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Racconti

Post n°22 pubblicato il 28 Aprile 2014 da flikvip
 

Tornato a casa per cena raccontai tutto a mia madre, vidi che rimase colpita dal racconto, allora presi come si dice la palla al balzo e gli dissi che se non mi avesse mandato in seminario non avrebbe travato un prete per l'estrema unzione, mia madre impallidì ma non disse nulla sapevo di aver fatto centro.
Dopo qualche giorno tornai di nuovo sull'argomento e questa volta lei d'accordo con mio padre dissero che se proprio lo desideravo potevo andare in seminario. Mi preparò la biancheria e i vestiti ricamandoci sopra le mie iniziali tutto pronto per il mio trasferimento in seminario a Velletri.
Da una parte ero felice di iniziare una nuova esperienza, ma avevo paura di lasciare la mia famiglia in fondo con loro stavo bene avevo tutto ciò che un bambino potesse desiderare ma oramai dopo tutto quello che avevo fatto non potevo più tornare indietro.(continua....)

 
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Racconti

Post n°21 pubblicato il 08 Giugno 2013 da flikvip
 
Tag: La vita

Ero un bambino curioso, felice di conoscere, provare esperienze nuove, il mio paese incominciava ad essere piccolo volevo sapere cosa accadeva fuori.
Il problema era come dirlo ai miei genitori, conoscendoli non mi avrebbero mai permesso di andare, una sera presi coraggio e dopo cena gli dissi che volevo andare in seminario dove avrei potuto studiare e recuperare anche l'anno scolastico che avevo perso, cercai di convincerli in ogni modo, ma loro tagliarono subito il discorso e mi dissero di no, non avrebbero mai mandato il proprio figlio in collegio.
Non mi persi di coraggio l' esperienza mi stimolava, ma non riuscivo a trovare un argomento che potesse convincere i miei genitori.
Nel frattempo continuavo a frequentare la parrocchia in quanto chierichetto, un pomeriggio dopo la funzione venne in sacrestia una donna vestita di nero che agitatissima parlava con il parroco, gli diceva di fare presto perché suo padre malato stava per morire e doveva avere l'estrema unzione, il parroco non ci fece neanche togliere la tonaca prese un ampolla con l'olio santo, prendemmo la croce il recipiente con l'acqua benedetta e seguimmo la donna quai correndo. Arrivati a casa del moribondo il parroco lo confessò e lo assolse di tutti i peccati, la benedizione con l'olio santo. (continua.....)

 
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Racconti

Post n°20 pubblicato il 02 Maggio 2013 da flikvip
 

 

Non la presi molto bene, tutti i miei compagni andavano in quinta ed io dovevo ripetere la quarta con i bambini più piccoli. I miei genitori cercarono di consolarmi in tutti i modi, mi incoraggiavano dicendomi, cosa vuoi che sia un anno, sei così giovane e poi in questo modo potrai fare meglio.

Ad ottobre ricominciarono le scuole, fu un giorno triste per me, non avevo più i miei compagni, questo durò qualche giorno poi pian piano le cose si sistemarono. Passò l'inverno, a primavera durante la lezione sentimmo bussare alla porta, entrò un giovane sacerdote, viso rotondo, capelli neri, ci salutò a gran voce, con un bel sorriso.

Ci disse che visitava tutte le scuole per raccontare la vita del seminarista, lo fece talmente bene che rimasi colpito e incominciai a pensare che potesse essere qualcosa di buono per me.

 

 

 

 
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Racconti

Post n°19 pubblicato il 29 Dicembre 2012 da flikvip
 

 

Un giorno durante una scaramuccia con un ragazzo più grande di noi, che si chiamava "Nicola il matto" in quanto ritardato mentale fui colpito al polso destro da un sasso lanciato da lui, ricordo che in quel momento non ero tanto preoccupato per il dolore ma per cosa raccontare ai miei genitori.

La sera tornai a casa, mia madre capì subito che qualcosa non andava, cercavo di nascondere la mano in tasca ma il dolore era talmente forte che il mio viso non riusciva a nasconderlo, così raccontai tutto ai miei genitori, furono dolcissimi non mi sgridarono, e non se la presero neanche con i genitori di Nicola. Mia madre mi prese e mi portò dal medico, che consigliò di fare una lastra, il giorno successivo mi portò in ospedale dove mi fecero una lastra e una bella gessatura che prendeva tutta la mano e l'avambraccio fino al gomito, il dottore disse che dovevo tenerla per un mese.

Questo incidente compromise lo studio in quanto con la mano destra ingessata non potevo scrivere, rimasi indietro con il programma rispetto ai miei compagni. La maestra prima della fine dell'anno convocò mia madre e gli comunicò che sarebbe stato un bene se avessi ripetuto l'anno scolastico e così fui bocciato. (Continua...)

 

 

 

 
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Racconti

Post n°18 pubblicato il 08 Dicembre 2012 da flikvip
 

 

1965 questo è stato un anno molto importante, ho un ricordo di un'infanzia felice, vissuta nel gioco e sempre fuori di casa all'aria aperta, specialmente in primavera e in estate ci ritrovavamo con gli amici a giocare alla guerra, eravamo divisi in bande (gruppi) che si formavano in base al quartiere di appartenenza, quelli che abitavano nella zona medievale del paese, contro chi abitavano nella parte nuova, io appartenevo al gruppo della parte antica. Ognuno di noi aveva come armamento una spada fatta con un bastone, un' arco con le frecce ricavate dalle stecche di metallo degli ombrelli, altro strumento di combattimento e di caccia era la fionda, ovviamente tutto scrupolosamente realizzato da noi.

