Terremoto nel Sannio »

La Libertà....un bene prezioso!

Post n°1 pubblicato il 18 Settembre 2012 da karl.krzeszowiak

Leonard Peltier, 68° compleanno (ancora) in prigione… DI ALESSANDRO – 17 SETTEMBRE 2012 POSTATO IN: LEONARD PELTIER Leonard Peltier, 68 anni, prigioniero politico in USA. Penitenziario Federale di Coleman, Florida. Leonard Peltier, della Turtle Mountain Band dei Chippewa, in prigione da trentasei anni, ha compiuto 68 anni lo scorso mercoledì. Un uomo ordinario in una situazione straordinaria. Peltier sta scontando l’ergastolo nel Penitenziario federale di Coleman, in Florida. Nel 1975 venne accusato dell’omicidio di due agenti dell’FBI nella riserva di Pine Ridge, e fu condannato nel 1977. Peltier è considerato da molti Nativi americani e da altre persone in tutto il mondo come un prigioniero politico; negli anni, i supporter della causa di Peltier hanno incluso, tra gli altri, il Dalai Lama, Madre Teresa di Calcutta, il vescovo Desmond Tutu. Il giorno del suo compleanno, mercoledì 12 Settembre 2012, ha rilasciato la seguente dichiarazione: Saluto tutti i miei parenti e i miei sostenitori, perché in un modo o nell’altro siamo tutti parenti tra noi. Prima di tutto vorrei ringraziare ciascuno di voi per esservi ricordati di me oggi, perché come molti di voi immagineranno, e qualcuno saprà, in prigione si ha molto tempo a disposizione per riflettere e pensare a come vadano le cose al mondo, a come andavano, e forse anche a come dovrebbero andare. Detto questo, stavo proprio pensando a come, nel giorno del proprio compleanno, la persona che andrebbe davvero festeggiata dovrebbe essere la propria madre, che ci ha portati in grembo per nove mesi e ha attraversato il dolore fisico per darci la vita. Per questo penso davvero che ogni compleanno dovrebbe essere un altro giorno della mamma. Quindi, se una donna ha quattro figli, dovrebbe poter festeggiare quattro giorni della mamma. Troppo spesso le persone parlano delle azioni degli uomini, quello che dicono e fanno e, allo stesso modo, troppo spesso non rivolgono il pensiero alle donne che hanno dato loro la vita, che li hanno sostenuti, le donne che si occupavano dei loro bambini permettendogli di preoccuparsi d’altro, che si occupavano di tenere il fuoco acceso e si assicuravano che tutti avessero mangiato. C’è in circolo adrenalina quando si è attivista in un movimento, si tenta di fare la differenza, c’è la soddisfazione della certezza di stare facendo la cosa giusta e, qualche volta, di riuscire nel migliorare ciò che è ingiusto. Ciò nonostante, le vere eroine in tutto questo sono le donne, che giorno dopo giorno si occupano di tutto ciò di cui c’è bisogno, e che si preoccupano di crescere i bambini nei valori di cui loro hanno bisogno per rimanere saldi in ciò che è giusto fare in questo mondo. Vorrei ringraziarvi nuovamente, perché non avete neanche idea di cosa voglia dire, per un prigioniero, essere ricordato. Quando una persona viene reclusa la sua famiglia e gli amici gli sono vicini per il primo periodo, ma mentre il tempo passa sembra quasi che sia morta, e per questo viene ricordata solo in alcune occasioni. In prigione ci sono tantissime persone che hanno dimenticato di aver fatto parte di un movimento, persone che si sono battute per l’arte, gli animali, la natura, l’acqua, I diritti umani e civili, e sono stati dimenticati. Solo in pochi li ricordano. Sono così riconoscente, e mi rendo conto di doverlo essere, per tutte le persone che, da ogni parte del mondo, hanno riconosciuto l’ingiustizia perpetuata contro il popolo Indigeno. E capisco anche di essere fortunato, perché in molti riconoscono in me la prova di questa ingiustizia, attraverso la comprensione dell’illegalità del processo che si è svolto. Come tutti voi sapete, il mio caso probabilmente è stato riconosciuto come improprio rispetto a molti altri, e in questo senso mi rendo conto di essere un uomo ordinario che si è trovato in una situazione straordinaria, servendo, in questo modo, come prova legale di un sistema di ingiustizia. Vi chiedo perdono se mi sono prolungato, probabilmente ho avuto troppo tempo per pensare. Desidero incoraggiare con tutto il cuore coloro che si battono per ciò che è giusto, e continuano a provare a correggere ciò che c’é di sbagliato a questo mondo, vorrei davvero che sappiate che ci sono persone che apprezzano quello che fate, anche se tantissime volte vi sembrerà che i soli che vi sostengono siete voi stessi. Ma la maggior parte delle volte, che ve ne rendiate conto o meno, sarà vostra madre chi vi darà quella forza, la donna che dovreste festeggiare il giorno del vostro compleanno. Vi chiedo di divertirvi oggi, godere della vostra libertà, godere della vostra vita, mangiare della torta, o del gelato, o del pemmican, un hotdog o una zuppa anche per me. E ricordate sempre che, ovunque vi troverete, quando vi esporrete in prima persona, io sarò al vostro fianco, anche se sarò lontano. Per finire, voglio farvi sapere di nuovo che sono felice ed apprezzo i vostri sentimenti, possa il Grande Spirito benedirvi con tutto ciò di cui avete bisogno, abbastanza per condividerlo con gli altri. Ora devo chiudere, ho da pensare ad alcune cose, Ayee. In the Spirit of Crazy Horse (Nello Spirito di Cavallo Pazzo), Doksha Leonard Peltier.

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nina.monamour
nina.monamour il 18/09/12 alle 16:38 via WEB
Raccogli le tue forze e rialzati, fai tesoro di ogni briciola di grinta che ti resta e usala per "andare". Non fermarti a metà strada. Non c'è tempo da perdere. Non c'è un secondo da sprecare. Solo chi trova il coraggio di seguire le proprie emozioni, per quanto folle sembri, potrà sentirsi libero! Un abbraccio ^.^ Nina
(Rispondi)
PITTY.DI.SINISTRA
PITTY.DI.SINISTRA il 27/09/12 alle 01:19 via WEB
QUESTO E' UN ESEMPIO DI CIVILTA', DI UN UOMO CHE NON SE' GIRATO DALL'ALTRA PARTE E HA COMBATTUTO PER QUELLO IN CUI CREDE , NON CONOSCEVO LA STORIA , GRAZIE THEA
(Rispondi)
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