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La baldracca e l’avventore

Post n°284 pubblicato il 31 Marzo 2011 da antilega


Lo squallido teatrino della politica di questi giorni ha avuto il suo triste epilogo nella farsesca rappresentazione di ieri. Da una parte lo show mediatico del rais bandanato a Lampedusa, dall’altra il servile atto di riconoscenza dei leghisti in Parlamento verso il loro vero padrone. In questi giorni una destra  senza scrupoli e lontana dall’Europa ha giocato la sua partita preelettorale sulla pelle dei poveri nordafricani approdati sulle coste siciliane e su quella degli stessi abitanti di Lampedusa. Un paese che si fregia di essere fra gli otto più industrializzati dal mondo ha deliberatamente stipato all’inverosimile le donne e gli uomini sull’isola, facendo perdere loro quel briciolo di dignità rimasta dopo la fuga dalla povertà e dalla guerra. Questa destra populista e fascista ha alimentato ad arte la paura e la diffidenza di una comunità che si è vista mettere in pericolo la propria sopravvivenza economica e turistica. E tutto questo per mostrare che anche nelle lande più sperdute del sud il pericolo può alimentare il razzismo e che lo stesso razzismo è la risposta concreta ed ancestrale ad un legittimo bisogno di sicurezza. Bisogno che chiaramente solo partiti xenofobi e di estrema destra come quelli di questo governo sono in grado di difendere. In pratica Berlusconi ha fornita un ottimo assist alla lega. Poco importa che ha mostrato un governo ed un paese debole, non in grado di fronteggiare un’emergenza più che prevedibile e prevista con largo anticipo, di proporzioni minime che un qualsiasi paese civile sarebbe stato in grado di gestire in maniera decorosa. Questa squallida operazione ha permesso a Bossi di urlare “fora d’le bale” all’esercito dei disperati, a Cota di ribadire l’antieuropeismo di una lega proiettata verso il medioevo della storia e a Zaia di rivendicare la presunta superiorità morale dei migranti veneti rispetto ai disperati del nord Africa. E tutto questo lontano dalle pianure del nord ma ad uso e consumo di un elettorato che deve essere tenuto lontano dai fallimenti di una politica fatta solo di parole, di proclami e di servigi resi senza dignità al mafioso di turno. E l’arrivo del sorridente rais bandanato a Lampedusa è sembrato un beffardo sberleffo ad un sud diventato materia di scambio in un’Italia che questi squallidi personaggi vogliono rendere sempre più divisa. I guappi mostrano i portafogli pieni dei loro soldi sporchi per fare presa sui più deboli. Con la stessa disinvoltura Berlusconi proclama di comprarsi una casa a Lampedusa come se i soldi potessero colmare lo sfregio nei confronti di una popolazione offesa e abbandonata, utilizzata per rendere un prezioso servizio al fedele servitore. Con la stessa arroganza dei cafoni parvenu che ostentano i rolex finti come i capelli dipinti sul proprio cranio Berlusconi arriva a proporre la popolazione di Lampedusa meritevole del ”premio Nobel per la pace”. E questo mentre le tv di questo regime da operetta mandavano in onda le proteste degli abitanti di Manduria nei confronti dei trasferimenti dei profughi. Questo nella stessa terra dove anni fa in silenzio e con l’umanità di quella gente vennero accolti centinaia di migliaia di bambini, donne e uomini provenienti dall’altra parte dell’Adriatico. E questo accadeva in un’altra Italia, in un’altra penisola non ancora resa cieca dall’odio dei leghisti e dall’arroganza del mafioso in doppiopetto. Questo accadeva quando dietro alle coscienze della nostra gente c’erano persone come Don Tonino Bello ed i suoi “costruttori di pace” che fecero della Puglia la candidata al “premio Nobel della Pace”  nel nome dell’accoglienza e dell’umanità.

Come tutte le marchette di buon livello anche Berlusconi ha avuto la sua meritata ricompensa e così proprio mentre ostentava senza pudore i suoi muscoli finti e la sua mascella volitiva davanti alla popolazione di Lampedusa, i suoi fedeli servitori in Parlamento preparavano con un blitz antidemocratico la nuova legge sul processo breve con buona pace per la voglia di sicurezza e giustizia di cui si riempiono la bocca i nuovi fascisti.  Diventa difficile distinguere in questa indecorosa orgia politica  la baldracca dall’avventore, la bandana dalla camicia verde.

Intanto fuori dal Parlamento La Russa è stato accolto dalle monetine e dal disprezzo della gente. Nello stesso periodo, diciotto anni fa Craxi fu fatto oggetto delle stesse attenzioni da parte di un popolo stanco, e da lì iniziò la fine della prima Repubblica ed ebbe  inizio la fortuna del bandanato e dei suoi servi. A volte la storia ritorna!

 
 
 
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