Le Arabe Felici®

di Cri Camomilla

Le classifiche.Lo avevo immaginato. Le classifiche di Libero hanno scatenato prevedibili polemiche e diatribe sull’antico adagio “Io sono più bravo/a di te”. Fare delle classifiche in un mondo che non accetta le critiche o non ha il culto della sconfitta è assolutamente deleterio. La gente sembra aver smarrito il motivo per cui ha aperto un blog, quello dello scrivere, a favore di un traguardo di cartone, che è la visibilità. La visibilità, inevitabilmente, porta con se lo scotto dello scrivere per gli altri, non più per se stessi. Per mantenere una posizione, per lasciare inalterate le aspettative del pubblico. Mi sono divertito a leggere i commenti su Blog magazine. Molti sanno di già visto: i soliti noti che, delusi, avanzano richieste, millantano, urlano il proprio desiderio di spazio scagliandosi, al solito, contro un nemico che non esiste, i soldatini collusi con l’amministrazione di Libero. Assolutamente patetico, come se si stesse combattendo per un ideale forte e reale e non per quattro stronzate scritte in momenti di noia. Mi sono sempre reputato libero e come tale dirò la mia. Da una parte mi ha fatto piacere che molti blogger che reputo assai capaci non abbiano partecipato a queste sterili baruffe goldoniane. Dall’altra ho visto quanto possa essere deprimente constatare che molti altri possessori di Blog abbiano rivendicato una vetrina, abbiano chiesto di apparire in quanto, a loro soggettivo giudizio, meritevoli di visibilità. Ho sbirciato i loro blog, non li nomino, non mi interessa, ma credo una cosa: il fatto che non appaiano, per loro, è una fortuna. Post assolutamente disarmanti per bruttezza, parere mio, ovvio, inutili, raccapriccianti, un insulto per gli occhi di chi legge. Fino a che punto, mi chiedo, può arrivare, oggi, l’assoluta mancanza di autocritica e di pudore per ammettere di avere degli spazi su web che, se confinati nel diario personale hanno una logica, ma se visibili ad un vasto pubblico raggiungerebbero il crisma del ridicolo potenzialmente meritevole della berlina. Che gusto c’è di mostrare al mondo una propria assoluta incapacità, laddove , se confinata, avrebbe maggior modo di esistere?

Mi piacciono i blog intimi, nascosti, di cui il blogger quasi si vergogna che sia visto, coccolati.  Veniamo a noi. Le Arabe Felici. Parlo per me. Onestamente, ritengo che questo blog raggiunga, a mio parere, a malapena l’insufficienza. Mi stupisce il presunto successo, perdonatemi il termine , che andrebbe virgolettato, raggiunto da questo spazio. Non rappresenta quello per cui era nato, e credo mai lo rappresenterà. A mio giudizio, su cento post, tanto per fare una statistica, due raggiungono quella che io definisco perfezione, limitata al fatto che non siamo né scrittori, né giornalisti, né poeti. Diciotto rasentano la sufficienza, si possono leggere, possono aprire sture a dibattiti interessanti, ma nulla più. I rimanenti ottanta sono esclusivamente contorno, fuffa, capoversi mediocri, intrallazzi, boutade, cazzeggi sciolti. Se devo trovare un motivo, sforzandomi, al riscontro in termini di visite, perché ce ne sono, malgrado ci si diverta a dire altro, forse trovo un motivo preciso: ci hanno detto fascisti, comunisti, sessuomani, froci, liberi, collusi, schierati, senza bandiere, rivoluzionari, borghesucci, viziati, viziosi, cattolici, anti cattolici, sprezzanti, atarassici, amici, nemici, figli di puttana, persone splendide. Ecco. Siamo tutto ed il contrario di tutto. Non diamo punti di riferimento. Siamo spiazzanti. Non abbiamo regole scritte. Forse non lasciamo un punto debole. E siamo stati la novità. Il primo blog di gruppo, dove ognuno potesse dire la sua, spesso in totale collisione con gli altri. Dopo di noi ci sono stati parecchi Blog a più mani, essere stati i primi forse ci fregia di una sorta di patente di fedeltà da parte dei lettori. Insomma, siamo liberi: il motivo per cui ho deciso, malgrado gli altri siano contrari, di lasciare aperti i commenti anonimi. Ritengo che, se ci sia un bel post, loggarsi o crearsi un profilo per commentare, faccia perdere il coito delle idee che si vogliano lasciare in un commento. Ma mi pento sempre: mi cadono le palle a terra quando leggo le delazioni di chi riporta, in anonimo, che qualcuno ha detto qualcosa. Non me ne frega un cazzo, non siamo la mamma. Direi a quelle persone di aprirsi un blog loro o rivolgersi direttamente all’interessato. Non siamo nel preserale di Amici o in un tabloid di Sandro Meyer. Chi frigna in anonimo da noi non ha i coglioni per affrontare, da solo, nel reale, un contenzioso verbale. E veniamo al dunque, sebbene, come al solito, io mi sia dilungato. Ci sono dei blog qui dentro che mi piacciono. Non mi faccio trascinare da eventuali affezioni che, inevitabilmente, nascono nei confronti di alcuni blogger rispetto ad altri. Ma dico la mia,  sicuro che gli altri miei amici diranno la propria. Mi piace molto il blog di Julia,  La toga strappata. Lo trovo misurato, comunque sempre coerente, informato, curato bene, ottima grafica e scritto in italiano. Diciamo che Julia è per me la blogger di successo: ha fatto quello che voleva fare, non pagando nessun prezzo a scapito delle sue idee. Mi piace In esistente , lo trovo secco, immediato, un caravan di emozioni sporche, foto sfocate, frasi lasciate a metà. Molto godibile S carogne , gestito da quattro mani che si detestano, bei post, belle immagini, cinico al punto giusto, nessuna foto, solo post, come piace a me. Essenziale e piacevole. Mi piace come scrive quel dissociato di Kolben, uomo da un volto levigato da una vita in cerca di se stesso, colto, umorale, sanguigno, purtroppo troppo preso da se stesso al punto tale di essere spesso in disequilibrio, tradito dal suo egocentrismo irruento. Tra molti post che scrive tradendosi, ce ne sono alcuni che sono delle perle. Peccato svacchi. E trovo molto tenero  Indovinelli , uno di quei blog silenziosi che regala agli altri una passione. La passione di chi non vuole mostrare se stesso, ma il proprio amore per la matematica, fuori dal clangore del mostrarsi. E poi, mi ci diverto. Ultima citazione è per Sale del mondo . So di non stare assolutamente simpatico al suo gestore, ma il suo blog esprime molto bene delle sensazioni e affronta in modo convinto e capace degli argomenti, spesso difficili , di attualità. E si legge con piacere. Ne ho dimenticati altri , che mi piacciono e mi divertono. Ma quelli citati, permettetemi, sono quelli in cui vado con maggior piacere, le poche volte che esco fuori dal mio seminato.