Creato da I_Scuby023 il 06/04/2012

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CREMONA, SUINI ALIMENTATI CON RIFIUTI

Post n°27 pubblicato il 20 Luglio 2012 da I_Scuby023
 

Il Nas di Cremona ha posto sotto sequestro 2300 prosciutti Dop ottenuti da animali alimentati con rifiuti, 750 suini e 30 tonnellate di scarti alimentari. L'indagine, coordinata dal procuratore di Mantova Antonino Condorelli, nasce nella scorsa primavera, quando nel corso di un'ispezione in una struttura agricola del mantovano, che si occupa di allevamento di suini destinati alla produzione di prosciutti tutelati DOP (Parma, San Daniele, Modena, etc.), i militari hanno scoperto che nell'azienda venivano stoccati ingenti quantitativi di rifiuti speciali di origine animale e vegetale, costituiti da scarti di lavorazione dell'industria alimentare venduti da due ditte del settore alimentare, una del mantovano e l'altra della provincia di Parma, entrambi facenti capo ad un unico titolare. Gli "scarti", invece di essere trasportati ad un impianto di biogas per la produzione di energia come previsto dalla normativa, venivano stoccati nell'allevamento dove venivano somministrati come mangime ai maiali.
Sono stati posti sotto sequestro circa 750 suini e 30 tonnellate di scarti di lavorazione, pronti per essere somministrati agli animali. L'allevamento mantovano era inserito nelle filiere di produzione di diversi prosciutti a Denominazione di origine protetta e, negli ultimi due anni, le due aziende agroalimentari avevano inviato alla struttura agricola circa 250 tonnellate di rifiuti agroalimentari con i quali si stima siano stati alimentati quasi duemila suini ed ottenuti circa 3.500 prosciutti. L'operazione ha consentito al Nas di Cremona di sottrarre alla distribuzione oltre 1900 "Prosciutti di Parma Dop" e "Prosciutti di Modena Dop" e circa 400 "Prosciutti San Daniele Dop", detenuti in stagionatura da oltre 40 stabilimenti emiliani e friulani, per un valore complessivo di circa 300 mila euro. Il titolare dell'allevamento è stato denunciato per frode in commercio e vendita di prodotti non genuini, nonché, in concorso con il rappresentante legale delle due aziende agroalimentari, per traffico illecito di rifiuti.

è ora che la società si diriga verso un futuro più rispettoso degli animali, verso un'alimentazione sana più vegetariana meglio ancora vegan...basta considerare certi animali "da macello", sono intelligenti quanto i cani se non di piàù, provano dolore e sconforto anche loro...purtroppo i maiali vengono uccisi a milioni tutti i giorni e questo dovrebbe farci riflettere...quando incontrate un camion sull'autostrada che sta andando al macello guardateli negli occhi se avete il coraggio...

 
 
 

LENNOX, GIALLO SU FACEBOOK

Post n°26 pubblicato il 19 Luglio 2012 da I_Scuby023
 

INSULTI AL BELFAST CITY COUNCIL

La pagina diventata un bersaglio per tutto il mondo

Troppo insulti dopo l'uccisione di Lennox. Ed ecco che la pagina ufficiale del Belfast City Council scompare da Facebook. Ma poco dopo riappare con un avvertimento: "Per gli utenti che non si rendono conto del motivo per cui i commenti sono stati fatti togliere da questa pagina del Belfast City Council e di un cane chiamato Lennox, date un'occhiata a questo link: http://www.belfastcity.gov.uk/news/news.asp?id=3109 (E' quello che annuncia ufficialmente l'esecuzione del cane, ndr).Tutti gli utenti di pagina sono pregati di ricordare che questa è la pagina della comunità di Belfast. Chi è continuamente dannoso al piacere degli utenti di questa pagina rischia di essere rimosso in modo permanente come fan. Commenti offensivi o inappropriati e le parolacce verranno rimossi".
Dall'11 luglio scorso, il giorno della soppressione del meticcio condannato a morte per troppa somiglianza con il pitbull, razza vietata in Irlanda del Nord, la pagina del capoluogo dell'Ulster era infestata da pesanti proteste in tutte le lingue che non accennavano a diminuire. Nelle settimane precedenti all'esecuzione, gli utenti di Facebook da tutto il mondo avevano postato sulla pagina appelli perché il cane venisse restituito alla proprietaria disabile, ma le speranze erano state disattese dalla notizia dell'esecuzione della condanna a morte. E l'ira degli animalisti si era scatenata sull'unico spazio raggiungibile, causando così la chiusura. Ma che poi è stata riaperta con un avvertimento.

COMMENTO PERSONALE :GlI INSULTI SONO VERAMENTE IL MINIMO DOPO UNA MOSTROSITA' DEL GENERE,UCCIDERE UN CANE INNOCENTE E TOGLIERLO DALLE BRACCIA DELLA SUA PADRONCINA DISABILE,CHE SCHIFO ..VERGOGNATEVI MOSTRI..

