Creato da AnimaSalata il 10/05/2012

Delizioso

pezzetto di Donna

 

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Post n°46 pubblicato il 29 Maggio 2013 da AnimaSalata

 

 

 

 

 

"...la stanza buia,
le labbra morbide,
l’odore della sua pelle che insieme al mio
dava vita a un terzo profumo,
che era il risultato di un’unica combinazione al mondo.

Noi due mischiati.

Io e lei.

Quanto darei per sentirlo ancora.
Senza di lei sono un mezzo profumo..."

- F.Volo -

 
 
 

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Post n°45 pubblicato il 18 Aprile 2013 da AnimaSalata

 

 

 

Donna tu puoi cambiare il mio mondo

(ricordi tutte queste paure?)
non mi lasceranno solo
(ricordi tutte queste lacrime?)
pretendo di essere forte
(ricordi tutto questo dolore?)
Mi sto stancando di questo gioco
non posso vivere non posso morire
voglio sapere chi diavolo sono io...

Donna io sto per cambiare il tuo mondo

 
 
 

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Post n°44 pubblicato il 08 Aprile 2013 da AnimaSalata

 

 

 

La seduzione è..

una piccola nota

"invadente"

 
 
 

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Post n°43 pubblicato il 26 Febbraio 2013 da AnimaSalata

 



Quel messaggio arrivato due giorni prima.

Un anno senza sue notizie se non quelle di rito degli auguri di buone feste come a far parte di una lista di cose da fare prima del congedo lavorativo.
Ora era lì, davanti a lui, come se il tempo non fosse passato.
Gli occhi fissi nei suoi, Alma cercava di leggervi quel qualcosa che tempo prima le apparteneva...desiderio...fame...amore.
Tutto era ricominciato come prima, come se tutto quel tempo non fosse passato,
quasi a farle voler pensare che il non sapere nulla l'uno dell'altro non fosse mai esistito.

Non doveva trovarsi lì, non avrebbe dovuto presentarsi all'appuntamento lasciandogli pensare che ancora aveva del potere su di Lei.
Non l'avrebbe più toccata dentro facendole vivere giorni vuoti.
Ma poi proprio il desiderio di provare a se stessa che ne era uscita l'aveva spinta
ad accettare i due giorni di sms intensi.
L'effetto fisico, l'intimità vissuta era prevalsa, rinata ai primi discorsi seri e non,
con lui si era sempre sentita libera di fantasticare, esigere, cercare il confine successivo, ed era proprio questa affinità a farle rivivere il lato piacevole di quella relazione anomala.
Sergio la fissava silenzioso e sorridente.

-Come stai?-
-Io bene ti ringrazio-

Lo percorse con lo sguardo, era più asciutto di come lo ricordava e la piacevole sensazione familiare le fece aggrovigliare lo stomaco.
Desiderio.
Le si stava accendendo dentro senza che potesse o volesse fare qualcosa per fermarlo.
Donna, qualcosa era cambiato in lei e non importava lui ne venisse a conoscenza.
Lo voleva, voleva sentirsi esplodere dentro il languore che era capace di suscitarle scuotendole la mente, le vene.
Lo voleva sentire addosso come mille volte aveva immaginato.
Vederlo impazzire, succube all'idea di averla.

Due dita portate sulle sue labbra bastarono per chiarirgli lo scopo di tale appuntamento.
Leggere su quelle labbra ben disegnate, ne seguì i contorni beandosi del fuoco che sentiva scorrere dentro.
Suo...carnalmente, inevitabilmente suo.

Cacciatrice lo annusava, ne studiava le reazioni nello sguardo mentre lo toccava.
Le dita ne seguirono la linea del collo, giù sul pomo d'adamo, lentamente sulla camicia percependo il calore attraverso il tessuto leggero, ancora più giù
in una carezza lenta attorno all'erezione ormai in rilievo...
sentirlo teso a quel semplice contatto la inebriava rendendola più insolente.

