Arabesque
Lei si dipinge il viso per nascondere il viso, i suoi occhi sono acqua profonda...
Mia madre diceva sempre che mia sorella Satsu era come il legno,
radicata al terreno come un albero sakura.
Ma a me diceva che ero come l'acqua,
l'acqua si scava la strada attraverso la pietra, e quando è intrappolata,
l'acqua si crea un nuovo varco.
-Memorie di una Geisha-
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Post n°219 pubblicato il 10 Novembre 2010 da shahra.zad
Addormentarsi sognando prima ancora di chiudere gli occhi il tempo non è passato, sei ancora la bimba che aspetta in un angolo eppure il tempo è passato eccome, gli occhi si lucidano ma sempre un po' più segnati si aspettano sempre le stesse parole con la paura che non arrivino mai, con la paura di tutto ma impari a far aspettare solo una parte di te, mentre il resto continua a vivere mentre il resto continua ad affrontare, da sola, tutto quello da cui vorresti che quelle parole ti proteggessero e racconti a tutti la favola di quanto sei forte mentre ammetti dentro di te che vorresti sentirlo dire al microfono su quel palco senza vergogna, ridendo di chi ti giudicherebbe perchè ancora riguardi lo stesso film da 23 anni e da 23 anni piangi e sorridi come una cretina gli ultimi cinque minuti e mentre corri incontro e ti butti capisci che ancora non sei pronta a rinunciare al salto finale, ancora non è abbastanza la paura di cadere oltre ancora non è ora di smettere di riguardare quel film e addormentarsi da bimba per risvegliarsi da adulta |
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Aveva un folletto dentro di sč che voleva scherzare e ballare,
e uno spirito sognatore che voleva scrivere favole,
e un continuo desiderio di associare
la piccola vita quotidiana alla vita grandiosa e magnifica
che risonava nelle canzoni e nei dipinti,
nei bei libri e nelle tempeste dei boschi e del mare.
Non era contenta che un fiore dovesse essere solo un fiore
e una passeggiata solo una passeggiata.
Un fiore doveva essere un elfo,
uno spirito bello sotto bella forma
e una passeggiata non solo
un piccolo e doveroso esercizio fisico e una ricreazione,
bensė un viaggio ricco di presagi verso l'ignoto,
una visita al vento e al ruscello, un colloquio con le cose mute.
-Herman Hesse-
25/02/09
"Danzatrice di parole"
da
punto.di.rottura
*grazie*
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