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Vitalitè e solarità

 

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L'emozione di un bimbo

Post n°4 pubblicato il 03 Settembre 2007 da archimedesl
Foto di archimedesl

Un bimbo sà entusiasmarsi per poco, ma sà anche regalare emozioni .
Il mio pargolo ha affrontato una novità questo fine settimana, ha viaggiato per la prima volta sul treno e non è cosa da poco considerato che non sa stare fermo un momento.
Siamo a Tirano, al confine italo-svizzero e sono poco meno delle 10 del mattino di Sabato, il tempo trascorso in automobile gli angioletti lo hano persuaso in un sonno innocente fino a destino.
La sola vita dei monti sopra la cittadella, del caos solare dei turisti che si accingevano alla biglietteria della ferrovia retica lo hano incuriosito e famelicamente impossessato.
Che bella novità, un treno tutto rosso, una bigliettaia mora con la maglkietta rossa ed uno strano simbolino sul cappello, ...che strano cappello.
" Hei ma queste cose non le ho ancora viste e tutte queste persone dove pensano di andare?" Tra se e se pensava il marmocchio di 2 anni e poco più.
Intanto acquistati i biglietti di color azzurro rosa ci avviciniamo al treno e la felicità si impersona in lui.
Saliamo sul treno guardando ogni singolo bullone della scaletta e queste porte che sono strane, mai viste prima, forse i suoi occhi parlano e sembrano dire" come si smonta?"
Il nostro viaggio non è ancora iniziato, ma la sua mente sta già volando e la mia con lui, una sorta di telepatia che ci fa comunicare in modo silenzioso, uno sguardo e il gioco è fatto. L'espressione si anima ancor più e il vociare delle persone in tedesco, lo intimidisce, ma ecco che un suono cupo e lungo lo smuove...tuuuuuu tuuuuuu, le porte si chiudono e il treno comincia a muoversi, come il trenino di casa, ma noi ci siamo dentro ed allora...
Quante cose da vedere , a destra i muri delle case a filo dei finestrini, a sinistra le auto ci accompagnano quasi per salutarci ed agurarci un buon viaggio.
Poi il paesaggio comincia a cambiare  e le immagini si riflettono sui suoi occhi azzurri, il cielo si intona, ma non è ancora così brillante, nemmeno con il sole di mezzogiorno il cielo potrà eguagliare il suo splendore.
Stiamo salendo e le stazioni si alternano  i paesaggi cambiano e come in un cinema le azioni salienti sono sempre più intense, si perchè il clima si fa adrenalinico e lui capta che qualcosa di bello deve ancora accadere e che il futuro gli serberà ancora delle stupefacenti immagini.
Intanto il trenino arriva presso Ospizio bernina, e lì di fronte  pavoneggia in tutto splendore il ghiacciaio, imponente, dominatore, assalito dalla luce del sole che fa spumeggiare ancor più il colore della neve e il contrasto tra il blu  del cielo ed il bianco del ghiacciaio.
Ancora un suono e lu ride, tuuuu...tuuuuu.. ormai non ce lo scorderemo più ora può anche spegnersi il sole e cadere tutte le stelle, ma quando dirò al piccolo: come fa il treno, lui splenderà e con il suo nasino arricciato esploderà nel verso del trenino che gli ha fatto vivere una nuova gioia.
Cresci tato,diventa un grande uomo, colto e bravo, queste parole non le leggerai , ma sappi che quando avrai bisogno io ci sarò.

 
 
 

St. Moritz

Post n°3 pubblicato il 02 Settembre 2007 da archimedesl
Foto di archimedesl

A .MORITZ...








St.Moritz al 2 settembre non pare
proprio il classico mondo innevato a cui siamo abituati pensare
quando sentiamo i telegiornali o parlare gli amici.


Eppure questa mattina il cielo terso di
una frizzante mattina a 1750 metri lasciava immaginare molto:
montagne coloratissime, vivaci, piene di colori e di luccicanti
cascate d’acqua, verdi dalle lussurregianti pinete che si
contrastavano con gli arsi prati in alta quota sfumati su un terso ed
intenso blu del cielo immacolato.


Il lago che regna sovrano nella
cittadina ridente, era quasi assopito. Ancora pochi istanti ed il
sole lo avrebbe investito completamente .


