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La Corsa di Charles Bukowski

Post n°82 pubblicato il 06 Novembre 2011 da Artemide.75
 

La Corsa di Charles Bukowski

succede così
quando ti afflosci
proprio come un grammofono Victrola a manovella
(ve li ricordate?)
e vai in centro
e guardi i ragazzi picchiarsi
ma le biondone sono sedute con
qualcun altro
e tu sei invecchiato come il bullo di un film:
sigaro nel teschio, pancia gonfia,
però senza soldi,
nessuna saggezza di vita, nessuna capacità di stare al mondo
ma come al solito
quasi tutti gli incontri di boxe sono brutti,
e al termine
ritorni nel parcheggio
te ne stai lì e li guardi andarsene via
accendi l’ultimo sigaro,
e poi metti in moto la vecchia auto,
vecchia auto, uomo non tanto giovane
che percorre la strada
fermato da un semaforo rosso
come se il tempo non fosse un problema
e ti si avvicinano:
una macchina piena di giovani,
che ridono,
e li guardi ripartire
fino a che
uno dietro di te strombazza
e tu di colpi ripiombi
in ciò che è rimasto
della tua vita
penoso, ti auto commiseri,
e con il piedi schiacci a fondo l’acceleratore
e raggiungi i giovani,
sorpassi i giovani
e tenendo il volante come tutto l’amore perduto
gareggi fino alla spiaggia
con loro
brandendo il tuo sigaro e la tua arma,
ridendo,
li accompagnerai fino all’oceano
fino all’ultima sirena,
alga e pescecane, balena felice,
fine della carne e del tempo e dell’orrore,
e alfine loro si fermano
e tu prosegui
verso il tuo oceano,
il sigaro che ti morde le labbra
come un tempo faceva l’amore.

Dalla Raccolta di poesie Tutti gli anni buttati via di Charles Bukowski

 
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