Creato da Le.Arabe.Felici il 03/11/2005
Riteniamo lo scambismo semplice tradimento ad amministrazione controllata e il bang bussing il modo ideale per un viaggio di piacere

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« Messaggio #3220L'antro del piacere... »

Esiste la libertà di pensiero?

Post n°3221 pubblicato il 16 Febbraio 2007 da Le.Arabe.Felici
 
Foto di Le.Arabe.Felici

Ma nel 2007 esiste la libertà di pensiero in Italia? O è un privilegio di pochi? C’è chi può esercitarla coperto dal potere e dalle protezioni di cui gode o è un diritto anche del “debole”?
In Italia ci sono due articoli della costituzione che trattano l’argomento, e soprattutto il 19 esprime bene il concetto di libertà : Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere
Ma sarà vero? Se noi, ad esempio, diciamo che Grillo ha usufruito del condono Berlusconiano, da lui tanto vituperato un tempo, salvo poi trovarlo utile per la gestione della propria immobiliare , la Gestimar Srl, che vanta casette e ville sparse per l’Italia, cosa potrebbe succedere (
Fonte)?
Ogni volta che abbiamo espresso un pensiero civile, oggettivo e comprovato, abbiamo subito attacchi e minacce. Noi, ovvio, signori Nessuno. A questo punto, preferiamo tacere, comunque e sempre.Noi come altri. Perché pensiamo, allora, che chi è un perfetto signor nessuno ma ha idee e pensieri civili , base per un contraddittorio costruttivo, in un certo senso sia tarpato per timore di ripercussioni o querele. Una sorta di “tortura psicologica” , che non vive assolutamente chi ha spalle ampiamente coperte. Quanti Masaniello ci sono in Italia che si fanno latori di pensieri liberi sapendo che comunque hanno il culo parato da avvocati o da soldi in grado di respingere qualsiasi accusa? Chi non gode di questi privilegi, monetari e di influenti conoscenze, a nostro avviso preferisce imbavagliarsi piuttosto che rischiare di diffondere le proprie idee con il rischio di vederle minacciate o uccise sul nascere. Noi abbiamo questa sensazione, quasi una sorta di sottile tortura psicologica che ti spinge a preferire un ottuso ma pacifico tacere piuttosto che un gridare parole che potrebbero ritorcesi contro. Allora, per noi, nel nostro paese non esiste né la libertà di stampa, né la libertà di pensiero, perché sono un diritto di pochi, ed un’utopia per la massa. Vorremmo sapere, qualora lo vogliate, il vostro pensiero in merito.

 
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