Creato da Le.Arabe.Felici il 03/11/2005
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e pure 'sto Sanremo...

Post n°4938 pubblicato il 03 Marzo 2008 da Le.Arabe.Felici
Foto di Le.Arabe.Felici

L’ultimo San Remo merita di essere ricordato per essere stato il prezioso spartiacque che riporterà la musica in un nuovo medioevo.

Canzoni inascoltabili premiate, giuria che definire di qualità è a dir poco offensivo nei confronti dell’aggettivo (non può essere “di qualità” qualcosa che annoveri in sé Emilio Fede e Giampiero Mughini), Chiambretti che continua a ripetere le stesse battute da anni, passando dall’essere irriverente a tedioso.

Il tutto tenuto a galla dall’unica cosa che valeva la pena di essere vista: un dopofestival magistrale, condotto dagli unici musicisti veri presenti sul palco, Elio e le Storie Tese, che verranno ricordati per aver sdoganato la parola “figa” sul palco dell’Ariston.

Vergogna per Baudo e Del Noce: quando Elio ha salutato Feiez entrambi hanno fatto una faccia di circostanza ignorando chi fosse. Complimenti.

Ed i cantanti, come si sono comportati? 

Giò Di Tonno e Lola Ponce: voto 1.Ok, sappiamo che sono i protagonisti del Gobbo di Notre Dame. Ma la canzone è assolutamente insulsa, stucchevole ed inutile. L’unico lato positivo mostrato è il tentativo del Di Tonno di ingropparsi la Ponce penetrandola sul palco con colpi di pelvica che avrebbero ingravidato un bue. Onestamente: ma chi li ha votati da casa sarebbe disposto a comprare il loro Cd? Noi sì. Per metterlo in balcone per non far avvicinare i piccioni che ci cagano sui vasi.

Anna Tatangelo : voto 2. Un brano che se dietro non avesse avuto la lunga mano di D’Alessio non sarebbe neppure passato nelle compilation delle sagre di paese. Che poi, perché dedicare la canzone al proprio truccatore gay, che la concia, lei che ha 21 anni, come una impiegata il giorno del suo pensionamento? Al posto suo, come minimo, avremmo fatto una canzone contro i finocchi.

 Fabrizio Moro: voto 7. Ha cantato una canzone che se l’avesse cantata Vasco Rossi si sarebbe gridato al miracolo. Imita il Blasco? No, oggi il Blasco imita solamente un ciccione ridicolo e pelato che corre sul palco con la prostata grossa come un gatto facendo credere a chi lo guarda di essere ancora credibile. Meglio Moro. Sembra che gli roda sempre il culo, e questo ci piace.

 Toto Cutugno : voto 4. Basta, davvero. Lo ricordiamo con affetto per le Tate di Toto che ci fecero diventare uomini, anni or sono, ma basta. Se non ci fosse San Remo cosa farebbe?

 Francesco Tricarico: voto 8. Uno Charlot stralunato e disperato su un palco che è transito di nani e ballerine. Canta in modo assolutamente stonato una canzone che se fosse stata cantata intonata non avrebbe avuto assolutamente significato. Il suo “stronzo” a Chiambretti in diretta è quello che avremmo voluto avere il privilegio di gridare un po’ noi tutti

 Tiromancino : voto 2. Testo scontato, capoversi banali e melensi per fare presa sul pubblico impegnato del Festival che, però, in quel momento era altrove o, comunque, non ha abboccato. In più, in perfetto stile Zampaglione, una nenia imbarazzante. Due accordi su una voce monocorde potrebbero far latrare i cani per una notte intera. Un voto in più per il merito che va a lui dato per non avere inserito parole che terminassero in “-enza”, tipo “coerenza”, “impazienza”, “coscienza”, “ forza Cosenza”, “Flautolenza”

 Sergio Cammariere: voto 6. Se si comportasse sul palco come si comporta dietro le quinte, intervistato a Radio 2, sarebbe la vera ventata di novità. Porterebbe concetti fondamentali come “scosciacaprismo” , “dondolo argentino” ed affini, applicati con cura a pornonane e fresbe da palco. Invece, seduto al piano, ci riporta alle atmosfere da pianobar sempre sulla solita melodia. Grande pianista, ottimo interprete, belle le parole di Kustler ma dopo averlo ascoltato per due cd acquistarne il terzo sarebbe troppo.

 Paolo Meneguzzi : voto 1. Quando smetteremo di vedere persone ultra trentenni che ancora strizzano l’occhio al pubblico delle ragazzine? Quando smetteremo di vedere Meneguzzi?

 Gianluca Grignani : voto 3. Voto basso. Ma c’è un motivo: il maledetto con “Campi di popcorn” ci aveva illusi. E poi ci ha traditi.

 Gli ospiti: velo pietoso sui ballerini di tip tap che hanno ballato in diretta, per la gioia di mammina e papino, il saggio di fine anno. Ottima Giorgia, un mistero il motivo per cui la gente la snobbi a favore di Laura Pausini, sulla quale stendiamo un pietoso velo. Bravo Jovanotti, ma solo perché ha ceduto 8 dei suoi 15 minuti a Ben Harper risparmiandoci i suoi concetti triti e ritriti sulle case di fango. Delusi da Fiorella Mannoia: pensavamo che avesse una voce meravigliosa. Ha preso più stecche di Paolo quando canta maledetta primavera. Vogliamo illuderci che fosse un problema di ritorno in cuffia.

 
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