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il malocchio

Post n°10 pubblicato il 14 Novembre 2008 da marinamarco78

C’è una malattia ben conosciuta in tutte le parti del mondo, chiamata mal d’occhio o malocchio. Affligge i bambini piccoli e gli adulti, causando diarrea, vomito, coliche e disidratazione; è causata da una persona che guarda il bambino. Ecco tutto, se vogliamo semplificare. L’energia inconscia, fuori controllo, dell’adulto viene prontamente assorbita dal bambino sensibile. La riverberazione che essa causa si assesta e nel corpo del bambino piccolo si crea tutta una serie di disturbi.
Si possono prendere due misure di prevenzione per evitare il malocchio. Si può legare un nastrino rosso al polso o alla caviglia del bambino; oppure si può fare in modo che ogni persona che ammira il bambino o anche solo lo guarda, lo prenda in braccio anche per pochi secondi. Il nastro rosso afferra l’attenzione di chi guarda e la distrae dal posare lo sguardo sul bambino. Tenere in braccio il bambino chiude il passaggio dell’energia, creando un mini circuito per cui l’energia messa involontariamente dall’adulto viene restituita.
La nostra attenzione manda molta energia. Quando siamo ad un basso livello d’energia, mantenuto dal livello d’attenzione automatico della macchina biologica, disperdiamo l’energia in modo lento e costante. Si può fare il pieno d’energia mediante il passeggiare o lo stare fermi in piedi, con pratiche yoga. La stanchezza deriva dal modo inconscio e indiscriminato con cui l’attenzione visiva è trascinata da un posto all’altro. Alla fine della giornata abbiamo spedito onde di energia dappertutto e abbiamo ricevuto in cambio solo spazzatura.
Perché succede così? Questo spreco avviene quando, in mezzo alla nostra confortevole attività quotidiana, vediamo un oggetto, una persona, una scena; tramite l’attenzione mandiamo la nostra energia; naturalmente, allo stesso tempo riceviamo energia da ciò che vediamo. Queste impressioni dei sensi sono grumi d'energia che riceviamo né più né meno come riceviamo del cibo. Questo è abbastanza chiaro, ma perché quest’operazione crea spreco d’energia?
L’energia dovrebbe fluire, dovrebbe andare e venire, allo scopo di chiudere il circuito, creando uno stato di cose sinergico per cui il movimento d’energia inizia a crescere: l’intensità con cui fluisce aumenta, così come la velocità di vibrazione. Guardando un oggetto con l’attenzione meccanica, noi inviamo una vibrazione di basso livello che viene assorbita dall’oggetto a malapena. Quest’energia non ci può ritornare, specialmente se ci siamo già spostati con la nostra attenzione su un altro oggetto. Se guardiamo un fiore con un’attenzione minima, il fiore non può riflettere molta energia verso di noi. Per di più, quando guardiamo un fiore, non vediamo il fiore, ma solo i nostri sogni, i nostri concetti, le nostre esperienze precedenti. Costruiamo la nostra debole percezione con materiale morto proveniente dal passato. Purtroppo non possiamo farlo risorgere a comando. Il nostro chiacchierio mentale crea una barriera che impedisce il flusso d’energia dalla nostra attenzione al fiore.
Questa stessa barriera ostruisce il flusso d’energia dal fiore verso di noi. Perciò le nostre percezioni del suo colore, della sua bellezza, della sua natura mutevole sono deboli e vuote. Questo tipo di cibo non ci fa crescere; questo è un digiuno percettuale. Se riuscissimo a pulire le lenti, a rimuovere la barriera, saremmo capaci di impregnare il fiore della forza essenziale dell’attenzione. Allo stesso tempo la macchina potrebbe ricevere attraverso i sensi le impressioni nutritive date dal fiore.
Ma quest’effetto, la bellezza di questo circuito, avviene solamente quando aspettiamo un poco di più. Percepiamo il fiore in silenzio, senza che la mente ci chiuda fuori del momento presente. A nostra volta, impregnamo il fiore della nostra energia attentiva. Poi aspettiamo che quest’energia torni. In questo modo il ciclo energetico è completo. Questo sì che è nutrimento!
Ma questo circuito è a malapena sufficiente per creare un flusso d’energia più o meno costante. È bastante per il nutrimento ed il mantenimento. Si potrebbe essere interessati però ad un tipo di circuito energetico che sia un mezzo per la trasformazione del se’. Il flusso energetico capace di favorire ciò dovrebbe riuscire a guadagnare maggiore spinta mentre conserva l’energia già accumulata, in modo da creare un flusso energetico vivo, utile per il lavoro di trasformazione.
Possiamo produrre il flusso d’energia trasformativa con una semplice tecnica che ci è arrivata da molto lontano nel tempo. Questa tecnica produce nel sistema uno shock consapevole, introducendo sia un fattore di purificazione che raffina ulteriormente l’energia in circolo, sia un fattore di resistenza che accumula l’eccesso d’energia, come in una dinamo auto-alimentata, che ne cede un po’ alla volta in cicli successivi.
Ecco la tecnica:

Primo:
rimuoviamo la barriera mentale creata dall’abitudine di preoccuparsi, di classificare, di pensare al passato o al futuro, di distrarre l’attenzione, di credere o non credere, e di identificare i propri pensieri ed aspettative con l’oggetto che è sotto il fuoco dell’attenzione in quel momento..
Secondo:

occorre porre la vostra piena attenzione su qualunque cosa capiti, un fiore, un tramonto, gli occhi dell’amante, la foto del vostro bambino, il vostro ombelico, questo articolo. Qualunque cosa.
Terzo:

aspettate. Permettete all’energia di iniziare a circolare. Questo passo si realizza quando avete la sensazione di essere in comunione con l’oggetto della vostra osservazione (si può anche sentire come la sensazione di essere solo con quell’oggetto, o dentro una bolla, o di fluttuare a mezz’aria, o in molti altri modi in cui il denominatore comune è che qualcosa attorno sembra esser coambiato).
Quarto:

osservate voi stessi durante il processo di osservazione. Ponete l’attenzione su voi stessi. Questo processo si chiama ‘appercezione’. Non abbiamo ancora sviluppato uno strumento istantaneo per aiutarvi in questo stadio. Ci abbiamo provato, ma è così semplice che qualunque macchina biologica, finora, è stata incapace di riprodurlo all'istante. . È quest’ultima applicazione di appercezione l’elemento che permette al flusso d’energia di accumularsi e di purificarsi allo stesso tempo. Così il malocchio viene trasformato in un contemplazione angelica.
Gli effetti dell’applicare questa semplice tecnica sono così numerosi e così profondi che sarebbe un crimine punibile, in alcune società, il cercare di spiegarli in un linguaggio parlato o scritto. Provate.

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