 
 
 

SVOLTA A GREEN HILL

Post n°25 pubblicato il 18 Luglio 2012 da I_Scuby023
 

SEQUESTRO DELLA FORESTALE: "I BEAGLE SONO MALTRATTATI"

Clamorosa svolta nella vicenda Green Hill. Il Corpo forestale dello Stato ha eseguito il sequestro della nota azienda di Montichiari (Brescia) che alleva cani beagle per i laboratori di vivisezione. Alle operazioni di ispezione e sequestro della struttura, disposte dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Brescia, hanno partecipato circa 30 forestali appartenenti ai Comandi provinciali di Brescia, Bergamo e al Nucleo Investigativo per i Reati in danno agli Animali (NIRDA), con la collaborazione di personale della Questura di Brescia. Sono stati sequestrati i cani di razza beagle, sia cuccioli che adulti, l'intera struttura costituita da quattro capannoni, uffici e relative pertinenze per un totale di circa 5 ettari. Il reato contestato ai responsabili è quello di maltrattamento di animali, in continuazione e in concorso.
Gli animali non possono uscire dallo stabilimento. Custodi giudiziari, a quanto si apprende, sono stati nominati i responsabili dell'azienda, il sindaco di Montichiari e i referenti dell'Asl locale.
Green Hill è stata oggetto di numerose denunce ed esposti: dell'ex ministro Brambilla, di semplici cittadini, di associazioni animaliste come la Lav: in un primo tempo le indagini sulla condizione dei cani rinchiusi a Green Hill erano state chiuse nei mesi scorsi senza che fossero stati ipotizzati reati, ma evidentemente gli investigatori hanno acquisito nuovi elementi.
"Grazie agli atti presentati – ha dichiarato Gianluca Felicetti, presidente della Lav - è stata finalmente riaperta l'inchiesta giudiziaria sulle modalità di detenzione degli animali nella megastruttura. Ci auguriamo che gli accertamenti in corso, disposti dalla Procura, possano fare luce, definitivamente, sulle reali condizioni di vita degli animali rinchiusi nei padiglioni della struttura in attesa della spedizione verso gli "acquirenti", e sull'impossibilità di Green Hill di garantire il rispetto delle necessità fisiche e comportamentali dei cani, visti i numeri enormi di cui si parla".
"Speriamo che questi nuovi sviluppi mostrino chiaramente gli orrori della vivisezione e portino in primo piano le ragioni scientifiche ed etiche di chi la combatte, - afferma Michela Kuan, biologa, responsabile LAV settore vivisezione - un atto importante in un contesto finora considerato intoccabile come la sperimentazione animale".
Purtroppo né l'attuale legge nazionale né la direttiva europea pongono reali vincoli al ricorso agli animali, quasi 900mila l'anno in 600 strutture pubbliche e private solo in Italia, dove peraltro mancano totalmente controlli qualificati: "C'è da augurarsi che questo caso faccia comprendere la sofferenza che si cela dietro la sperimentazione animale e l'inutilità di tale pratica, promossa ancora oggi come un male necessario, nonostante più dell'86% degli italiani sia contrario", aggiunge Michela Kuan.
I cani allevati in queste strutture vengono considerati alla stregua di oggetti, prodotti in massa da fattrici costantemente ingravidate per fornire cuccioli che moriranno, dopo test invasivi e dolorosi nei laboratori italiani ed europei, dai quali usciranno solo come carcasse vittime di una ricerca inutile e crudele. Animali cresciuti senza vedere mai la luce del sole né sentire l'odore dell'erba.
"In questi mesi – conclude la nota della Lav - è all'esame del Senato la norma, già approvata dalla Camera dei Deputati, che vieterebbe l'allevamento di cani, gatti e primati non umani per la sperimentazione, imporrebbe l'obbligo di anestesia e analgesia per i test e, vietando le esercitazioni belliche e didattiche con animali, sosterrebbe concretamente il ricorso ai metodi sostituivi della vivisezione. Alla luce di questi sviluppi giudiziari rivolgiamo un nuovo appello ai senatori affinché l'articolo 14 della Legge Comunitaria sia finalmente approvato e possa essere di incentivo per la ricerca pulita, scientifica ed eticamente accettabile".

 
 
 

GB: cane condannato a morte a Belfast

Post n°24 pubblicato il 07 Luglio 2012 da I_Scuby023
 

ANSA) - LONDRA, 7 LUG - Un cane fantasia di 7 anni, Lennox, sara' ucciso lunedi' prossimo a Belfast (Irlanda del Nord) perche' somiglia a un pitbull, razza proibita in Gran Bretagna, pur non avendo mai aggredito nessuno. L'animale nel 2010 e' stato tolto alle sue padrone, una donna di 34 anni e sua figlia di 12, gravemente malata, e rinchiuso in un canile per essere abbattuto. Inutile e' stata la battaglia legale della padrona, che pero' non si arrende. Solidarieta' le e' arrivata da tutto il mondo via Facebook.

COMMENTO PERSONALE: BIP.. BIP.. BIP ..BIP.. BIP.. BIP...BIP..BIP...BIP...BIP....

 
 
 

NO DEL GIAPPONE AL SANTUARIO PER BALENE NELL'OCEANO ATLANTICO

Post n°23 pubblicato il 07 Luglio 2012 da I_Scuby023
 

La proposta lanciata da 4 Paesi latino-americani

Arriva il no del Giappone alla proposta latino-americana di creare un "santuario" per le balene nell'Oceano Atlantico meridionale. Il rifiuto riaccende le tensioni sulla caccia internazionale alle balene promossa da Tokyo. L'International Whaling Commission, a lungo lacerata da controversie, ha visto cadere la proposta in poche ore duante l'incontro annuale a Panama.
Argentina, Brasile, Sud Africa e Uruguay hanno lanciato la proposta di dichiarare l'Atlantico meridionale una "no-kill zone" per le balene, una misura in gran parte simbolica in quanto la caccia alle balene nell'area si è quasi del tutto conclusa tempo fa. I quattro Paesi, secondo quanto riportato dal Sydney Morning Herald, hanno incolpato il Giappone del naufragio della proposta. "Il Giappone non vuole cedere di un millimetro su tutto ciò che può compromettere la sua capacità di vagare per il mondo, cacciando le balene come ritiene più opportuno", ha detto Jose Truda Palazzo, a capo del Centro non governativo di conservazione dei cetacei in Brasile.

 
 
 

Guarda il video della vetrina di Lush, "test" su cavia umana

 

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