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Conducimi al baratro dell’abnegazione
nel cammino senza vista e senza orientamento,
non sentirò la Tua voce
accompagnare il vuoto
che improvviso inghiottirà il mio passo.
Purificata dalla caduta
smembrata dei miei simulacri
affonderanno in me gli strali della verità.
Mosaico dei Tuoi pensieri sarà la mia pelle nuova
le Tue parole saranno respiro,
io avrò fame della Tua sazietà
e la mia sete riempirà il Tuo bicchiere.
sarò luna e marea nell’arsura
sarò fango e neve
sarò vita nelle Tue vene
e feto nella Tua mente.
Starò in ginocchio
sulla riva della Tua volontà
in attesa della Tua onda,
bagnata dal Tuo volere.
Un tempo fui qualcuna
fui alcuna
fui nessuna,
solo oggi io sono.
Inviato da: sylvia_m
il 18/05/2008 alle 13:51