Creato da shahra.zad il 19/12/2007

Arabesque

Lei si dipinge il viso per nascondere il viso, i suoi occhi sono acqua profonda...

 

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Ahahahahahah da mo' che sono negli anta io, enta č...
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Lo sapevo che arrivavo tardi pure stavolta.
Inviato da: non.sono.io
il 01/12/2010 alle 14:37
 
 

Il verbo LEGGERE  non sopporta l'imperativo, avversione che condivide con alcuni altri verbi: il verbo 'amare', il verbo 'sognare' ...

-Daniel pennac-

 

 

« Un augurio e un salutourka »

Post n°222 pubblicato il 16 Novembre 2010 da shahra.zad

Allegra? no, forse non era la parola esatta
Convinta a provare a esserlo, questo sì
Per non guardarsi indietro e vedere che ho permesso a ciò che accade, qualsiasi cosa sia, di rovinare quella data e quella cifra tonda
Preoccupata e triste per il sentirsi impotenti
Un grido dentro che è più forte di uno vero, come chi guarda da dietro un vetro e non riesce a farsi sentire
Piena di affetto
Piena di amore, e chi lo ha lo sa
Piena di fiducia nonostante tutto
Ma piena anche di paure
Senza la pretesa di essere istantaneamente felice ma con la voglia di provarci
Piena di sguardi interrogativi e domande inespresse
Piena anche di domande espresse e senza risposta
Piena di voglia di vivere, pur vedendo la strada nebbiosa

Piena di convinzioni, a volte stupide a volte saggie, sempre testarde

Piena di sogni, sempre nuovi dopo quelli che cestino

Piena di volontà

Piena

e non vuota

(grazie alle persone, che potranno o meno leggere qui, che in questo periodo mi stanno vicino nonostante sia più scontrosa di un istrice e più lagnosa di una porta cigolante, ho ricevuto molti segni di affetto e non lo dimentico)

******

una goccia che scende

lenta, lentissima
senti tutto il percorso
strano, un liquido non dovrebbe sentirsi così tanto
è fredda, no forse non solo fredda
aspetta, forse fa male
sì è dolore
lascia un solco, chissà se guarirà
scava un percorso, ti fa sentire parti che non sapevi di avere
contro la gravità non si combatte
lei scende lenta lenta
a ogni pezzetto
porta via un po' di te
e nel frattempo da fuori non si vede nulla
o forse lo vede chi sa leggerti davvero e non ti chiede niente
intanto tu senti lo scavare
e a volte la aiuti
a volte invece provi a metterti a testa in giù, ma chissà come lei continua lo stesso il suo percorso
fino a che giunge proprio lì al centro del cuore
plic
e il cuore trabocca
e la goccia dopo la senti un po' meno
(forse)

 
 
 
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Aveva un folletto dentro di sč che voleva scherzare e ballare,
e uno spirito sognatore che voleva scrivere favole,
e un continuo desiderio di associare
la piccola vita quotidiana alla vita grandiosa e magnifica
che risonava nelle canzoni e nei dipinti,
nei bei libri e nelle tempeste dei boschi e del mare.
Non era contenta che un fiore dovesse essere solo un fiore
e una passeggiata solo una passeggiata.
Un fiore doveva essere un elfo,
uno spirito bello sotto bella forma
e una passeggiata non solo
un piccolo e doveroso esercizio fisico e una ricreazione,
bensė un viaggio ricco di presagi verso l'ignoto,
una visita al vento e al ruscello, un colloquio con le cose mute.


-Herman Hesse-

 

25/02/09

"Danzatrice di parole"

da

punto.di.rottura

*grazie*

 

 

 

 

 
 
 

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