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86. ::: 1.p. - Caro Papi Natale 101 domande...

Post n°91 pubblicato il 18 Gennaio 2012 da Arkivio21
 

86. ::: 1.p. - La Rana e altri Rospi

Caro Papi Natale

101 domande

al Reticente del Consiglio

Postfazione di Umberto Bossi

Instant Book per il No B day - Io ci sarò

edizioni www.lerane.wordpress.com




Sommario

- Caro Papi Natale

- Guida alla lettura

– I Capitolo. Papino, ovvero il cantante, le scope
elettriche, il nuovo miracolo italiano

– II Capitolo. Chi ha incastrato Papi Rabbit, ovvero
la politica, le toghe rosse, la teoria dell’eterno complotto

– III Capitolo. Il Papi quotidiano, ovvero i complicati
rapporti tra il Cav e la stampa

– IV Capitolo. Il Pap(p)one, ovvero storie di Noemi,
Sabina Began e altre veline

– V Capitolo. Il Papocchio, ovvero un po’ di
interrogativi sfusi


– Appendice.

Le domande a Silvio Berlusconi
di Vespa, Feltri, Belpietro, Minzolini
Umberto Bossi. Ora vi dico cosa penso del Cavaliere



Introduzione

Caro Papi Natale,

anche quest’anno non ho assunto stallieri, non ho subìto
106 processi, non sono stata nella dacia di Putin e
nemmeno nella escort di Tarantini, non ho avuto
Capezzone come portavoce, non ho costruito il Ponte
sullo Stretto, il Mose e quattro centrali nucleari (se è per
quello nemmeno Lei), non ho fatto lifting e
tricotrapianti, non ho una canottiera come quella di
Bossi, non ho sei televisioni (e nemmeno sei schermi
tv), non mi sono iscritta alla P2, non ho pagato tangenti,
non ho evaso il fisco, non ho esportato capitali e non me

ne faccio nulla di scudo fiscale, lodo, processo breve,
legittimo impedimento e immunità parlamentare, non ho
creato un milione di posti di lavoro (intendeva dire in
meno?) e non ho portato un poliziotto in ogni quartiere
(idem come sopra), non ho raccomandato veline e
piazzato velinari alla direzione del Tg1, non ho tagliato
le tasse (Lei invece sì?), non ho corrotto avvocati e non
ho 100 avvocati, non ho avuto Emilio Fede, Carlo
Taormina, Niccolò Ghedini e Angelino Alfano alle mie
dipendenze, non sono perseguitato dalle toghe rosse,

dalla stampa rossa, dalle scuole rosse e dalle rosse, non
ho creato società off-shore, non ho fondato un partito
insieme a Dell’Utri (che è un organizzatore di primo
grado), non ho tenuto minorenni sulle ginocchia, non
sono stata unta dal signore, non mi sono fatta da sola e
non mi sono fatta neanche in compagnia, non ho palpato
operaie russe, non ho fatto cucu alla Merkel e detto
abbronzato a Obama, non ho fatto le corna a una foto di
gruppo (a dire il vero sì, ma era in terza elementare!),
non sono stata la miglior statista italiana degli ultimi 150

anni, non ho organizzato festini a Villa Certosa, non ho
fatto sesso tre ore a notte (purtroppo) e non ho cantato
con Apicella (per fortuna), non ho fatto eleggere
Ciarrapico, non ho lanciato editti bulgari, non ho
nominato La Russa, Rotondi e Bondi ministri, non ho
messo Mara Carfagna alle Papi Opportunità dopo un
esame scritto (il calendario?) e Maria Stella Gelmini
all’Istruzione dopo un esame orale (…), non ho rischiato
di vincere il Nobel per la Pace (perché, Lei sì?), non ho
una squadra di calcio e non prendo a calci la

Costituzione, non ho detto che Eluana Englaro poteva
avere figli e alle disoccupate di sistemarsi sposando i
figli dei ricchi...
Non voglio tediarLa oltre: lo so, sono stata una buona a
nulla. E non avendo fatto e detto tutto quello che ha fatto
e detto Lei non posso aspirare non dico alla Presidenza
del Consiglio, ma nemmeno a un posticino di assessore
al municipio di Baranzate e forse non merito nemmeno
un piccolo regalo di Natale. Però siccome Lei è buono,
caro Papi Natale, mi permetto di farle centouno

domande, a nome mio e di qualche migliaio di amici.
Sono interrogativi che La riguardano e che ho raccolto
un po’ alla volta nello stagno - il blog di Rassegna
Stanca - che poi altro non è che un posto dove si cerca di
capire (spesso senza riuscirci) quello che succede e
quello che i media ci raccontano.
Risponda. Permetterà (forse) a me e a noi tutti di capire
come ha fatto a diventare Silvio Berlusconi e come
l’Italia possa essersi consegnata a Lei.

