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Arista di Maiale al Forno con Patate

Post n°66 pubblicato il 25 Aprile 2011 da Artemide.75
 

"Secondo Alberto Angela la cucina è un laboratorio di chimica. Secondo me la cucina è un laboratorio di MAGIA. Fare la besciamelle è un'esperienza SINESTETICA!!!"

Con questa frase pubblicata sul mio stato di facebook, mentre ero alle prese con le lasagne ai funghi, avevo espresso il mio poetico entusiasmo, per aver dato inizio ai preparativi per il pranzo di Pasqua. In effetti, è vero, se sai dosare bene gli ingredienti della pozione, tutto fila liscio nel laboratorio di magia, altrimenti la boccetta scoppia, come da manuale di mago pasticcione.

Se le lasagne era il primo, l'arista di maiale era il secondo piatto del mio primo pranzo di Pasqua. Ed ecco cosa è successo.

Ho comprato l’arista di maiale, dopo essermi ampiamente documentata su internet e nei miei numerosi ricettari, circa il modo di cucinarla. Ogni ricetta era particolare, ma tutti avevano in comune due cose: rosolarla fino a creare una crosticina che non facesse perdere i sughi nutrienti della carne e annaffiare con il vino da far evaporare.

Mi metto al lavoro, contenta e preoccupata al tempo stesso per non aver chiesto consigli culinari a mia madre: mi stavo cimentando in un piatto mai preparato prima, da servire per il pranzo di Pasqua. DAVVERO CORAGGIOSA!!!

Prendo la carne, gli faccio dei piccoli tagli e inserisco aglio ed erbette aromatiche, dopodiché la passo sul resto del trito di aromi e la metto a rosolare in padella. DEVO FARE LA CROSTICINA!!! Suor Germana non ha scritto altro!!! Mi faccio i complimenti da sola. “WOW!!! Sta venendo fuori davvero una bella crosta croccante!”. Quindi verso il vino, intenzionata a farlo evaporare a fiamma vivace (Lo scrive Suor Germana...). Ed ecco la mia cucina trasformarsi NEL LABORATORIO DEL MAGO PASTICCIONE. Il vino freddo venendo a contatto con l’olio bollente scatena una reazione chimica tale (Accidenti ad Alberto Angela!) che L’ARISTA SCOPPIA!!! … il termine giusto sarebbe “scoppietta”, ma in verità non erano scoppiettii! NO!!! Schizzava olio, grasso e aromi in ogni dove: per poco non mi brucio la faccia. Tolgo la teglia dal fuoco e faccio calmare i sughi dell’arista (che maiale!!!). Dopodiché mi guardo attorno. Le grigliette della cappa colano olio misto a grasso, gli aghetti di rosmarino e timo si sono incastrati nelle sue maglie, un paio di stipetti sono schizzati dall’intruglio untuoso e chiazzati di alloro e salvia sminuzzati…e poi pavimento, tappetino… Mi sono lasciata andare a un po’ di COPROLALIA: avrei dovuto pulire cose che non erano messe in conto, per colpa a) dell’espressione “fuoco vivace”; b) dei coperchi 26 – 28 cm Ø che, per quanto li abbia cercati, non li ho trovati.

State ridendo? O state pensando che può succedere??? Beh, non ho finito di raccontarvi ciò che ha fatto quel pezzo di maiale! (= perifrasi poco ortodossa per indicare l’arista).

Adirata nel guardare la cappa colare grasso, butto lo sguardo un po’ più su e … NON CI CREDERETE! Gli schizzi sono arrivati fino al TETTO!!!

IL TETTO PULITO E DA POCO TINTEGGIATO È MACCHIATO DI CHIAZZE DI OLIO MISTE A TIMO E ROSMARINO!

Se avessi conosciuto parolacce in aramaico, turco e curdo avrei detto pure quelle.

Il mio entusiasmo iniziale ha visto la sua fine di fronte al tetto a pois! Ho preso l’arista l’ho messa (tirata – sbattuta) in forno e mentre la finivo di cuocere, mi sono dedicata a cappa, stipetti, basi, pavimento e quant’altro. Il tetto è ancora con il rosmarino. Soffro di vertigini, non posso pulirlo da sola, martedì vedrò il da farsi.

Fortunatamente oggi – Domenica di Pasqua - quando ho messo l’arista tagliata a fette nella pirofila di ceramica, l’ho contornata di patate al forno e nappata con la salsetta del sugo di cottura, ho fatto un gridolino di gioia. (“gridolino” è un eufemismo). Mi sono fatta i complimenti da sola. Sembrava un’arista da ristorante - anzi no - un’arista come la fa mia madre!!!

E se mi telefonate in questo momento – state attenti – perché vi parlo della mia arista (quella che mi ha sporcato il tetto): è venuta buonissima e bellissima!

Per me, che ogni tanto sono deficitaria in estetica dei piatti, è stato davvero UN SUCCESSO PERSONALE.

Ed ecco la mia ricetta

Arista di Maiale al Forno con Patate

Ingredienti:
Arista di maiale con reticella
Vino bianco
Aglio
Rosmarino
Salvia
Timo
Alloro
Olio
Sale
Pepe

Preparazione Arista di Maiale al forno con Patate:
Preparare un abbondante trito con salvia, rosmarino, alloro, timo, sale e pepe.
Prendere l’ arista e praticare dei tagli nei quali inserire uno spicchio d’aglio e il trito d’aromi; con il restante trito condite tutta la carne esternamente.
Prendere una teglia a bordi alti versare dell’olio e fare rosolare l’arista di maiale in tutti i suoi lati al fine di formare una crosticina, quindi versare un bicchiere di vino bianco e farlo evaporare. Prendere la teglia con l’arista e infornala a 180°c per un’ora coprendola con un foglio di carta di alluminio. Ogni 15 min c.ca aprire il forno, rigirare l’arista e irrorarla con il sugo della cottura.
Fare raffreddare l’arista, conservarne il sughetto e tagliarla a fette, che verranno poste in una pirofila di ceramica.
Nel frattempo preparare le patate al forno. Sbucciare le patate, lavarle, metterle in una teglia con dell’olio d’oliva e insaporirle con rosmarino, sale e pepe. Infornarle per 20-30 min.
Quindi porre le patate attorno alle fette dell’arista. Rimettere tutto in forno per c.ca 30 minuti (o finché non sarà tutto ben caldo).

Contemporaneamente mettere il sughetto in una padella farlo riscaldar e mettere 2-3 cucchiai di farina per farlo addensare.

Uscire dal forno la pirofila, versare sull’arista la salsa addensata e portare in tavola caldo.

 

 
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Commenti al Post:
chiaracarboni90
chiaracarboni90 il 25/07/11 alle 12:03 via WEB
Grazie per la ricetta dell'arista di maiale!
(Rispondi)
 
 
Artemide.75
Artemide.75 il 16/08/11 alle 17:48 via WEB
grazie per aver letto il mio post. Attenta che scoppia! ;)
(Rispondi)
 
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