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Post n°5 pubblicato il 30 Agosto 2008 da 1carinodolce
O protagonisti o nessuno Autore: Leonardi, Enrico Curatore: Mangiarotti, Don Gabriele Fonte: CulturaCattolica.it
“O protagonisti o nessuno”, dice il titolo del Meeting 2008, mettendo a tema la più drammatica delle alternative, quella che brucia sulla pelle di ciascuno: il bivio tra la riuscita di una vita, la sua perfezione e il suo fallimento; tra il desiderio di emergere, di affermarsi e l’amara delusione del sentirsi nullità, numero o rotellina di un ingranaggio. Non è un po’ triste ripetere le scelte di tutti, rinunciare ad avere una personalità, arrendersi a una moda pensata da altri?
L’uomo è proprio povero! Chi, alla fine di una giornata, sente la sua energia umana come protagonista riuscito nello sforzo umano della giornata passata? Nessuno. Allora è per questo che noi ci abbandoniamo tanto alla distrazione e alla smemoratezza: per evitare la delusione.”
Post n°4 pubblicato il 27 Agosto 2008 da 1carinodolce
di Marina Corradi Vorremmo spendere una parola su di loro. Sul parroco di uno sperduto paese delle montagne piemontesi, da dove tutti se ne erano andati, e solo quel sacerdote ottantenne era restato a dir messa per i pochi rimasti, vecchi come lui. Con però nello sguardo una pace singolare, quando diceva: «Sa, se Dio mi chiamasse domattina, io sono pronto, vado via contento». E in quel villaggio svuotato, il vecchio in pace trasformava l’abbandono in un’attesa. Oppure ci viene in mente il giovane sacerdote brianzolo, che nei giorni della strage di Erba rifletteva sulla sua gente: sui figli a dodici anni già spesso inclini all’arroganza, sugli adulti ansiosi di dirsi gente a posto, del tutto estranea alla violenza scoppiata all’improvviso in una cittadina di lavoratori. In quella Brianza indignata, un uomo guardava con passione e pietà la sua gente, ed era un prete.
Ci vengono in mente, anche, alcuni ragazzi da poco ordinati e partiti in missione: per Taiwan, nel desiderio di parlare di Cristo all’altro capo del mondo, o per Budapest, a ritrovare la memoria di un Dio cancellato. Ci viene in mente il prete italiano incontrato a Banda Aceh, sfinito, e grigio della polvere di chi da giorni scava nelle macerie e benedice i morti, «cristiani e musulmani, ci penserà il Padreterno», diceva con il suo benigno accento romagnolo. E, ancora, il vecchio comboniano tornato a casa a morire, dopo cinquant’anni in Africa. Che dal suo letto di malato terminale ci raccontò di quel giorno che i guerriglieri lo rapinarono nella savana, e scontenti dei quattro soldi del bottino gli puntarono contro i fucili. E lui, così mingherlino, d’improvviso se ne venne fuori a dire, fiero: «Ammazzatemi pure, ma io ho vissuto più di tutti voi». Al che la soldataglia, credendolo un povero matto, lo lasciò tornare al suo villaggio, a curare i morti di fame nel nome di Cristo – a vivere, in realtà, «più di tutti». E poi, ancora, quel Fratel Ettore che a Milano, nei sotterranei della Stazione Centrale, aveva messo su un rifugio per disgraziati, clandestini, curdi in fuga verso incerti destini. A tutti dava un letto, e da mangiare, e non faceva domande. Sui muri di quella corte dei miracoli, un crocefisso, e nient’altro. Questi sono i preti che abbiamo conosciuto. Non sono nostri amici, sono i preti. Che alcuni tra loro, tra i tanti, siano capaci del peggiore dei mali, non ci meraviglia. Anche i preti sono uomini, e gli uomini sono capaci del male. Ma guardando il democratico processo di Santoro abbiamo – chissà perché – sentito il bisogno di evocare la gran massa di questi preti.
Post n°3 pubblicato il 21 Agosto 2008 da 1carinodolce
Post n°2 pubblicato il 18 Agosto 2008 da 1carinodolce
Prov. XI: ubi humilitas, ibi sapientia. Viene alla mente quell’altra celebre espressione paolina: "Non c’è più giudeo né greco; non c’è più schiavo né libero; non c’è più uomo né donna, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù" (Gal 3,28). "Tutti voi siete uno"! In queste parole si sente la verità e la forza della rivoluzione cristiana, la rivoluzione più profonda della storia umana, che si sperimenta proprio intorno all’Eucaristia: qui si radunano alla presenza del Signore persone diverse per età, sesso, condizione sociale, idee politiche.
L’Eucaristia non può mai essere un fatto privato, riservato a persone che si sono scelte per affinità o amicizia. L’Eucaristia è un culto pubblico, che non ha nulla di esoterico, di esclusivo.
Benedetto XVI
Post n°1 pubblicato il 08 Agosto 2008 da Antologia2
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