si tratta di tentativi di

modificare la realtà ricorrendo al “pensiero magico”. Spesso tra

coetanei comincia una gara di bugie; si tratta di un gioco dove

 ci si fida a “spararle più grosse”. Ma non bisogna preoccuparsi,

 perché in questi casi le bugie hanno un fine ludico.

 

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