Con gesti lenti prese a spogliarlo, voleva ogni centrimetro di quella pelle ambrata, saggiarne ogni anfratto con la bocca, sentire sotto i polpastrelli sensibili
ogni guizzo, ogni movimento, ogni tensione.
Finì di spogliarlo, il suo corpo ora libero le si parava davanti a suo uso e consumo.
Come in una danza conosciuta prese a spogliarsi senza smettere di accarezzarlo con lo sguardo, accendendo il proprio desiderio ad ogni indumento che seguiva i vestiti di lui
sul pavimento.
Nuda davanti a lui ne percepiva il contatto ancor prima che questo avvenisse.
Ne sentiva il calore nell'attaccatura tra le cosce, si mosse strofinando il suo sesso contro la pelle dell'interno coscia, imprigionandolo nel triangolo di carne,
lentamente, con una pazienza che non lasciava trasparire l'eccitazione che le si era accesa dentro, una furia tenuta a bada per assaporare tutto fino in fondo.
Masturbava senza alcuna fretta quel pezzo di marmo grezzo che l'avrebbe posseduta.
Sentiva ovattati gli ansiti di lui, del suo piacere crescente, lo sentiva pronunciare il suo nome come un eco che giunge da lontano.
Prese ad accarezzargli il petto senza smettere l'intima carezza, su fino alle spalle,
la schiena e giù fino ai glutei pieni che strinse tra le dita.
Avvicinandosi lo cercò con i fianchi, la rigidità del suo membro premeva ora tra le sue labbra aprendole, avvolgendolo.
La punta del suo sesso la masturbava , sfilava impietoso fino a toccare l'ingresso suo più intimo, puntandosi per penetrarla completamente, ma lei gli permetteva solo di assaggiarne la pienezza per poi ritrarsi dispettosa negandogli il piacere completo.
Era lui ora ad affondare, spinte sempre più decise miravano a castigarla per questa sua negazione.
I capezzoli ritti le dolevano, nello stomaco sentiva nascere un languore animale scendere nelle viscere e sgorgare in una pozza calda che lo ungeva.
Poteva sentire i propri battiti rimbombarLe nelle orecchie e si allontanò da lui
lasciandolo attonito, ansimante, perfino arrabbiato.
Prese a girargli intorno, con le labbra cercò la pelle della sua schiena mentre le mani accarezzavano sapienti la pienezza delle sue natiche stringendole, allargandole,
fino a percorrere la linea che le divideva, una carezza sempre più in profondità, a cercarne il foro per stuzzicarne i contorni, un movimento circolare, a tratti leggero a tratti più incisivo fino a penetrare appena.
Prese a muoversi lentamente, senza affondare pienamente, muovendo le due dita all'interno.
La voce di lui trasformata la incitava, si spezzava, le donava un senso di potere che la inebriava
Senza smettere di possederlo, con l'altra mano scese a cercare le sfere, le strinse tra le dita giocandoci, tirandole per lasciarle andare all'improvviso.
- Accarezzati per me - gli sussurrò all'orecchio
così dicendo si staccò da lui per andarsi a sedere sulla poltrona a bearsi di quello spettacolo
- Fino al limite -
- Lascia che ti arrivi in punta -
- Mi piace guardare le tue dita stringerlo -
Le parole le uscivano lente, sussurrate, trasudavano voglia, sensualità.
Gli occhi di lui non abbandonavano la sua bocca, desiderando farla tacere a modo suo.
Quella visione gli fece quasi perdere il controllo, la prese tra le braccia impossessandosi di quella bocca
Le infilò la lingua tra le labbra per depredarla, una guerriglia liquida fatta di respiri mozzati
La teneva salda per i capelli, inchiodata sotto quella bocca che la divorava la portò sino al letto bloccandola sotto di sè.
Mentre la sovrastava con un ginocchio le aprì le cosce, grondava lava,
lei attese le sue dita,
il suo tocco,
il suo sesso,
ardeva aspettando un contatto, qualsiasi cosa le avesse alleviato il piacere alimentandolo.
Le dita esperte di lui s'intrecciarono tra la peluria leggera, umida, scivolando sicure in cerca del suo monte di piacere, le accolse cercandole con il bacino
Lui sostò intrappolandolo tra due dita, gonfio, scivoloso, prese a carezzarlo dapprima più lentamente, ora con ritmo più incalzante
- mmmm così lasciati andare sulle mie dita - la osservava beandosi del potere che aveva su di lei in quel momento
- dimmi che ti sono mancato - e in quel momento le sue dita la penetrarono di scatto
Un grido strozzato, pieno come il suo sesso le sgorgò spontaneo dalla gola
- sei bollente, mi fai impazzire -
e senza aspettare oltre tolse le dita.
La punta gonfia appoggiata all'entrata della sua femmilità.
- Guardami, voglio vedere i tuoi occhi mentre... -
Il bacino di lei impazzito non riusciva a stare fermo, lo sentiva premere, lo voleva ad ogni costo
Con un unico movimento fluido le fù dentro in un incastro perfetto
Così immobili si fissavano, il respiro spezzato dalla forza della sferzata, negli occhi una luce febbrile
Lui immerso in lava ustionante che lo avvolgeva,
lei inchiodata e smembrata dalla verga pulsante.
Le gambe lo allacciarono in vita perchè le entrasse ancor più a fondo se possibile
lui accolse l'invito iniziando una danza a tratti lenta a tratti furiosa
che saliva, saliva, lo sentiva prossimo, ogni nervo teso, ogni muscolo l'accompagnava verso il piacere estremo finchè si sentì riempire da schizzi caldi, lo guardò godere,
lo sentì gridare e in quell'istante il suo corpo sembrò smembrarsi mentre i suoi gemiti si univano a quelli di lui.
Ogni muscolo le doleva, il peso di lui ancora addosso, immobili, i respiri confusi l'uno nell'altro mentre si fissavano vicinissimi e attoniti.
Lei sapeva ora qual'era la strada da prendere, ne era certa come non mai.
Si alzò, si vestì e senza una parola si diresse alla porta sotto il suo sguardo sorpreso.
Si girò per guardarlo,
con l'impronta delle sue mani ancora addosso,
ancora piena di lui....
se ne andò

ora finalmente libera!


- Io -
 
 
 

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Post n°41 pubblicato il 23 Gennaio 2013 da AnimaSalata

 

 

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Dolcezza

istanti che ancora sento addosso,
che trattengo,
ne ho inspirato a pieni polmoni
rimanendo attonita
dimentica di cosa fosse

me l'hai donata tu questa notte
inconsapevolmente piena
inquietantemente presente

ne avevo scordato il sapore così caldo
 così impalpabile

quasi esterrefatta la rigiro tra le dita
prima di riporla con cura

tu sai che non getterò via nulla
tu sai che la conserverò con passione

tra le cose più preziose che ho

Grazie!

- Io -
 

 
 
 
 
 

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