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« DICO-PACSLA MORTE DI ADELE FACCIO »

 MEMORIA ANCHE PER GLI SCOMPARSI DELLE FOIBE.

Post n°484 pubblicato il 10 Febbraio 2007 da franco460
 
Tag: FOIBE

immagine

Mi sembra  giusto che il Parlamento abbia istituito una giornata della memoria, il 10 febbraio,   anche per le migliaia di vittime gettate nelle foibe, a Trieste e nell'Istria, a cavallo del 1945.

FOIBA deriva dal latino "fovea", parola che significa fossa. Continua..

Quali sono state le cause che hanno portato all'eccidio delle foibe?

Forse il motivo andrebbe ricercato nel fatto che gli italiani erano gli oppressori fascisti che avevano occupato  militarmente la yugoslavia compiendo tanti crimini.
La reazione delle milizie titine, pur  sproporzionata e disumana,  può, in parte, essere spiegata come vendetta per i lutti subiti.
Più oggettivamente  può essere spiegata  come azione premeditata di  pulizia etnica per appropriarsi dei territori istriani, forse a titolo di risarcimento per l'occupazione militare.

Per  molti anni questi morti non sono stati ricordati ufficialmente.
C'è una ragione?
 
Possono essere equiparati agli ebrei dei campi di sterminio?

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I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
>> 10 Febbraio: giornata in ricordo delle Foibe su pensieri e notizie
Ricevuto in data 10/02/07 @ 16:24
Si ricordano oggi le migliaia di persone uccide nelle Foibe e l'esodo dei 350.000 italiani fuggit...
>> FOIBE: Non dimentichiamo. su entronellantro
Ricevuto in data 10/02/07 @ 17:14
''Non dobbiamo tacere, dobbiamo assumerci la responsabilità dell' aver negato o teso a ignorare l...

 
Commenti al Post:
iononsonoio2
iononsonoio2 il 10/02/07 alle 09:07 via WEB
posso metterlo nel mio?ciao
 
 
franco460
franco460 il 10/02/07 alle 10:46 via WEB
Certamente. ciao
 
joiyce
joiyce il 10/02/07 alle 12:18 via WEB
I morti sono tutti importanti allo stesso modo.Eterno riposo a tutti i morti caduti in circostanze tragiche,riposate in pace.
 
 
franco460
franco460 il 10/02/07 alle 13:10 via WEB
Ben detto. Senza dimenticare però le responsabilità storiche di quei paesi come Italia fascista e Germania nazista che hanno invaso paesi pacifici e torturato e ucciso gli oppositori. Non bisogna confondere le vittime con gli aguzzini anche quando la ribellione delle vittime risulta esagerata e sbagliata. Ciao
 
