Creato da pacatissima il 31/10/2010

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Il capolavoro

Post n°8 pubblicato il 07 Novembre 2010 da pacatissima
Foto di pacatissima

Si è presentato con la spinta degli eventi attesi, ma non riconosciuti.

Di giovedì. Il 3 febbraio 2005. Alle ore 15 e 40 circa.

Tratti forti mi colpiscono. Il cervello cerca di mettersi in moto, ma subito si arena.

L’ho già visto quest’uomo, ma dove?

Tentativi di supposizione dissolti velocemente.

Sulle supposizioni aleggiano le fattezze  del suo corpo e lo sguardo.

Intenso, fisso…come se mi conoscesse.

Mi sorpassa. Lo guardo ancora, ma nessuna capacità di ricostruire il minimo indizio.

Lascio perdere.

Lui torna a voltarsi e lo sguardo è sempre più determinato. Così forte che mi intimorisce.

La forza del presente, che pur proviene da un passato scordato, annebbia il ricordo.

Ignoro, mi turbo, tono non solo a guardarlo, ma ad accertarmi ci sia quando lo perdo di vista.

E lui c’è. Qualcosa di me non ha dubbi: stiamo percorrendo la stessa strada. Lo sorpasso.

Faccio un breve incontro. Gli lancio un sorriso di profilo. Negozi mi attraggono.

Si sposta sul mio lato e asserisce che noi due ci conosciamo.

 Lo asserisce, non lo chiede.

Brulico nel brulicare stesso e non lo guardo.

Entro nella corrente come calamitata.

Di nuovo il pensiero è tolto di mezzo e le antenne, tesissime, tornano all’opera.

Articolo il minimo: “ Si, ma non ricordo…dimmi dove.”

“ Vorrei che ricordassi tu ora.”

La frase mi inchioda. E’ perfetta. Un capolavoro che mi stordisce.

E vorrei arrendermi. Subito. Già prima di riconoscerlo.

Ma l’indurimento assunto negli ultimi tempi non lo permette.

Mi segnala una cena come aggancio.

Giro la testa per guardarlo, mentre con una mano immaginaria proteggo la fronte da quel presagio incombente che inizia a mostrarsi.

E cado.

Dall’ultimo piano dei ricordi.

E quando arrivo al dunque, incredula, lo riconosco.

 Non so se i miei occhi mostrano i segni dello smarrimento, ma già li sento  placati da una riconoscenza infinita.

“ Beati i nostalgici perché torneranno a casa”

 Questo mi passa per la mente mentre ci scambiamo numeri telefonici per poi separarci di nuovo.

 

 

 
 
 
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