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Apollo Errante

Prospettive rovesciate, segni e segnali dell'anima di Roberto Caravella

 
 

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Supervisioni - Anamorfosi del potere

Post n°54 pubblicato il 17 Agosto 2010 da codadipavone

Questione di emozioni, Talvolta di visioni.

E di visioni ormai si deve parlare in un luogo così onirico come l'Italia. Il paese delle meraviglie in cui è reale soltanto ciò che si vede, quasi un retaggio galileiano trasformato nel tempo e nello spazio. Eppure talvolta sfugge la realtà di un premier che dà spinte pelviche, appoggiandosi al deretano di una vigilessa nel compimento delle sue funzioni, con evidente sarcastico e soddisfatto sorriso. Perchè questo sfugge e non la mastodontica immagine di un uomo che dai tasti bianconeri di un pianobar di un transatlantico si è fatto da solo giungendo a governare un paese? Talvolta il sarcasmo giunge fino a limite di chiedersi se fosse realmente capace di "farsi da solo" lo farebbe? godrebbe? Forse si, per dimostrare a se e agli altri la sua onnipotenza. Ma non di onnipotenza si parla qui, bensì di vassallaggio forzato e guidato abilmente. Eh, si, il nostro premier non è che la pedina scaltra e perfetta per il fiume travolgente di mafia e corruzione che guida realmente l'Italia, e lui lo sa, ci sguazza.Ma come si fa a nascondere la verità? Semplice, mostrandone un altra; quella che noi tutti vediamo ogni giorno. Un uomo che elegge deputati i suoi avvocati perchè di giorno lo difendano in tribunale e di pomeriggio possano fare le leggi per difenderlo in tribunale il giorno dopo. Uno che toglie la spazzatura da un giorno all'altro accordandosi con mafia e camorra, un uomo che crea un set cinematografico in un Abbruzzo devastato e che dopo averci lasciato i propri escrementi in ricordo, se ne va tutto tronfio perchè l'Italia ha visto finalmente in un quarto d'ora la vera verità: quella sua. Dopo di che sul felliniano set si spengono le luci e restano volti clowneschi visibilmente provati nel volto nonostante il sorriso dipinto con cerone da due soldi su cui si confondono lacrime vere e false, rabbia orrore e amari sorrisi. Restano li, al buio, accanto a mucchi olezzanti di pachidermici escrementi che in televisione non passeranno mai.
  Fa comodo che l'uomo della visibilità stia lì a dare spinte pelviche alle vigilesse ignare o a profferire strafalcioni d'ogni sorta; fa comodo praticamente a tutti. Cioè a tutti quelli che hanno denaro da investire... ma a noi no!Ma in TV si vede sempre altro e quell'altro è "la Verità" quella che tutti vogliono che sia la verità anche quando è palesemente una bugia.
   La verità forse è che il bel Paese è ormai una Panama novella, un immenso bacino di riciclaggi d'ogni sorta, in cui tutto viene ripulito mercè un pupazzetto presuntuoso, impaurito e servile che è lì, abilmente, perchè lì ce l'hanno messo... e deve obbedire e continuare a tenere duro finchè può...Smontare tutto ciò non è facile perchè l'Italiano medio, si sa, è storicamente orbo. Gli ci vogliono molti anni e forse l'aiuto pietoso di qualche stato straniero per fargli aprire quel dannato occhio orbo e voltare la faccia improvvisamente senza un perchè "maturo" e pianificato.Smontare tutto è difficile perchè persino Dell'Utri sembra il cuginetto appena pubescente che più di una volta è stato sorpreso a fare cose proibite e che coinvolge Silvietto furbetto spingendolo avanti quando può o creando fumo per non far scoprire gli altarini delle loro marachelle e coprire gli amichetti "più grandi" che ne fanno di tutti i colori... impunemente.
  Il bello è che in questi giochi, di tanto in tanto cade un balcone, scoppia un petardo, qualche adulto salta per aria sotto casa o andando al lavoro. Qualche altro tornando dal lavoro cade dalla bicicletta proprio sotto casa cadendo su una manciata di proiettili... che sfiga. Ma c'è anche CSI, il programma preferito... Ricordo quella puntata in cui un uomo è andato fino a Londra, sotto un ponte per "farsi suicidare". Gli eroi del programma scoprirono dopo mille analisi che in realtà non era calvo ma gli erano stati strappati quei pochi capelli - riporto compreso - per venderli ad un aquirente italiano, pare un imprenditore, che però non potè accettare perchè geneticamente incompatibili e utilizzando nel frattempo nero fumo fatto con un tappo di sughero rubato ad una cena in Abbruzzo insieme ad un moccolo fregato ad un clown.
  La puntata si conclude con un finale aperto, qualcuno aveva ripulito la scena del delitto: unico indizio, una saponetta prodotta ad Hammamet e pubblicizzata a mediashopping.
  Ma che importa? c'è la tv! guarda che belle tette! prego belle signore, venite avanti e fatevi vedere: almeno sti quattro imbecilli li distraiamo così... a proposito dov'è quella "zoccola"?
   Meglio così la verità è ciò che appare: come i tronisti della De Filippi... come i volti dei clown di un circo d'altri tempi.

Roberto Caravella

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