Guida alla lettura

Questo libro è stato scritto a 5000 mani. Il blog
Rassegna Stanca (http://lerane.wordpress.com/) e il suo
autore (un giornalista che si firma La Rana) ha raccolto
nelle ultime settimane le domande che alcune migliaia
di persone hanno posto al Presidente del Consiglio per
avere chiarimenti su aspetti, ancora oscuri, della sua vita
di imprenditore, di politico, di premier. Donne e uomini
qualunque che pensano che il premier - oltre a
raccontare cosa sia successo con veline e ciarpame -
debba soprattutto chiarire all’Italia come mai, fin dagli

inizi della sua carriera, ci siano stati ripetuti punti di
contatto con mafia, P2, corruzione, tangenti.
Qual è - chiede ad esempio una delle domande - il
numero esatto di scope elettriche che ha venduto il
Cavaliere per mettere da parte il gruzzoletto necessario
a costruire Milano2? Ma, al di là dell’ironia, si chiede
anche se possa essere una semplice coincidenza il fatto
che la Banca Rasini, quella dove lavorava il padre
Luigi e quella che ha finanziato le prime operazioni
immobiliari di Berlusconi, fosse anche la cassaforte

milanese della mafia? E ancora si domanda per quale
motivo il premier abbia affidato i suoi figli al
pluriomicida Mangano, lo stalliere di Arcore, e perché
(anche quando non poteva più ignorare la mafiosità di
Mangano) lo abbia definito un eroe. Può essere un eroe
la persona che fa parte della stessa organizzazione che
ha ucciso Falcone e Borsellino?

In questo libro ci sono 101 domande. Potevano essere
molte di più. E’ stata fatta una selezione, talvolta
arbitraria, lasciando non le più originali, le più incisive,
le più ficcanti, le più pungenti, ma quelle più cliccate dai
lettori del blog Rassegna Stanca, le faq preferite. In
molti, tantissimi, chiedono come ha fatto i soldi, come
ha fatto a conservare le frequenze tv e a ottenere da vari
governi (da Craxi in poi) leggi salvamediaset, come sia
stato possibile spacciare per interesse di tutti gli
italiani il processo breve o lo scudo fiscale o la

depenalizzazione del falso in bilancio. E, tra le altre,
vengono riproposte anche le domande di Repubblica
così come quelle della Padania, formulate a Berlusconi
nel 1998, quando Silvio e Umberto erano nemici.
Nei cinque capitoli, comunque, si spazia dagli inizi (il
nuovo miracolo italiano), alla politica, alle toghe rosse,
alla teoria dell’eterno complotto, ai complicati rapporti
con la stampa e con la libertà di stampa, a Noemi,
Sabina Began e alle veline, alla Rai e a Mediaset, a
Mills, a Dell’Utri, a Previti, ad Alfano, alle leggi ad
personam, fino ad arrivare agli aspetti più reconditi della
vita privata: La notte riesce a dormire? Ha giurato

spesso sui figli e non è mai successo niente: di chi sono i
suoi figli? A 73 anni tre ore di sesso a notte: è
disponibile all’antidoping?
Alcune domande (su Libia, su Turchia, Diaz…) non le
trovate in questa selezione, ma si possono comunque
leggere nel gruppo di facebook Dieci (nuove) domande
a Berlusconi. Altre le ho accorpate perché simili tra loro.
Tra quelle “scartate” ce n’è una che mi è molto piaciuta,
un'affermazione più che un quesito: tutto sommato non
ha fatto molta carriera: ha iniziato vendendo scope

porta a porta, ha finito vendendo bufale a Porta a
Porta!
In cima a tutti gli interrogativi c’è comunque il
domandone finale, il centounesimo quesito, quello che
(anche se declinato con parole diverse, talvolta secche e
irripetibili) è stato scritto dalla maggioranza delle
persone: scusi, signor Presidente del Consiglio,
quand’è che ci restituisce l’Italia?
Impreziosisce il libro un esclusivo intervento di
Umberto Bossi, che ci regala cinque anni di sue

esternazioni sul premier, quando Lega e Forza Italia
erano su barricate diverse.
Infine, in appendice, ci sono le domande scomode di
quattro importanti giornalisti: Vespa, Belpietro, Feltri e
Minzolini.

(( CONTINUA ... ))

 
 
 
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