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Post n°26 pubblicato il 06 Gennaio 2009 da fedelecarlo
Tag: arpa di David, Cantenelle, E. A. Mario, Elvira Donnarumma, Ernesto Murolo, Ernesto Tagliaferri, Gilda Mignonette, Giuseppe Palomba, La bottega dei 4, Lama, Libero Bovio, Mandulinata a Napule, Marechiaro, Mergellina, Poggioreale, Posillipo, Real Teatro, S. Antonio Abate, S. Pietre a Maiella, San Carlo, Torre del Greco, Tullio Gentile, Valente, Villanova, Vomero Musicisti Abbiamo accennato nell'ultimo post alla figura del grande Bovio, ripromettendoci di tributargli il giusto omaggio da qui a qualche post. Il Grande Poeta non poteva non collaborare che con altri Grandi e uno tra i Grandi è senza ombra di dubbio Ernesto Tagliaferri che con Bovio costituì un binomio inscindibile di grande successo. Ernesto Tagliaferri nacque a Napoli il 18 novembre 1888, nel popoloso e popolare borgo di S. Antonio Abate. Pusilleco se stenne Nel 1920 sulla collina di Posillipo costruirono un grande parco. Aprirono nuove strade e fu necessario devastare una estesa zona fino al Capo. Furono abbattuti alberi, casette coloniche, furono distrutti giardini. E 'a luna guarda e dice Ha inizio quella felice collaborazione fra i due «Ernesti» che dovevano lasciare a Napoli ed al mondo un patrimonio artistico di così grande valore. Sera d'Està! Pusilleco lucente Posillipo è l'ingrediente base delle loro canzoni. Evidentemente i «due Ernesti» erano innamoratissimi della virgiliana collina.Quindi non poteva mancare «Piscatore e pusilleco» Dorme 'o mare...O bella viene!
...Fuoco e zuccaro 'o mellone Da noi l'esterofilia è stata sempre la forma più deleteria, specialmente nel campo musicale. Nel 1925 fu il caso di «Valencia» e «Paquita». Quà spagnola? quà americana? E quante altre ancora: - Nun me scetà - Adduormete cu mme - Ammore canta - 'A Canzona d'à felicità - O Canto è Mariarosa - Quanno ammore vo filà - A Canzone d'e stelle - Vela a mmare - Napule e Surriento - Mbracce a tte - Con la fondazione della Casa Editrice «La bottega dei 4» (Bovio - Lama - Tagliaferri - Valente) il maestro riprese la collaborazione con Libero Bovio. Cumpagne mieie cantate sottavoce Egli riposa sull'alto della collina di Poggioreale. Il busto di bronzo che lo raffigura in maniera perfetta (opera del prof. Giuseppe Palomba) volge le spalle alla città. Sembra che le abbia voltate di proposito in segno di dispetto verso la sua amata Napoli che napulitano nun canta cchiù. Non lo nascondo, una lettura che mi ha commosso... |
Post n°25 pubblicato il 05 Gennaio 2009 da fedelecarlo
extra Tra qualche post approfondiremo questo illustre personaggio autore di canzoni napoletane tra le più belle di ogni epoca, basti pensare a "Tu ca nun chiagne", "Guapparia", "Lacrime napulitane", "Reginella", "Silenzio cantatore" (e il bramo che allego "Ncoppa a l'onna") e tante altre . Si racconta che un giorno Libero Bovio, nella sede della casa musicale " La canzonetta " di Francesco Feola, seduto alla scrivania, leggeva a Mario Spera,direttore della rivista omonima, una sua nuova lirica. Entra un gerarchetto fascista, inviato dal federale per informare il poeta che era arrivato Edmondo Rossoni, un alto esponente del partito, il quale desiderava vederlo; avanza fino alla scrivania e pronunzia con molto sussiego il suo nome preceduto dal grado. Bovio, che vuole terminare la lettura della poesia, gli dice : " Pigliatevi una sedia ". Il gerarchetto, con tono offeso, dice: "Non avete capito chi sono? " E ripete il proprio nome e grado. E Bovio senza alzare la testa: " Ah!... Allora pigliatevi ddoi segge! ". Era sempre tra i primi napoletani ad essere invitato alle prime di spettacoli e manifestazioni teatrali, ma egli, fine umorista, anche in queste occasioni ufficiali non risparmiava nessuno dalle sue battute; si racconta infatti a proposito che, invitato al teatro Politeama dall’attrice Dirce Marella ad assistere ad un suo spettacolo ricevette dalla donna un biglietto sul quale era stampato il motto ‘Inseguimi: sono l’ombra!’, e non esitò a risponderle, scrivendo sullo stesso foglio: ‘Non posso: tengo i calli!’. Ammalatosi nel 1941 Libero Bovio morì nella sua casa di via Duomo il 26 maggio del 1942. Poco prima di morire scrisse i versi Addio a Maria, dedicati alla moglie, e che furono poi incisi sulla sua tomba, contravvenendo però alla sua volontà, che per la propria lapide aveva dettato l’epitaffio: GENIALE, VERO? ^__^
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Post n°24 pubblicato il 04 Gennaio 2009 da fedelecarlo
Autori Carmela è na bella figliola.... Tutti i giovani del quartiere la corteggiano ma nessuno la sposa. Perchè mai??? Pecchè... pecchè... 'ndringhete-ndrà.... La risposta al quesito non significa nulla, è una allusione che ognuno può cogliere come preferisce. E' il poeta Pasquale Cinquegrana a coniare la bizzarra parola che qualcuno sostiene essere di origine onomatopeica. Cinquegrana la inaugura nella canzone "'ndringhete-ndrà" come risposta evasiva ad una domanda imbarazzante. Il brano avrà un successo clamoroso e, soprattutto, inaspettato per l'umile maestro elementare costretto a ripetizioni pomeridiane per rimpolpare il magro stipendio. |
Post n°23 pubblicato il 03 Gennaio 2009 da fedelecarlo
Tag: Achille Millo, Amedeo Parlante, Carlo Alberto Rossi, chitarra, E se domani, Fausto Cigliano, Giappone, Hotel Moresco, Ischia, Lello Greco, Mario Ganci, Mina, Mostra d' Oltremare, Palmieri, RAI, Roberto Murolo, San Carlo, Sanremo, Santa Cecilia, Sarrù chi sa, Sempre con te, Sergio Centi, slow, Teddy Reno INTERPRETI Cantante e chitarrista. Nato a Napoli il 15 febbraio 1937. Figlio - il penultimo di sette - di un comandante dei vigili annonari di Napoli, già da ragazzino coltiva la passione per la musica e la canzone. Nel 1956 e nel 1957 - con altri due cantanti chitarristi, Amedeo Parlante e Sergio Centi - riassume i motivi di due Festival di Napoli. |
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Nickname: fedelecarlo
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Inviato da: Jouets en peluche
il 09/08/2013 alle 16:35
Inviato da: angela talu
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