I vapori salivano lenti e si
condensavano a creare quella leggera nebbiolina alta poco più
delle anatre che cominciavano a godere dei primi raggi di sole.


Le gallinelle d’acqua facevano a gara
con le anatre per accapparrarsi un avanzo di pane gettato da due
amanti la sera prima in riva al lago.


I colori sparivano mentre il sole
luccicava sul lago, quasi ad annientare quelle creature che di volta
in volta sparivano sotto lo specchio d’acqua alla ricerca di un
pesciolino da ingurgitare.


Sullo sfondo appariva lentamente il
profilo dell’albergo la cui sera prima avevo fantasticato come mio,
con dame e cavalieri in festa.


La leggiadra nebbiolina svaniva
completamente a rivelare tutto lo splendore del panorama: un
canottiere intento ad allenarsi, un gruppo di corridori intenti ad
ossigenare il loro sangue di prima mattina, un gruppo di anziani
tedeschi che si raccontavano le balde serate di quando erano un po
più giovani.


Sul prato ancora umido , luccicavano le
gocciole di rugiada che creavano un arcobaleno di colori. Un fischio
e dalla galleria compare il primo trenino rosso, quello dei romanzi e
dei percorsi dove i turisti si immedesimano grandi alpinisti, dove
possono scorrere lo sguardo sulle vette ed immaginare di essere
intenti a conficcare la bandiera sul punto più alto.


Il trenino si ferma e dalla stazione
echeggiano i versi dei manovratori intenti a ripristinare i convogli
che da li a poco ripartiranno per far fantasticare altri turisti.


Nel frattempo dal sottopassaggio della
ferrovia retica, compaiono i primi personaggi che animeranno la
giornata di St. Moritz, infreddoliti dalla pungente mattina e già
entusiasti del paesaggio ammirato presso l’Ospizio Bernina, si
intrufolano nei bar a sorseggiare caldi cappuccini.


I bimbi ricorrono le farfalle che
stanno sorvolando i fiori sul bordo del lago, fiori che dal giallo
al rosso esplodono in tutta bellezza.


Un tenue odore di legna che arde nelle
stufe delle ville più faziose avvolge l’incantevole
paesaggio e ricorda momenti del passato.


La verde cupola del campanile lascia
intravedere il bruno ondeggiare delle campane che rintoccano le 8.00.


All’ultimo tocco, mi addentro in un
locale che profuma l’aria di intenso aroma di caffè, sbircio
tra le leccornie e scorgo un vaso di miele in un angolo remoto,
parzialmente cristallizzato; perndo una fetta di pane di segale
appena sfornato e vi spalmo sopra il miele, sorseggio un buon succo
d’arancia e mi sento rinvigorire ammirando il lago animarsi.


Non posso che restare immobile ad
ammirare per un attimo tutte queste piccole emozioni che risalgono
dal mio cuore osservando questa “normalità”.


 
 
 

Come fanno le api...

