Creato da marinamarco78 il 10/09/2008
 

CARTOMANZIA,VEGGENZA

CONSULTI DI TAROCCHI PERSONALIZZATI

 

 

il malocchio

Post n°10 pubblicato il 14 Novembre 2008 da marinamarco78

C’è una malattia ben conosciuta in tutte le parti del mondo, chiamata mal d’occhio o malocchio. Affligge i bambini piccoli e gli adulti, causando diarrea, vomito, coliche e disidratazione; è causata da una persona che guarda il bambino. Ecco tutto, se vogliamo semplificare. L’energia inconscia, fuori controllo, dell’adulto viene prontamente assorbita dal bambino sensibile. La riverberazione che essa causa si assesta e nel corpo del bambino piccolo si crea tutta una serie di disturbi.
Si possono prendere due misure di prevenzione per evitare il malocchio. Si può legare un nastrino rosso al polso o alla caviglia del bambino; oppure si può fare in modo che ogni persona che ammira il bambino o anche solo lo guarda, lo prenda in braccio anche per pochi secondi. Il nastro rosso afferra l’attenzione di chi guarda e la distrae dal posare lo sguardo sul bambino. Tenere in braccio il bambino chiude il passaggio dell’energia, creando un mini circuito per cui l’energia messa involontariamente dall’adulto viene restituita.
La nostra attenzione manda molta energia. Quando siamo ad un basso livello d’energia, mantenuto dal livello d’attenzione automatico della macchina biologica, disperdiamo l’energia in modo lento e costante. Si può fare il pieno d’energia mediante il passeggiare o lo stare fermi in piedi, con pratiche yoga. La stanchezza deriva dal modo inconscio e indiscriminato con cui l’attenzione visiva è trascinata da un posto all’altro. Alla fine della giornata abbiamo spedito onde di energia dappertutto e abbiamo ricevuto in cambio solo spazzatura.
Perché succede così? Questo spreco avviene quando, in mezzo alla nostra confortevole attività quotidiana, vediamo un oggetto, una persona, una scena; tramite l’attenzione mandiamo la nostra energia; naturalmente, allo stesso tempo riceviamo energia da ciò che vediamo. Queste impressioni dei sensi sono grumi d'energia che riceviamo né più né meno come riceviamo del cibo. Questo è abbastanza chiaro, ma perché quest’operazione crea spreco d’energia?
L’energia dovrebbe fluire, dovrebbe andare e venire, allo scopo di chiudere il circuito, creando uno stato di cose sinergico per cui il movimento d’energia inizia a crescere: l’intensità con cui fluisce aumenta, così come la velocità di vibrazione. Guardando un oggetto con l’attenzione meccanica, noi inviamo una vibrazione di basso livello che viene assorbita dall’oggetto a malapena. Quest’energia non ci può ritornare, specialmente se ci siamo già spostati con la nostra attenzione su un altro oggetto. Se guardiamo un fiore con un’attenzione minima, il fiore non può riflettere molta energia verso di noi. Per di più, quando guardiamo un fiore, non vediamo il fiore, ma solo i nostri sogni, i nostri concetti, le nostre esperienze precedenti. Costruiamo la nostra debole percezione con materiale morto proveniente dal passato. Purtroppo non possiamo farlo risorgere a comando. Il nostro chiacchierio mentale crea una barriera che impedisce il flusso d’energia dalla nostra attenzione al fiore.
Questa stessa barriera ostruisce il flusso d’energia dal fiore verso di noi. Perciò le nostre percezioni del suo colore, della sua bellezza, della sua natura mutevole sono deboli e vuote. Questo tipo di cibo non ci fa crescere; questo è un digiuno percettuale. Se riuscissimo a pulire le lenti, a rimuovere la barriera, saremmo capaci di impregnare il fiore della forza essenziale dell’attenzione. Allo stesso tempo la macchina potrebbe ricevere attraverso i sensi le impressioni nutritive date dal fiore.
Ma quest’effetto, la bellezza di questo circuito, avviene solamente quando aspettiamo un poco di più. Percepiamo il fiore in silenzio, senza che la mente ci chiuda fuori del momento presente. A nostra volta, impregnamo il fiore della nostra energia attentiva. Poi aspettiamo che quest’energia torni. In questo modo il ciclo energetico è completo. Questo sì che è nutrimento!
Ma questo circuito è a malapena sufficiente per creare un flusso d’energia più o meno costante. È bastante per il nutrimento ed il mantenimento. Si potrebbe essere interessati però ad un tipo di circuito energetico che sia un mezzo per la trasformazione del se’. Il flusso energetico capace di favorire ciò dovrebbe riuscire a guadagnare maggiore spinta mentre conserva l’energia già accumulata, in modo da creare un flusso energetico vivo, utile per il lavoro di trasformazione.
Possiamo produrre il flusso d’energia trasformativa con una semplice tecnica che ci è arrivata da molto lontano nel tempo. Questa tecnica produce nel sistema uno shock consapevole, introducendo sia un fattore di purificazione che raffina ulteriormente l’energia in circolo, sia un fattore di resistenza che accumula l’eccesso d’energia, come in una dinamo auto-alimentata, che ne cede un po’ alla volta in cicli successivi.
Ecco la tecnica:

Primo:
rimuoviamo la barriera mentale creata dall’abitudine di preoccuparsi, di classificare, di pensare al passato o al futuro, di distrarre l’attenzione, di credere o non credere, e di identificare i propri pensieri ed aspettative con l’oggetto che è sotto il fuoco dell’attenzione in quel momento..
Secondo:

occorre porre la vostra piena attenzione su qualunque cosa capiti, un fiore, un tramonto, gli occhi dell’amante, la foto del vostro bambino, il vostro ombelico, questo articolo. Qualunque cosa.
Terzo:

aspettate. Permettete all’energia di iniziare a circolare. Questo passo si realizza quando avete la sensazione di essere in comunione con l’oggetto della vostra osservazione (si può anche sentire come la sensazione di essere solo con quell’oggetto, o dentro una bolla, o di fluttuare a mezz’aria, o in molti altri modi in cui il denominatore comune è che qualcosa attorno sembra esser coambiato).
Quarto:

osservate voi stessi durante il processo di osservazione. Ponete l’attenzione su voi stessi. Questo processo si chiama ‘appercezione’. Non abbiamo ancora sviluppato uno strumento istantaneo per aiutarvi in questo stadio. Ci abbiamo provato, ma è così semplice che qualunque macchina biologica, finora, è stata incapace di riprodurlo all'istante. . È quest’ultima applicazione di appercezione l’elemento che permette al flusso d’energia di accumularsi e di purificarsi allo stesso tempo. Così il malocchio viene trasformato in un contemplazione angelica.
Gli effetti dell’applicare questa semplice tecnica sono così numerosi e così profondi che sarebbe un crimine punibile, in alcune società, il cercare di spiegarli in un linguaggio parlato o scritto. Provate.

Scrivetemi per dirmi la vostra
 

 
 
 

SONO QUI PER VOI

Post n°9 pubblicato il 09 Novembre 2008 da marinamarco78

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RITI DI HALLOWEEN

Post n°8 pubblicato il 31 Ottobre 2008 da marinamarco78

Introduzione
Si chiamava Libro delle Ombre o Libro del Comando. Ogni strega, ogni donna saggia,
 ne aveva uno e ci scriveva sopra note, ricette ed incantesimi. Spesso non era nemmeno
un vero libro, solo una serie di fogli sparsi tenuti insieme in qualche modo.
 Ed altrettanto spesso era più disegnato che scritto, perché molte donne erano povere,
 ignoranti ed incapaci di scrivere anche solo il proprio nome.
 
 Non era prezioso nella forma, perché questo era riservato ai Grimori,
i testi classici di magia di cui si servivano i maghi; e ancora solo per i maghi
 c'era il Sacramentarium, un librone fatto su misura, consacrato appositamente
 per il suo proprietario, rivestito di seta pura e con le pagine in costosa pergamena.
I Libri delle Ombre forse non erano preziosi nella forma, ma impagabili nella sostanza.
Ed insieme ce ne costruiremo uno, il nostro, personalizzandolo in modo tale da renderlo unico.
 Con il Libro ci faremo anche un corredo di oggetti sacri, da usare durante le operazioni
magiche, e impareremo i rituali da fare durante l'Anno Magico, a scadenze fisse e quando...
 gli eventi lo renderanno necessario.

Il nostro Libro
Sviluppiamo tutta la nostra creatività nel farci il Libro delle Ombre.
Possiamo comprare dei fogli di carta spessa e rilegarli con materiali a scelta, oppure comprare
un quaderno di grandi dimensioni, con la copertina rigida, e ricoprirla con tessuto, cuoio, carta,
 sughero o altro a nostro piacimento. 
E se proprio non abbiamo alcuna abilità in queste cose? Possiamo cercare un quaderno già pronto:
 ne esistono di tutti i tipi e per tutte le tasche. L'importante è che vi piaccia la sua forma e che vi sentiate
 a vostro agio a scriverci sopra: vi accompagnerà per tutta la vita, quindi fate una scelta attenta e meditata. Il Libro è vostro e solo vostro: di conseguenza, dovete toccarlo e sfogliarne le pagine solo voi. Quando non lo usate, ricopritelo con un panno o tenetelo in una scatola di legno.