ruslanfedele
ruslanfedele il 10/02/07 alle 15:16 via WEB
Le foibe devono il loro sinistro significato all'uso che ne fecero i partigiani jugoslavi durante e dopo la II guerra mondiale. Erano fosse comuni per esecuzioni sommarie collettive, in gran parte di italiani. Talvolta le vittime venivano fucilate subito dopo l'arresto. Altre volte venivano prima smistate ai campi di prigionia, dove giacevano in condizioni disumane: frustati, bastonati, denutriti, spesso costretti a picchiarsi fra loro per un pezzo di pane e per il divertimento dei loro sequestratori, i prigionieri venivano solitamente uccisi a coppie, legati sull'orlo della foiba e falciati con la mitragliatrice. Le prime foibe: autunno del '43 Il fenomeno iniziò nell'autunno del '43, subito dopo l’armistizio, nei territori dell’Istria, abbandonati dai soldati italiani che li presidiavano e non ancora sotto il controllo dei tedeschi, quando i partigiani delle formazioni slave, ma anche gente comune, per lo più delle campagne, fucilarono o gettarono nelle foibe centinaia di cittadini italiani, bollati come “nemici del popolo”. Il numero delle vittime non è quantificabile con precisione. Comunque dovrebbero essere un migliaio tra infoibati, caduti nelle zone costiere e dispersi in mare. Le foibe di aprile-giugno '45 Le foibe, però, ebbero la loro massima intensità nei quaranta giorni dell'occupazione jugoslava di Trieste, Gorizia e dell'Istria, dall'aprile fino a metà giugno '45, quando gli Alleati rientrarono a Trieste occupata dalle milizie di Tito. Tra marzo e aprile, alleati e jugoslavi si impegnarono nella corsa per arrivare primi a Trieste. Vinse la IV armata di Tito che entrò in città il 1º maggio alle 9.30. Suppergiù nelle stesse ore i titini occupavano anche Gorizia. Dei partigiani garibaldini non c’era traccia. Erano stati dirottati verso Lubiana e gli fu permesso di rientrare nella Venezia Giulia soltanto venti giorni dopo. A cose fatte. Come scrive Gianni Oliva, gli ordini di Tito e del suo ministro degli esteri Kardelj non si prestavano a equivoci: «Epurare subito», «Punire con severità tutti i fomentatori dello sciovinismo e dell’odio nazionale». Era il preludio alla carneficina, che non risparmiò nemmeno gli antifascisti di chiara fede italiana, nemmeno membri del Comitato di liberazione nazionale. Ci fu una vera e propria caccia all'italiano, con esecuzioni sommarie, deportazioni, infoibamenti. In quel periodo solo a Trieste furono deportate circa ottomila persone: solo una parte di esse potrà poi far ritorno a casa. I crimini ebbero per vittime militari e civili italiani, ma anche civili sloveni e croati, vittime di arresti, processi farsa, deportazioni, torture, fucilazioni, e si protrassero per alcune settimane, sebbene a Trieste e a Gorizia fra il 2 e il 3 maggio fosse arrivata anche la seconda divisione neozelandese del generale Bernard Freyberg, inquadrata nell’VIII armata britannica. Finì il 9 giugno quando Tito e il generale Alexander tracciarono la linea di demarcazione Morgan, che prevedeva due zone di occupazione – la A e la B – dei territori goriziano e triestino, confermate dal Memorandum di Londra del 1954. È la linea che ancora oggi definisce il confine orientale dell’Italia. La persecuzione degli italiani, però, durò almeno fino al '47, soprattutto nella parte dell'Istria più vicina al confine e sottoposta all'amministrazione provvisoria jugoslava. Le cifre Quante furono le vittime? Secondo alcuni: 20-30 mila. Ma un’indagine minuziosa del Centro studi adriatici raccolta in un albo pubblicato nel 1989 le fa scendere a 10.137 persone: 994 infoibate, 326 accertate ma non recuperate dalle profondità carsiche, 5.643 vittime presunte sulla base di segnalazioni locali o altre fonti, 3.174 morte nei campi di concentramento jugoslavi. Non solo fascisti: erano presi di mira tutti coloro che si opponevano al disegno dell'annessione della Venezia Giulia alla Jugoslavia, compresi molti antifascisti, membri del Cln che avevano fatto la Resistenza al fianco dei loro assassini. La "caccia al fascista", infatti, si esercitò, perfino con maggiore precisione, nei confronti di antifascisti, i componenti dei Comitati di Liberazione Nazionale di Trieste e di Gorizia, e gli esponenti della Resistenza liberaldemocratica e del movimento autonomistico di Fiume. Dunque, infoibati perché italiani. Lo sostiene anche lo storico Giovanni Berardelli: "La loro principale colpa era quella di essere, per la loro nazionalità, un ostacolo da rimuovere al programma di Tito di annessione del Friuli e della Venezia Giulia". Da cui l'odierna accusa di genocidio o di pulizia etnica. "Le foibe - sintetizza lo storico triestino Roberto Spazzali - furono il prodotto di odii diversi: etnico, nazionale e ideologico. Furono la risoluzione brutale di un tentativo rivoluzionario di annessione territoriale. Chi non ci stava, veniva eliminato". I motivi del silenzio sulle foibe Vignetta_FOIBE_2.jpg (254118 byte) Secondo Gianni Oliva, alcuni fattori politici hanno contribuito a confinare per mezzo secolo il ricordo delle foibe nelle commemorazioni locali: la rottura tra Tito e Stalin avvenuta nel 1948, il fatto che militari fascisti commisero in Jugoslavia reati di guerra per i quali non furono mai perseguiti, la subordinazione politica dell’ex Pci alle esigenze del comunismo internazionale e alle spinte nazionaliste di Tito. Sta di fatto che col passare del tempo si è finito per voltare pagina e, negli ultimi anni, anche su iniziativa degli ex comunisti, si è fatta luce su questi episodi.
 
 
franco460
franco460 il 10/02/07 alle 15:42 via WEB
E' vero che la storia è scritta sempre dai vincitori, ma se i fascisti non avessero occupato la Yugoslavia non avrebbero alimentato ed esasperato quell'odio etnico e politico esistente tra i due popoli. Indirettamente le vittime delle foibe possono considerarsi un regalo del fascismo.
 