Post n°2 pubblicato il 21 Agosto 2007 da archimedesl

Lo sorso sabato mattina, le prime luci del mattino
filtravano dalle finestre socchiuse. La debole luce era accompagnata da una fresca
brezza che pareva dire parole fruscianti di amanti in complotto.Gli occhi si
spalancarono e mi rizzai come un grillo balzando impettito sul pavimento come di consuetudine giornaliera, riposato
e scalpitante.Mi preparai per la mia corsa mattutina, il tempo non prometteva una
lunga marcia, le nuvole giravano a creare disegni cupi e inormi,mutevoli
rapidamente, ma la voglia di respirare l'aria del mattino mi fa uscire ugualmente.
Durante il mio percorso non si odono rumori di pregio, cani che abbaiano, auto che
ruggiscono, urla o schiamazzi, il paese dorme ancora e si possono udire i cinguettii
dei passerotti che ancora gorgheggiano ad intonare dolci melodie, il fruscio delle
fronde degli alberi accompagna in sordi echi le parole sofuse del giornalaio che
alleste la sua edicola, si spandono gli odori del pane appena sfornato sulle vie del
paese che comincia a risvegliarsi delicatamente, il sole all'orizzonte sprigiona i
suoi raggi che intiepidiscono i colori delle case quasi a voler dipingere un
paesaggio ancora intorpidito dalla notte.
Io rientro ormai verso casa, le mie tossine le ho già perse nel tragitto, carico di
energia e spensierato come un bimbo, riesco a fermarmi attratto dal movimento lento
ma preciso di un fiore di zucca che penzola dalla rete di cinta del vicinodi casa.
Un movimento che i raggi del sole evidenziano e risaltano le creature che ivi
stanno ancor dormendo. Due api. la mia immaginazione corre e sviluppa subito
l'ipotetica nottata degli insetti laboriosi ,si devono essere concessi una notte
brava fuori dall'alveare, una notte di passione e di trasgressione avvolti da un
letto morbido ed accogliente di polline, da profumi e tenerezza , dalla morbidezza
dei petali stremati dalla lunga giornata passata, ma loro sono li avvinghiati come i
petali dei tulipani, stretti l'un l'altra , la notte deve aver dettato emozioni che
forse ricorderanno a lungo, lontane dala sicura casa che non gli permette le follie
di una notte d'estate. Le loro antenne cominciano a muoversi e paiono fare disegni
quasi ad illustrare le sensazioni di gioia provate, le ali si scrollano il polline
che ancora le avvolge, chissà quali impensabili movimenti hanno potuto sconvolgere
così tanto polline dagli stami di quel fiore... miracolo... danzano quasi a
compiacersi del sole che li bacia e cominciano a danzare fuori dal fiore che nel
frattempo ha esploso la sua bellezza, pieno , maestoso, ma delicato ed ospita ancora
per qualche secondo il disordine d'una passionevole notte d'amore. Una vera
emozione, un gioco di favola, il raggio di sole filtra icolori e le api si schermano
dall'accecante luce quasi ancor assopite o forse stanche da una interminabile notte.
Ma cosa proveranno al rientro in alveare, tutte impollinate ? Quali sentimenti
indurranno alle loro compagne?
La trasgressione si legge sule loro forme durante il volo che inizia verso il sole
che ormai scalda.
Il mio rientro a casa non può che essere schiamazzante , allegro e soddisfatto,"
anche oggi", mi dico tra me e me fischiettando" ho goduto di una ennesima , ma pur
sempre eccitante storia di passione, rubata a due attori che in un teatro
splendente ronzavano soddisfatti" .
Un applauso a questa natura che giorno dopo giorno mi stimola e mi gratifica
regalandomi scene di inestimavile valore, di vita , di solarità.
Amore e grazia di creature.
Che bella la vita, forse ci ho messo troppa poesia, forse ci ho messo troppo
coinvolgimento, ma è bello poter pensare , fantasticare e credere o immedesimarsi in
una favola che vorresti vivere.
Cara lettrice , un sogno resta un sogno fintanto che non vogliamo si realizzi e ogni
mattina l'occasione c'è, basta volerlo. CARPE DIEM, vivi la vita per quel che ti da
, non rimandare a domani, sfrutta le occasioni, vivi intensamente , domani forse non
godrai di quello che ti sei perso oggi, ...mamma mia che parole... mi faccio paura da
solo. Ti regalo questa mia favola e spero di averti trasportato e fatto immaginare
le scene come in un teatro, non sono un poeta, non so neanche scrivere bene, ma
adoro vivere e farmi trasportare dalla passione e, poter condividere con te attimi di
questo genere mi fa sentire importante, ho potuto farti provare dolci emozioni?
Dimmelo tu...
Buongiorno
Archi...

 
 
 

L'estorsione di affetto

Post n°1 pubblicato il 10 Agosto 2007 da archimedesl

Qualcuno dice che in amore tutto è lecito, ma se il vostro amore fosse estorto? Allora le cose cambiano e voi vi sentireste legati a qualcosa che non vi permette la piena libertà, non vi cencede la piena espressione di Amore, quello per intenderci con la A maiuscola.

Sebbene sia difficle suddividere le varie parti di un rapporto, vorei che mi aiutaste a capire quali sono i limiti che ci poniamo, e quali invece dovrebbero essere quelli reali.

Spero rispondiate in numero sufficiente a poter fare una stima adeguata delle risposte e una valutazione completa.

Archimede

 
 
 
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Un blog di: archimedesl
Data di creazione: 09/08/2007
 

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