Il corredo magico
Non è necessario spendere un patrimonio per farsi un corredo di strumenti per le cerimonie magiche.
 Vi servono semplici cose da usare per voi, non oggetti di lusso da mostrare agli altri. Basta che compria
te tutto nuovo e che usiate gli oggetti solo per le cerimonie.
Se volete, esistono negozi specializzati che vendono corredi magici già pronti.
 Personalmente, preferisco un corredo fai–da–te: meno bello, magari, ma più spontaneo.
Inoltre girare per cercare ciò che serve mette nella giusta disposizione d'animo.

- Il tappeto d'altare. E' un panno bianco, grande abbastanza per coprire il tavolo o la superficie
 su cui opererete. Ottimi il lino e la seta, ma va bene anche il cotone. Non usate fibre sintetiche.

- Sale. Usate solo sale marino grosso integrale.

- Acqua. Poiché la classica acqua pura di fonte delle antiche ricette è praticamente introvabile,
 usate acqua minerale naturale in bottiglie di vetro, per le benedizioni. Se dovete preparare pozioni,
 meglio l'acqua distillata.

- Candele. Molte candele bianche e qualcuna di vari colori (vedremo poi quali). Quelle steariche sono
 economiche, quelle di cera d'api costano molto. Lo stesso discorso vale per i pani di cera per modellare, sostituibili con argilla.

- Braciere e Carboncini. Usate quello che volete, purché resistente al calore; per bruciare grani di incen
so ed erbe occorrono pezzetti di carbone di legna per far prendere fuoco alla miscela.
 Troverete i carboncini nei negozi di articoli orientali.

- Inchiostro. Si trova nei negozi di articoli da disegno; sarebbe bello farlo da sé,
 ma il procedimento per ottenere un inchiostro stabile nel tempo è molto complicato.

- Pennello. Nei colorifici, sempre in setole naturali.

- Pergamena vegetale. Si compra nelle cartolerie ben fornite.

- Incenso. Comprate il comune incenso da chiesa ed usatelo come base, personalizzandolo
 con una miscela di erbe per ogni rito.

- Pugnale. Un coltello con il manico in legno e lama affilata, che vi servirà per raccogliere erbe,
 intagliare, scortecciare legna e tracciare segni; un secondo, dal manico nero, come pugnale rituale.

- Coppa. La tradizione la vorrebbe in argento, ma vanno bene anche il cristallo, il vetro o la ceramica.

- Bacchetta. La si taglia in primavera, in luna crescente, alla mezzanotte tra venerdì e sabato,
da un ramo diritto di sambuco o nocciolo, senza nodi. Deve avere la stessa lunghezza
 che passa tra il vostro gomito e la punta del vostro dito medio. Ricordatevi di lasciare davanti
 all'albero un'offerta per il ramo che avete tolto. Scortecciatela, lisciatela con la carte vetrata
 e dipingetela. Sarà la prima vostra bacchetta; in seguito, vedremo come fare una vera
 "bacchetta del comando", la classica e arcinota bacchetta magica, con l'interno di rame.

- Vesti. Una tunica lunga fino alle caviglie di lino, seta o cotone, bianca.

Questo può bastare per un corredo minimo. Ora vediamo qualche notizia su Samhain,
 l'inizio dell'Anno Magico, e pochi semplici rituali per principianti, che potete sperimentare
senza pericolo.

Il Primo di Novembre
Nell'area mediterranea il periodo dei primi freddi autunnali era dedicato ovunque al culto dei morti.
 Già nell'antico Egitto la tradizione collocava proprio in questo periodo l'uccisione del dio Osiride da
parte del malvagio fratello Seth.
Presso i Celti il primo di novembre, Samhain (la fine dell'estate), che veniva anche detto Saman o Samonios
 presso i Galli, era il Capodanno, l'inizio dell'ANNO CELTICO, il Tempo Nero: una giornata importanti
ssima, chiamata anche festa delle ombre, delle anime morte, dell'Altro Mondo. Era un giorno che non
apparteneva né all'anno che finiva, né all'anno che stava per cominciare, in cui cadeva ogni barriera
 tra i vivi ed i morti ed i due mondi potevano comunicare. Coloro che non si erano reincarnati
potevano tornare in questo mondo e rivedere luoghi e persone care. Si diceva che chiunque
volesse rivedere i propri cari defunti poteva scoperchiare il sepolcro ed entrarvi: l'unica
condizione era rimanere nell'aldilà per un anno intero, fino al successivo Samhain.