mimmobeach86
mimmobeach86 il 10/02/07 alle 16:23 via WEB
La versione che tu metti è un falso storico che è già stato smentito da tutti gli storici. L'Istria e la Dalmazia non sono mai state terre slave. La loro italianità va dall'impero romano (vedi la bellissima arena di Pola) per passare per la Repubblica di Venezia con una parentesi nell'impero astroungarico. In seguito alla seconda guerra mondiale va all'Italia. Durante il ventennio fascista tu dici che ci sono stati torti verso gli slavi e un' "occupazione". Bhè è totalmente falso. Non era un'occupazione visto che erano territorio italiano e in quelle terre funzionava esattamente come in Italia. Gli slavi non sono mai stati perseguiti durante il ventennio ma come avviene adesso (non sempre) per gli stranieri dovevano sottostare alle leggi italiane. La pulizia etnica c'è stata non perchè gli italiani venivano visti come fascisti bensì solo perchè avendo come obiettivo l'annesione di Istria e Dalmazia alla Jugolsavia si dovevano eliminare gli italiani. Ne è una prova il fatto che anche i partigiani comunisti che all'inizio appoggiarono l'esercito titino poi vennero infoibati come gli altri.
 
 
franco460
franco460 il 10/02/07 alle 17:36 via WEB
Non mi sembra di aver affermato che l'Istra e la dalmazia fossero slave o meno. Che Mussolini abbia invaso Yugoslavia, Albania e Grecia credo sia sotto gli occhi di tutti e non può certo essere smentito. Gli italiani, volendo scimmiottare i tedeschi, occuparono gli stati vicini e usarono la mano pesante contro i partigiani di Tito. Io ho avuto la testimonianza diretta dai racconti di mio padre che si trovava in Croazia. Quando si dice: italiani brava gente, tutto falso.
 
   
mimmobeach86
mimmobeach86 il 10/02/07 alle 20:04 via WEB
Apparte che non c'è mai stata un'occupazione italiana nelle terre Jugoslave visto che i soldati italiani furono in breve rimpiazzati da quelli tedeschi. Poi è un falso storico questo dire che "usarono la mano pesante contro i partigiani di Tito". E' solo un modo deplorevole per cercare di giustificare quanto accaduto.
 
     
franco460
franco460 il 10/02/07 alle 20:12 via WEB
I tedeschi arrivarono su richiesta italiana, perchè non erano capaci di mantenere l'occupazione. In grecia soprattutto avevano preso enormi batoste.
 
     
mimmobeach86
mimmobeach86 il 10/02/07 alle 20:25 via WEB
E se lo sai perchè dici cose diverse? l'occupazione come tu confermi non fu italiana ma tedesca.
 
     
franco460
franco460 il 10/02/07 alle 20:31 via WEB
http://www.liceoquadri.it/exjugo/exjugo.htm#ex8 Su questo sito c'è la storia di come gli ustascia, cattolici fascisti e alleati degli italiani fecero pulizia etnica dei serbi.
 
     
mimmobeach86
mimmobeach86 il 10/02/07 alle 20:48 via WEB
Si praticamente dice che i tedeschi fecero delle cose, non gli italiani. Non mi fare andare su siti sconosciuti in cerca di chissà che cosa per poi leggere quello che ti dico io. Gli italiani in jugoslavia non hanno massacrato nessuno e non hanno fatto torti a nessuno se non un attacco di guerra andato male in cui nn sono stati violati i diritti umani. Se poi dici che i tedeschi hanno fatto delle cose dillo pure nessuno ti contraddice, ma finchè parli di italiani dici dei falsi storici.
 
     
franco460
franco460 il 10/02/07 alle 21:33 via WEB
La storia va interpretata. Gli ustascia filo italiani, con l'approvazione di Roma formano un governo fantoccio protetto dagli italiani e dai tedeschi. Siccome in croazia c'era una minoranza serba i cattolicissimi e fasciti ustascia massacrarono forse un milione di serbi per far pulizia etnica. Gli alleati protettori Italiani cosa fecero? Parteciparono al masacro? Chiusero gli occhi? Le foibe vanno viste alla luce di questi fatti per capire fino in fondo le cause e gli effetti.
 
     
mimmobeach86
mimmobeach86 il 11/02/07 alle 13:24 via WEB
Vabbè, si vede che dai i numeri. Non si sa più quello che dici. All'inizio della conversazione era l'esercito del duce che faceva pulizia etnica mo sò diventati gli ustacia e la colpa dei fasciti è diventata quella di non averli fermati. Tra un pò la colpa diventa del Papa. Ti saluto e sono contento che hai capito che la motivazione delle persecuzioni degli italiani nelle terre italiani ha esclusivamente motivi espanzionistici della Jugoslavia.
 
     
franco460
franco460 il 11/02/07 alle 14:05 via WEB
Ti porto un esempio eloquente. Pensa all'Iraq invaso dagli americani nel quale governa un esecutivo irakeno alle dipendenze dell'america. E' possibile dissociare le responsabilità irakene da quelle americane? Credo di no. così è stato in croazia. ciao
 
     
reticolatistorici
reticolatistorici il 11/02/07 alle 00:36 via WEB
Il nostro capo di stato ha poco da sventolare congiure del silenzio. I miei libri di storia fin dalle medie (inizio anni '90) riportano delle foibe. Basta leggerli
In Yuogoslavia abbiamo inaugurato le foibe (caldamente ventilare dal ministro Giuseppe Cobolli Gigli) nonché costretto i prigionieri slavi ad 800 calorie giornaliere di vitto. Altre notizie: clicca qui. Ciao Oscar
 
     
franco460
franco460 il 11/02/07 alle 09:03 via WEB
Molto eloquente. E' giusto chiudere questa storia e ricominciare, ma senza cancellare le responsabilità di ognuno. ciao
 
snoopy68
snoopy68 il 10/02/07 alle 18:00 via WEB
Condivido quello che hai scritto, compreso il discorso relativo all'Istria e alla Dalmazia e ai loro abitanti. Sul mio blog ho riportato la stessa fonte storica citata da ruslan, occorre davvero insistere anche sulla tragica questione del "regolamento di conti" dopo i massacri compiuti ANCHE da truppe italiane sul territorio jugoslavo e le atrocità inflitte nei campi di concentramento gestiti da nostre truppe. Purtroppo "italiani brava gente" è stata solo una favola....
 
 
franco460
franco460 il 10/02/07 alle 18:31 via WEB
Mi auguro che per il futuro nessun popolo desideri sopraffarne altri e che le vittime che commemoriamo servano da monito. ciao
 
   
ruslanfedele
ruslanfedele il 11/02/07 alle 01:19 via WEB
Il presidente della Repubblica Napolitano celebra al Quirinale, per il secondo anno, il Giorno del Ricordo dell'eccidio delle foibe. Il presidente ha parlato di 'imperdonabile orrore contro l'umanita'' aggiungendo, parlando di 'congiura del silenzio': 'Non dobbiamo tacere, dobbiamo assumerci la responsabilita' dell'aver negato o teso a ignorare la verita' per pregiudiziali ideologiche e cecita' politica e dell'averla rimossa per calcoli diplomatici e convenienze internazionali'.
 
     
ruslanfedele
ruslanfedele il 11/02/07 alle 01:26 via WEB
se non mi sbaglio il presidente dice:"non dobbiamo tacere, dobbiamo ecc ecc. allora cari signori che così poco siete veritieri in cioe che scrivete volete almeno prendere atto delle parole del presidente; pregiudizi ideologici e cecita politica. cercate di mettere una pietra tombale sulle vostre precedenti effermazioni. provate a tacere e a meditare per favore. ve lo dice la storia e il vostro presidente!
 
     
franco460
franco460 il 11/02/07 alle 09:10 via WEB
Senza assolvere quanti nè furono la causa indiretta ma scatenante degli odii incrociati e cioè i fascisti italiani, la loro politica di espansione nell'area balcanica e l'appoggio al governo fantoccio degli ustascia in Croazia.
 
     
franco460
franco460 il 11/02/07 alle 09:06 via WEB
Condivido quanto dice il Presidente. Nel mio post ho voluto cercare una possibile spiegazione all'immane tragedia.
 
DocGull
DocGull il 13/02/07 alle 12:38 via WEB
E' piuttosto chiaro che quella slava non fu una reazione, ma un'azione di evidente pulizia etnica, attività che anche recentemente gli slavi hanno dimostrato di saper abilmente applicare.
 
 
franco460
franco460 il 13/02/07 alle 19:26 via WEB
Su questo siamo d'accordo. La storia però deve essere interpretata anche nelle cause e non solo negli effetti. L'Italia fascista è colpevole di aver invaso la penisola balcanica e di aver risvegliato, fomentato e nutrito un odio etnico antico e mai sopito.E' colpevole per aver appoggiato il governo fantoccio della Croazia nel quale comandavano gli ustascia fasciti che si sono macchiati di pulizia etnica ai danni della minoranza serba residente in Croazia.
 
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