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SCUOLA LAICA E RISPETTO DELLE MINORANZE

Post n°408 pubblicato il 14 Dicembre 2006 da franco460

"Niente canzoni di Natale a scuola"
E a Bolzano scoppia la polemica
BOLZANO -
Si moltiplicano ora dopo ora le reazioni politiche seguite alla decisione, presa da alcune maestre della scuola materna la "Casa del bosco", di non far cantare ai propri alunni - per rispetto verso i bambini non cattolici - una canzoncina di Natale su Gesù.

La protesta di parte dei genitori ha fatto scoppiare un vero e proprio caso. Dopo un primo intervento dell'Union fuer Suedtirol, il movimento fondato da Eva Klotz, secondo cui "la tolleranza nei confronti delle altre culture non significa che dobbiamo rinunciare alla nostra cultura ed ai nostri costumi" è An che ha annunciato, per bocca del senatore Alfredo Mantovano, un'interrogazione al ministro della Pubblica Istruzione. "E' necessario - ha detto Mantovano - che il governo chiarisca se comportamenti come quelli tenuti nella scuola materna di Bolzano, oltre a essere patetici, siano conformi alle leggi dello Stato".
Continua a leggere..   http://www.repubblica.it/

Qualcosa di simile sta succedendo in Gran bretagna e negli USA.  Si sceglie di limitare il canto di canzoni di una sola confessione o di esporre i simboli religiosi per rispetto delle altre confessioni. Io condivido la scelta della  scuola di Bolzano  perchè in Italia la scuola non è confessionale e deve garantire l'uguaglianza di tutti gli alunni.
Fuori dalla scuola ci sono altri ambiti, come gli oratori delle parrocchie, nei quali gli alunni cattolici possono praticare liberamente la loro religione.

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Commenti al Post:
unamicoincomune
unamicoincomune il 14/12/06 alle 10:44 via WEB
Il laicismo imperante è il nuovo e più pericoloso fondamentalismo. La nostra tradizione, cristiana, non va accantonata. Semmai si potrebbe partire da questa per instaurare quel dialogo tra religioni tanto auspicato. La scuola potrebbe essere il luogo ideale per far conoscere le diverse religioni e farle convivere. Insegnando ai mussulmani cosa rappresentano per i bambini cattolici certe festività cristiane e cattoliche e ai bambini cristiani il significato, ad esempio, del ramadan. Questo modo di operare rientra nel principio, basilare per qualsiasi Stato, della tolleranza religiosa. tolleranza non prevede rinuncia ma coesistenza. Ciao Pierluigi
 
 
franco460
franco460 il 14/12/06 alle 14:54 via WEB
Per essere tolleranti bisogna che ci sia pari dignità. La scuola dovrebbe essere un luogo neutrale, cioè di tutti. La predominanza di una confessione sulle altre può essere vissuta come emarginazione e sopraffazione. la scuola statale laica è la garanzia per l'uguaglianza di tutti i bambini. ciao
 
   
unamicoincomune
unamicoincomune il 14/12/06 alle 18:38 via WEB
L'uguaglianza, come ti ho gia detto in altre occasioni, non esiste in natura. Esistono uguali diritti ed uguali doveri. Non capisco l'avversione per la religione predominante. Pensavo di averti chiarito la mia posizione con il post precedente. I mali della nostra società hanno radici profonde, e sono riconducibili alla scissione (gravissimo errore) tra fede e ragione (o scienza) ma è un discorso troppo lungo e non facile. Ti consiglio di leggere Palatone, vedere i mutamenti di aristotele e leggere Plotino. Forse riesci a farti un'idea più precisa. ciao ps la mancanza del trascendente porta al fondamentalismo laicista che è peggio di qualsiasi altro fondamentalismo.
 
unamicoincomune
unamicoincomune il 14/12/06 alle 18:45 via WEB
Poi, sinceramente, credo che sia stato travisato il concetto di rispetto per le minoranza. Rispetto non vuol dire rinuncia e credo che l'iniziativa della scuola citata sia una vera scemenza. Stiamo rinunciando ai nostri valori, ai nostri costumi in nome di cosa? Proprio non vi capisco. La rinuncia all'identità, e alle radici cristiane, è una vera follia autolesionista che fà il gioco di chi non conosce il significato di tolleranza e rispetto. ciao
 
 
franco460
franco460 il 15/12/06 alle 01:21 via WEB
Capisco perfettamente che la forza dell'abitudine e della tradizione non consente di vedere la differenza tra istituzione pubblica e privata. Ciò che è pubblico, per sua natura, deve essere al disopra delle parti e deve poter accogliere al tempo stesso culture e religioni diverse. Se le minoranze che usufruiscono del servizio accettano serenamente la tradizione cristiana non ci sono problemi, ma se in qualche modo si sentono discriminate mi sembra corretto portare fuori della scuola le manifestazioni confessionali.
 
reticolatistorici
reticolatistorici il 15/12/06 alle 18:05 via WEB
Sto rinunciando da qualche giorno alle patatine Amica Chips: sono un valore? In ogni caso mi sto vedendo l'L'ombra del dubbio di Hitchcock. Ciao, Osk
 
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Data di creazione: 26/02/2006
 

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