I sacerdoti celebravano cerimonie per tre giorni, durante i quali si entrava in stretto contatto
con le divinità. Nel primo si commemoravano gli eroi, nel secondo i defunti e nel terzo si
tenevano fiere, giochi, riunioni conviviali e si gioiva per la fine delle ostilità: infatti durante
il periodo freddo era usanza comune sospendere le guerre e far svernare gli eserciti.
L'idromele, la bevanda dell'immortalità, scorreva a fiumi, oltre alla più comune birra.
 In Irlanda era il giorno riservato alla consacrazione di un nuovo re (in caso di morte del precedente).
 La festa, che non di rado si prolungava per una settimana, veniva santificata con il sacrificio di un toro
bianco agli dei.

Come fu che Samhain si trasformò in Halloween come noi lo conosciamo, la festa commerciale
 delle streghe?
Una leggenda dice che, scomparsi gli antichi dei, cacciati dai Cristiani, rimasero solo le fate
ed altre creature dei boschi, ma non quelle buone: creature crudeli e malvagie, che uccidevano
chiunque trovassero in giro di notte, come le "Banshee "in Scozia e le "Lavandaie della Notte"
in Bretagna.
E non dimentichiamo le streghe, che volavano al Grande Sabba sulle loro scope. L'usanza di mascherarsi
da scheletri e da fantasmi vuole ricordare la caratteristica della notte fatata, di comunicare con l'Oltretomba
, ed anche di impedire che le streghe vi portino via, riconoscendovi come esseri viventi.

Rituali di Halloween
Una raccomandazione: Non chiedete cose impossibili!
E' vero che quella di Halloween è una notte magica, ma se pretendete che rughe e cellulite spariscano
 in dieci minuti, o di svegliarvi al mattino con venti chili in meno, o di essere amate da chiunque
 posi gli occhi su di voi, o di pronunciare una formula che faccia diventare il vostro conto in banca
cospicuo come quello di Rockfeller, non potete aspettarvi di veder esauditi i vostri desideri.
 Cercate di stare con i piedi per terra e chiedete solo le cose possibili, quelle che al momento
vi sono negate, ma che una circostanza fortunata potrebbe benissimo regalarvi.  

- Se vi viene voglia di vedere la faccia della persona destinata a dividere la vita con voi,
nella notte di Halloween recatevi in un posto dove la luna sia ben visibile, volgetele le
 spalle in modo tale che la sua luce si rifletta in uno specchio che avrete in mano.
 Accendete una candela verde e mettetela davanti a voi, in modo tale da vedervi nello
 specchio e vedere anche la luna dietro di voi. Sulla vostra spalla sinistra apparirà nello
 specchio il volto della persona che sposerete.

- Per incrementare le vostre possibilità in ogni campo, alle tre del mattino di
 Venerdì 1° novembre accendete una candela viola ed una verde.
Mettete delle foglie di salvia (meglio se fresche, ma vanno bene anche secche) sopra un tavolo,
 che avrete coperto con un panno bianco pulito, in un contenitore naturale (un pezzo di corteccia,
 una conchiglia, una mezza noce di cocco). Tra le candele mettete un vaso con un mazzetto di fiori gialli;
 poi dite tre volte:

La creatività dell'universo
appaia davanti a me.
Apro i miei occhi e il mio cuore
Per ricevere ogni potenzialità ed ispirazione.
Che in me scorra il flusso delle opportunità.
Che questo sia fatto,
piaccia che così sarà.

 

Spegnete le candele con due dita; lasciate appassire i fiori prima di buttarli, ma buttate via,
 entro tre giorni, la candela e la salvia in acqua corrente.

 

 
 
 

IL DESTINO

Post n°7 pubblicato il 24 Settembre 2008 da marinamarco78

IL LIBERO ARBITRIO.

NOI POSSIAMO DECIDERE LIBERAMENTE DEL NOSTRO DESTINO OPPURE C'E' QUALCUNO CHE LO FA PER NOI ?

 
 
 

Un  Pensiero

Post n°6 pubblicato il 12 Settembre 2008 da marinamarco78

Buon giorno a tutti quelli che leggeranno il mio blog.

"La cosa importante per l'uomo è scegliere il proprio sogno e lottare per quello. La felicità sta nel cammino. La soddisfazione di fare propria la meta è merce dei vanitosi. "

 
 
 
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