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« L'ultima difesa di Mogg...Campionato 2005/2006 invalidato? »

Magistrati e arbitri, i regali di Moggi

Post n°364 pubblicato il 19 Giugno 2006 da noaigobbi
 
Tag: Notizie

Le intercettazioni nell'inchiesta di Napoli. L'ex dg della Juve con un ufficiale della Finanza: «Qui tutti prendono e basta»

ROMA — Magliette, giacconi, zaini, portachiavi, gagliardetti: per far piacere ai suoi amici Luciano Moggi non sembra aver fatto troppa fatica. Certo, c'era chi chiedeva di andare in trasferta, volo e albergo compresi. Ma la maggior parte preferiva i gadget targati Juventus. E lui accontentava tutti. Per gli arbitri e i dirigenti della Figc aveva un occhio di riguardo. Magistrati, poliziotti, finanzieri, carabinieri e 007 trovavano sempre ascolto. C'è chi voleva i biglietti, chi pretendeva il parcheggio dentro lo stadio. Moggi chiamava le segretarie e disponeva. E così quando per ricambiare un invito in trasferta l'ufficiale della Guardia di Finanza Giuseppe Lasco gli regalò un portasigari Moggi mostra grande stupore: «Ahò - gli disse - sei l'unico, gli altri prendono e basta».


Cravatte a Caselli
Forse per siglare la pace, i dirigenti bianconeri hanno invitato in trasferta Ermanno Pieroni per la partita della Juventus con l'Arsenal. E a lui hanno prenotato il pacchetto all inclusive,
1.872 euro. Molto meno pretenzioso il presidente del Coni Giovanni Petrucci: completo da gioco di Del Piero spedito direttamente in ufficio. Agli arbitri venivano regalate borse piene di regali, compreso l'orologio della società venduto anche su Internet a 39,5 euro. Per il giudice di Monza Piero Calabrò «raccomandato» come ospite da Moggi al «Processo di Biscardi» c'era l'ingresso assicurato al Delle Alpi anche se i biglietti erano esauriti. Per il procuratore generale di Torino Giancarlo Caselli, un pacco di cravatte. Successe in occasione delle festività natalizie del 2004. E le conversazioni sono riportate nei brogliacci. Il 28 dicembre «Moggi telefona a Caselli per gli auguri e per sincerarsi che il regalo è arrivato. Infine lo invita a cena per dopo le feste di Capodanno e Caselli accetta». Due giorni dopo, nuovo contatto: «Moggi - annotano i carabinieri - riferisce a Claudia che gli sta portando un pacco di cravatte da far recapitare a Caselli».


Galliani e la serie C
I carabinieri del Nucleo operativo di Roma scrivono che il 31 maggio del 2005, alle 14.47, la segreteria della sede calcio Milan chiama Meani e gli comunica che gli passerà Galliani: Meani: «Buongiorno dottore. Ho saputo che lei ha parlato già con Puglisi...».
Galliani: «Sì».
M.: «Stamattina... perché mi ha chiamato e mi ha detto...».
G.: «Va bene, va bene... parliamo».
M.: «Ecco, volevo dirle: è possibile che se io posso spingere per due persone con Lanese da mettere nelle commissioni dilettanti e di C?».
G.: «Spinga...».
M.: «Perché... abbiamo un po' di controllo anche nelle categorie inferiori è meglio!».
G.: «Son gente di fiducia?».
M.: «Son gente di su... Guardi uno è Marano, tra l'altro è siciliano
33,5 euro 39,5 euro 27 euro 6,5 euro
e quindi non destiamo neanche nessun sospetto. E' quello che ha fatto il guardalinee in serie A per tanti anni».
G.: «Va bene. Spinga allora!».
M.: «Spingo come un pazzo... E Puglisi però bisogna far tutto per metterlo in A e in B...».
G.: «Vabbè adesso... Dove ma negli assistenti però».
M.: «Negli assistenti certo».
G.: «Certo, va bene!».

L'arbitro e i capelli
Il 10 aprile 2005 alle 15.46 Rodomonti telefona all'addetto agli arbitri del Milan Meani e parla con lui per sette minuti e mezzo: il giorno precedente Rodomonti ha diretto l'incontro tra i rossoneri e il Brescia (conclusosi sull'1-1) non concedendo un rigore agli uomini di Cavasin per un fallo di mano di Nesta che ha considerato involontario.
Rodomonti: «Grande!!! Tutto a posto, no?».
Meani: «Tutto a posto, non sei contento? T'ho fatto anche prendere sette e mezzo da Cecere, che t'ha scritto che sei preparato atleticamente...».
R.: «Ho letto solo la Gazzetta e il Corriere dello Sport, gli altri non li ho letti ma credo che siano tutti sullo stesso andazzo no?».
M.: «Sì... obiettivamente non hai sbagliato niente... Perché anche quella roba là che la menavano sul calcio di rigore... Ma è a un metro e mezzo e girato... Ma son quelle polemiche stupide solite perché c'è di mezzo il Milan...».
R.: «Tutto a posto...».
M.: «Tutto a posto... Comunque guarda che mi ha telefonato il mio presidente che ti da l'indirizzo e ti manda a fare anche a te il trapianto dei capelli lì in Svizzera...».
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/06_Giugno/17/haver.shtml
 
 
 
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Data di creazione: 30/10/2005
 

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