Il campo di battaglia era un piccolo prato che si trova nella vallata tra il paese vecchio e il nuovo esattamente sotto il cimitero, qui ci affrontavamo per difendere il territorio e la capanna che avevamo costruito, e forti dell'incoscienza giovanile delle volte ce le davamo di santa ragione, alla fine chi faceva più prigionieri o riusciva a distruggere la capanna era il vincitore della battaglia che puntualmente ricominciava il giorno dopo. (continua)

 

 

 
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Racconti

Post n°17 pubblicato il 15 Novembre 2012 da flikvip
 

1961 il mio primo giorno di scuola.

Un edificio costruito da poco, immerso nel verde con degli alberi grandi, le aule luminose, i banchi di ferro con il piano di formica verde, la cattedra della maestra era su una pedana, sulla parete un crocifisso, sotto un quadro con la fotografia del Presidente, sul lato sinistro una grande lavagna di legno, sulla parete opposta alle finestre c'erano le carte geografiche quella dell'Italia con le regioni tutte di colore diverso e quella dell' Europa con le nazioni. Le aule erano tutte uguali cambiava soltanto il panorama dalle finestre. Al piano terra era situata la cucina con il refettorio, ricordo gli odori che salivano nelle aule prima del pranzo, in base agli odori riuscivo ad indovinare se servivano pasta al pomodoro o minestra. In questa scuola ho frequentato fino alla quarta elementare.

 

 

 
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Racconti

Post n°16 pubblicato il 27 Ottobre 2012 da flikvip
 

1959 iniziai a frequentare l'asilo gestito dalle suore, una stanza con grandi finestre, suor Maria figura minuta era la nostra insegnante, tutto il contrario suor Angelina bassa e cicciona, era la cuoca. Vestite di nero con abiti lunghi, un grande velo che le copriva la testa, sotto il velo una corona inamidata bianca circondava il volto, lasciava scoperto il naso, le guance, la bocca e gli occhi, di loro ho un buon ricordo, specialmente di suor Angelina quando a merenda ci portava pane e cioccolata.

 

 

 

 
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Racconti

Post n°15 pubblicato il 05 Ottobre 2012 da flikvip
 

 

1958 il primo grande problema da affrontare, mia madre mi racconta che erano diversi giorni che avevo febbre alta, il dottore diceva di non preoccuparsi, visto che la situazione peggiorava i miei genitori decisero di portarmi in ospedale, mi diagnosticarono una polmonite con liquido ai polmoni, i medici dissero che la situazione era disperata. Di quella esperienza ho dei ricordi abbastanza lucidi, lo stanzone dell'ospedale, con tutti i letti in fila, le suore vestite di bianco con dei copricapo che sembravano delle vele, ricordo mia nonna Angela che mi pettinava, faceva un grande boccolo al centro della testa, da quanto mi hanno raccontato ne andavo orgoglioso. Il ricordo più nitido è quando veniva la suora per portarmi in infermeria, seduto su un lettino di ferro bianco difronte una finestra, mia madre che mi stringeva a se, un dolore mi trafiggeva la schiena, ricordo che piangevo e nulla più.

La malattia lentamente veniva curata, una domenica di primavera le campane della chiesa che era nel cortile dell'ospedale suonavano a festa, attraverso la finestra aperta del camerone arrivavano suoni e canti, mia madre mi poggiò sul davanzale, era una processione, tantissime persone che sfilavano lungo la strada

Dopo qualche mese di degenza in ospedale, la situazione andò a migliorare, e così tornai a casa, qui c'è il primo ricordo di mia sorella di tre anni più grande di me......(.Continua)

 

 

 

 
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Racconti

Post n°14 pubblicato il 30 Settembre 2012 da flikvip
 

Come in tutti i piccoli paesi una nuova vita è sempre una notizia, e così all'arrivo della corriera nella piazza del paese, mio padre venne subito informato dalle comari di avere un figlio maschio, incominciò a correre per vedere il suo piccolo, arrivato in casa abbracciò sua moglie che gli porse il dono della vita.

Non ho ricordi dei primi anni della mia vita ho soltanto frammenti di immagini, ricordo la nostra prima piccola casa vicino a Mariano un signore che abitava difronte era alto con il cappello, gli mancava una gamba si aiutava per camminare con un bastone, aveva il fucile, ero affascinato nel vederlo confezionare le cartucce, pesava con il suo bilancino accuratamente la polvere da sparo, contava attentamente le piccole biglie di piombo che infilava nella cartuccia.
Mio nonno Raffaele, abitava nella casa dove successivamente abbiamo abitato noi fino ad oggi. ricordo i mattoni in cotto rosso, un grande camino, un tavolo al centro della cucina, lui seduto a capo tavola, includeva suggestione, cappello a falde larghe, giacca di velluto marrone, camicia bianca, gilè con tutti i bottoni, orologio con catena al taschino, gambe divaricate, al centro il bastone che teneva tra le mani, quando andavo a trovarlo mi dava le mentine verdi alla menta ricoperte di zucchero.(Continua...)

 

 
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Racconto

Post n°13 pubblicato il 26 Settembre 2012 da flikvip
 

L'ostetrica svolge il suo lavoro con grande umanità, aiuta la partoriente con tutti i mezzi a sua disposizione "le mani", sprona la donna a spingere sempre più forte ci siamo quasi, per la prima volta mi affaccio al nuovo mondo l'aria della stanza viene spezzata dal primo vagito e dal grido di gioia della madre è maschio!!. Il volto della madre sudato si illumina di gioia, la nonna lava il suo nipotino, l'ostetrica si dedica alla donna cercando di alleviargli le conseguenze del parto.

Tra un vagito e l'altro cerco di capire dove mi trovo, il corpo di mia madre il suo profumo mi riempiono le narici, cerco il suo seno caldo e mi addormento........(Continua)

 

 

 

 
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