La difesa Juve patteggia: «Serie B pena congrua»L'avvocato Zaccone: «La pena accettabile sarebbe quella richiesta
per gli altri club, ovvero la serie B con la penalizzazione» Una gaffe difficile da immaginare, un autogol, o piuttosto una forma nemmeno troppo velata di patteggiamento. La svolta nel giorno dedicato alle difese arriva solo nel finale: arringhe un pò sottotono per contrastare l'irruenza delle pene chieste dal procuratore Stefano Palazzi quelle sentite nell'aula dell'Olimpico che da tre giorni offre il palco al maxi processo del calcio. Poi però una domanda incalzante di Cesare Ruperto e proprio la Juventus, l'incolpata numero uno nello scandalo delle intercettazioni, scivola o forse tenta di contenere i danni.
«La pena accettabile sarebbe quella richiesta per gli altri club, ovvero la serie B con la penalizzazione» si lascia scappare l'avvocato Zaccone.
Un'ammissione di colpa, e un colpo di scena, che l'abile ottantunenne capo della Caf con attività maieutica riesce a tirar fuori dalla platea di legali.
Stavolta il risultato è di quelli che contano, se dopo la dichiarazione del legale, Ruperto chiede «che sia messo a verbale».
Di fatto dopo ore di chiacchiere e ricostruzioni da scena del delitto, con orari di telefonate a discolpa degli accusati, Ruperto porta a casa il primo risultato concreto.
La Juve, che pure nella difesa precisa fatta dal legale, aveva preso nuovamente le distanze da Luciano Moggi chiedendo che fosse negata «la responsabilità diretta del club» perchè l'ex direttore generale «non è mai stato il legale rappresentante della società», nella sostanza ammette di poter accettare la retrocessione.
Insomma si potrebbe accontentare di andare in serie B e pure con l'handicap già chiesto per le altre squadre (15 punti per Lazio e Fiorentina, 3 per il Milan).
Seppure a diretta richiesta del collegio giudicante, quella formulata dalla difesa appare come una forma di patteggiamento.
Ma anche uno scivolone, perchè dai legali ci si sarebbe aspettati una richiesta così solo a conclusione di un periodo ipotetico, possibilmente dell'irrealtà. Nel senso che qualora venisse accertato l'illecito sportivo, solo allora alla Juve potrebbe andare bene la retrocessione nel torneo cadetto.
E su questo è stato abile Ruperto quando ha voluto che si precisassero i termini. «Non pena accettata o accettabile, perchè sembra una contrattazione - sottolinea il giudice - diciamo quale sarebbe la pena congrua». Eppure poco prima il legale aveva detto che quelli contestati non erano «fatti gravi, ma dilatati da turbolenze mediatiche».
E allora perchè accettare la retrocessione?
La Juve, prendendo le distanze da Moggi, provava a rispondere solo dell'operato di Antonio Giraudo, che difeso da Luigi Chiappero (per quasi 3 ore) per il club avrebbe fatto solo normale attività di lobby. Quella che nel mondo del calcio appare come assolutamente normale, dicono.
Insomma un pò di slealtà da sanzionare però come violazione dell'articolo 1. Tutto qui, «perchè sono stati commessi degli errori sul piano della forma, ma non si è mai inciso in attività idonee ad alterare quello che doveva avvenire sul campo» dice Chiappero, quando tracima come gli ha fatto notare Ruperto non limitando la difesa al solo Giraudo ma all'intero club bianconero. Giraudo cercava solo di avere «garanzia sulla qualità del servizio» magari chiedendo che ad arbitrare gare importanti ci fosse uno come Collina. Una richiesta non normale, dice il legale, ma che lo diventa «in un mondo di sospetti».
La difesa del club invece sposta la questione anche sul piano economico e sui rischi di uno scivolone in C, indicando i proventi derivanti dai diritti Tv (54%) sponsor (25%) tanto per rimarcare che il 79 % degli introiti della società più gloriosa d'Italia sarebbero in pericolo. Si era parlato anche di sorteggi, di presunti taroccamenti. Ma niente da tenere troppo alta l'attenzione.
In mattinata c'erano state le autodifese degli incolpati celebri: da Franco Carraro a Diego Della Valle passando per l'orazione di Claudio Lotito. A nessuno di loro aveva voluto replicare il procuratore Stefano Palazzi, appagato dalla stangata annunciata ieri.
E domani il grande accusatore non ci sarà e sarà sostituito da uno dei suoi vice, Alfredo Mensitieri. La Caf però va avanti e chissà che Ruperto non ci provi anche con gli altri club che tenteranno di discolparsi, ripetendo la domanda diventata di rito: «Quale sarebbe la pena congrua?».
La Juve ha già risposto e si sa che dalla pena che verrà inflitta alla vecchia signora dipendono tutte le altre.
http://www.lastampa.it/sport/cmsSezioni/scandalocalcio/200607articoli/2421girata.asp
Inviato da: vittoriale55
il 18/04/2011 alle 09:58
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il 11/04/2011 alle 15:39
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il 08/04/2011 alle 16:10
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il 06/04/2011 alle 09:04
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