Creato da Le.Arabe.Felici il 03/11/2005
Riteniamo lo scambismo semplice tradimento ad amministrazione controllata e il bang bussing il modo ideale per un viaggio di piacere
|
Area personale
Tag
Cerca in questo Blog
DA RILEGGERE:
- Casa Coppia Egagra
- Il Plonio dello Stadio Olimpico
- Le donne sono TUTTE uguali
- Recensione : Il GLADIATORE 2
- Chi Para va in Porta...
- I perchè di Cupido
- Il Palloncino e La luna
- Cosa è Morgan Freeman
- INDISPENSABILE PoRcast
- Mauro Belli è vivo e grassoccio
- Carlo Giuliani...un esempio o no?
- Il Brodo primordiale
- Giggi alle prese con lo studio
- Come diventare Blog del giorno
- Il Fenomeno Pigilli
- Che mi lasci un commento?
- IL POST PIU' COMMENTATO DELLA STORIA DEI BLOG
- Adotta un TROLL!
- Le nostre idee regalo
- Il mio primo post...
- Hollie Hutton positivo al test antidoping
- Le Jene sono ancora Jene?
- Esegesi apologetica della telefonia HARD
- Rampogna ed acredine di Ruben di AZZARDO
- Libero VS Jumpy
- L'algoritmo di Libero finalmente svelato
Menu
Ultime visite al Blog
Chi può scrivere sul blog
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
« Tronfia.e.imbolsita | Comunicazione interna » |
Il Plonio dello Stadio Olimpico Una delle mete turistiche preferite dagli stranieri che affollano la Capitale è indubbiamente il Foro Italico, simbolo di una forte romanicità che la città visse durante l’epoca del fascismo. Tra le opere d’arte maggiormente considerate spetta un posto d’onore al Plonio nei pressi dello Stadio Olimpico, meta tutt’oggi degli incontri tra giovani e coppiette clandestine. Eretto nel 1978 dal celebre artista Gianprepuzio Pomodoro, fratello bello del più celebre Giò, con la sua forma fallica dona prestigio e fescennino vigore ai marmi che fanno da cornice al foro stesso. Dal diametro di 5 metri , ha la sua particolarità nell’ampio glande in porfido, la cui grandezza riesce a proiettare un cono d’ombra che si dice in grado di donare refrigerio dal sole ad un numero di persone pari ai ¾ degli abitanti della Lapponia. Accanto al Plonio si può ammirare la bellissima opera moderna del Professor Scrotomaria Montecci dal nome “Il giovine che si tocca”, inno all’amore solitario ed alla scoperta del proprio acerbo corpo. Completamente in marmo, rappresenta un bel ragazzo (fonti ancora non certe dicono che il modello sia stato il sedicente Paolo il Silenzioso) ritratto seduto su una pietra aguzza mentre si accanisce sul suo garrulo membro. Mirabile notare come nella mano non impegnata nel miracolo dell’onanismo sia presente una pubblicazione molto nota, “Le Ore Mese”, celebre per raccontare pruriginose storie d’amore con tanto di antefatto, al punto tale che il lettore, principiando un racconto, non sapeva mai se alla fine la coppia avrebbe o meno trombato, rendendo più piccanti le proprie letture. Queste opere sono state recentemente citate dall’ Argan come modello di assoluta bellezza dell’arte del vivere, oltre ad avere ormai una simbologia tale da essere considerate a ragione la meta preferita dei monelli romani che, col casco non allacciato ed appena appoggiato sulla nuca, si divertono a fare le pinne con i loro motorini truccati con la marmitta proma di fronte a questi colossi per rimediare qualche patacca con cui paccare la sera, al fresco del ponentino.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |