MIO FRATELLO è FIGLIO UNICO di D. Lucchetti

Post n°121 pubblicato il 29 Aprile 2007 da bepo82

Cast: Riccardo Scamarcio, Elio Germano, Angela Finocchiaro, Massimo Popolizio, Luca Zingaretti

Trama: Accio è la disperazione dei suoi genitori, scontroso e attaccabrighe, un istintivo col cuore in gola che vive ogni battaglia come una guerra. Suo fratello Manrico è bello, carismatico, amato da tutti, ma altrettanto pericoloso... Nella provincia italiana degli anni '60 e '70, i due giovani corrono su opposti fronti politici, amano la stessa donna e attraversano, in un confronto senza fine, una stagione fatta di fughe, di ritorni, di botte e di grandi passioni.

Ci sono volte in cui ti rendi conto che un film ha dei limiti ma allo stesso tempo decidi inconsciamente di non vederli e di lasciarti trasportare dal cuore anziché dalla testa: è il caso di MIO FRATELLO E’ FIGLIO UNICO. Nonostante infatti lo abbia trovato troppo frettoloso e sempliciotto nello spiegare le dinamiche tra i due fratelli, il film ha il pregio di entrati sotto la cute della pelle, forte delle due strepitose interpretazioni di Elio Germano e Angela Finocchiaro, che bilanciano quella di Scamarcio, da me ormai ribattezzato la versione maschile della Bellucci.
Due fratelli tanto uguali tanto diversi sono il traino per raccontarci la generazione dei giovani negli anni a cavallo tra il ’60 e il ’70: rivolte, mancanza di soldi, voglia di esprimersi e far sentire la propria voce, la voce del popolo, ormai stanco di essere messo costantemente in disparte nelle scelte che contano. Due fratelli che, così come ne LA MEGLIO GIOVENTU’ (non a caso gli sceneggiatori sono gli stessi del film di Giordana) sono un po’ come i fratelli Carati, sempre e in continua sfida tra di loro, vuoi per conquistare l’amore di una donna o semplicemente per essere migliore dell’altro ma che, in ogni caso, sono più uniti di un cordone ombelicale che lega la madre al suo bambino.
Daniele Lucchetti dirige un film emozionando più e più volte, sia se esso dipenda da uno schiaffo vigoroso sia da un sorriso atono; se poi ci aggiungiamo una colonna sonora che durante la visione ci fa canticchiare, sorridere e pensare, si può capire il motivo per cui ho deciso che stavolta dei difetti ho deciso di fregarmene e lasciarmi commuovere da quell’angelo caduto dal cielo.

 
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L'ULTIMO INQUISITORE di Milos Forman

Post n°120 pubblicato il 15 Aprile 2007 da bepo82

NOTE:
Per la prima volta ho deciso di non scrivere una recensione ma di recensire un film usando quella di altri.Questo perchè quello che ho provato a fine film è esattamente ciò che si legge in questa recensione: non potevo dire o fare di meglio.

Cast: Natalie Portman, Javier Bardem, Stellan Skarsgård, Randy Quaid, Wael Al Moubayed, Simó Andreu, Scott Cleverdon

Trama: L'ultimo inquisitore - Goya's Ghosts racconta, attraverso gli occhi del grande pittore spagnolo Francisco Goya, la storia di un gruppo di persone travolte da grandi rivolgimenti politici e cambiamenti storici. L'azione si svolge a partire dagli ultimi anni dell'Inquisizione Spagnola, passando per l'invasione della Spagna da parte delle truppe napoleoniche, per finire con la sconfitta dei Francesi e la restaurazione della monarchia spagnola da parte del potente esercito invasore guidato da Wellington. Fratello Lorenzo, un membro enigmatico ed astuto della cerchia più stretta dell'Inquisizione, si lascia coinvolgere dalle sorti della musa adolescente di Goya, Ines, falsamente accusata di eresia e rinchiusa in prigione.

Nella Spagna del 1792 l'Inquisizione era ancora un'istituzione potente e soprattutto operativa a pieno regime. In Francia, solo tre anni prima, i rivoltosi avevano assaltato la Bastille dando inizio a quello che sarebbe stato l'evento che avrebbe sconvolto per molti decenni il mondo occidentale e le cui conseguenze avrebbero per sempre modificato le esistenze delle generazioni a venire. Sarebbe stata questa una bella ed interessante chiave di lettura dell'ultimo film di uno dei registi più amati del secolo scorso, Milos Forman. Ma il contrasto e le dicotomie tra due mondi così vicini geograficamente ma lontani spazi siderali come mentalità e sviluppo del pensiero filosofico è solo lambito da "L'ultimo inquisitore", così come tangenzialmente si tratta della vita del pittore Francisco Goya ed ancora più superficialmente si parla dell'innata aspirazione dell'uomo ad arrampicarsi sulle ripide scale che portano alle vette della società.
Dall'autore di capolavori come "Qualcuno volò sul nido del cuculo" o "Amadeus" (di cui il film ricorda alcuni momenti rispettivamente nella descrizione della pingue monarchia spagnola e nella carrellata di un manicomio ante litteram) ci saremmo aspettati un maggior livello di introspezione e soprattutto una narrazione meno convenzionale. Invece, "L'ultimo inquisitore" - tratto da un romanzo scritto dallo stesso Forman assieme a Jean-Claude Carrière - rimane in superficie senza mai affondare l'analisi sul periodo che ci rappresenta e proponendoci personaggi o scontati o privi di spessore. Con una fotografia piatta e senza anima Forman realizza un film che tentenna tra la tentazione di spiegarci il ruolo di un artista della grandezza di Goya testimone delle tragedie che gli si compiono intorno, all'intento di realizzare un melò cavalleresco alla Dumas dove sentimenti come amore, onore, vendetta dominano i destini degli uomini. Il risultato è un'opera confusa - e la commistione tra registro drammatico e toni da commedia accentua il disorientamento - dove solo in alcuni momenti (l'ultima sequenza su tutte) il genio del regista di origine ceca si eleva e, pur se per poco, ci incanta.
Il buon cast di attori presenti (meravigliosa la Portman nel doppio ruolo affidatole, dignitoso Stellan Skarsgard nei panni di Goya, un pò troppo carico il divo Bardem) mitiga lievemente la delusione per un film per il quale nutrivamo qualche aspirazione in più.

- Daniele Sesti  -

 
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LE VITE DEGLI ALTRI

Post n°119 pubblicato il 15 Aprile 2007 da bepo82

Cast: Martina Gedeck, Ulrich Mühe, Sebastian Koch, Ulrich Tukur, Thomas Thieme, Hans-Uwe Bauer, Ludwig Blochberger, Werner Daehn

Trama: Anni 80'. Georg Dreyman, drammaturgo, e Christa-Maria Sieland, sua compagna ed attrice famosissima, si trasferiscono a Berlino Est. I due sono considerati fra i più importanti intellettuali dal regime comunista anche se non sempre sono in sintonia con le azioni intraprese dal partito. Quando il ministro della cultura, vede uno spettacolo di Christa-Maria, se ne innamora e darà l'incarico ad un suo fidato agente di seguire la coppia ed osservare i loro interessi.

Negli ultimi anni non mi era mai successo di pronunciare la parola capolavoro all’uscita dalla sala, ma stavolta mi son sentito in dovere di farlo, al fine di non sminuirlo. Questo film è un’escalation sulla solitudine, quella solitudine che ti avvolge senza darti la possibilità di reagire: un attimo prima ti stai preoccupando di proteggere le persone a cui vuoi bene, o ad eseguire gli ordini senza fermarti a riflettere sulle cause e, un attimo dopo sei li a pensare su quanto tu non abbia mai vissuto una tua vita.
Florian Henckel von Donnersmarck scrive e dirige così un film su questo tema, mettendoci l’elemento storico e ambientandolo all’epoca della Stasi in Germania, prima che il muro venisse abbattuto, raccontando così i metodi tutt’altro che democratici che gli abitanti della DDR erano abituati a subire, in un clima di terrore psicologico. Il capitano Gerd Wiesler è un abile e inflessibile agente della Stasi  (la polizia di stato che spia e controlla la vita dei cittadini della DDR); un idealista votato alla causa comunista, servita con diligente scrupolo. Dopo aver assistito alla pièce teatrale di Georg Dreyman, un noto drammaturgo dell'Est che si attiene alle linee del partito, gli viene ordinato di sorvegliarlo. Il ministro della cultura Bruno Hempf infatti si è invaghito della compagna di Dreyman, l'attrice Christa-Maria Sieland, e vorrebbe trovare prove a carico dell'artista per avere campo libero.
E’ impressionante vedere come il regista sia riuscito a descrivere con precisione documentaristica i fatti e le conseguenze che si dovevano affrontare se osavi schierarti contro il regime e, allo stesso tempo, narrare una storia di finzione con assoluta presa di coscienza, senza avere il timore né di giudicare né di essere giudicato da un intero stato. Emoziona e sconvolge la delicatezza e l’umanità con cui si descrive la lenta metamorfosi di Gerd Wiesler, interpretato magistralmente da Ulrich Mühe, che ci regala la migliore interpretazione dell’anno: diventa simbolo e metafora di tutti coloro a cui è stata negata una vita, troppa attenti a vivere quella degli altri (da qui il bellissimo titolo del film). Ecco perché poi a fine film quando sentiamo pronunciare quella semplice frase una lacrima può scappare: l’apnea emotiva è finita e noi siamo riusciti a risalire verso la superficie, desiderosi di poter urlare  no, è solo per me.

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L'AMORE GIOVANE di Ethan Hawke

Post n°118 pubblicato il 25 Marzo 2007 da bepo82

Cast: Catalina Sandino Moreno, Laura Linney, Sonia Braga, Ethan Hawke, Mark Webber, Michelle Williams

Trama: William, aspirante attore sui vent'anni, si innamora follemente di Sara, affascinante ed imprevedibile cantautrice. Mentre cerca di guadagnarsi la vita a New York, William, si trova a una svolta decisiva nella sua vita e proprio Sara, così seducente e maliziosa, sarà la causa della sua rovina e della sua salvezza. La loro relazione li porterà, infatti, da New York al Messico, da un'avventata proposta di matrimonio ad una situazione disperata, toccando le vette e gli abissi della passione.

Siamo talmente abituati ad andare al cinema e scervellarci di fronte ad enigmi o a strutture filmiche così complesse a cui solo attraverso dibattiti si può arrivare a una conclusione logica, che magari quando assistiamo a un film semplice come questo rischiamo di confondere la semplicità con la banalità. L’Amore Giovane è questo: una struttura lineare, una trama sobria (la storia d’amore tra William e Sara, con tutti i vezzi che si richiedono), una regia delicata quanto impercettibile e una colonna sonora che con le sue note ti scandisce le fasi della vita. Ma la cosa che più meraviglia di tutta questa semplicità sta nel fatto che più passa il tempo e più non puoi non immedesimarti in William, nella sua voglia di far esplodere i suoi sentimenti, nella sua capacità di prendere la vita senza troppo pensare alle conseguenze ma soprattutto per la sua disperata voglia di amare, di essere amato e per la sua sua volontà di credere che la speranza è sempre l’ultima a morire.
Ethan Hawke scrive e dirige  con mano ferma e decisa la sua opera seconda, pennellando di colori la vita di William: quello che prima era immacolato pian piano comincia ad acquistare luce, a prendere forma e colore; di colpo quello che prima era un semplice ragazzo si trasforma in un uomo che ha finalmente provato le gioie e le pene dell’essere innamorato. Mark Webber  è il prototipo ideale di questo William, goffo, un po’ impacciato, insicuro e bohemien così come Catalina Sandino Moreno è la perfetta reincarnazione di Sara, la ragazza della porta accanto a cui hanno gettato la chiave per aprire il suo cuore a nuovi amori: il mio cuore è oro, che cosa vuoi in cambio?

 
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OH.....MIO.....DIO! (detto alla janis di Friends)

Post n°117 pubblicato il 17 Marzo 2007 da bepo82

[....]
Monroe, (Monroe)
Barrymore, (Barrymore)
Mansfield, (MANSFIELD)
D-d-d-d-Dame d-Dame d-Dame Judi Dench,
(Judi Dench)
Madonna Ritchie, (Ritchie) ...Ritchie, Ritchie, Ritchie.
Streep,
Close,
Hepburn,
Burt Reynolds.
Niven,
Danson,
Bundy,
BARDOT.
Bepo
Bepo
Bepo
Bepo
Bepo (Bepo)
SWANK.

LUI!!!!!!!!!!!!!!!...Così inizia la giornata più pazza di Marzo. Ma torniamo un attimo indietro cosìcchè posso spiegarmi meglio.
Sto passeggiando bello tranquillo per i corrodoi della mia scuola qaundo sento un urlo e una ragazza che con il dito mi segna: Panico!
Di colpo mi trovo accerchiato da tre ragazze e un ragazzo che nel giro di un minuto, forse due, mi spiegano che vogliono che io partecipi all'esercitazione del FORMAT TV del primo anno in qualità di concorrente perchè sono PERFETTO per la parte. Panico!Panico!
Mi spiegano che stanno cercando un concorrente per il loro QUIZ TRASH e che io corrispondo ai canoni del persoanggi fisicamente (AHAHAHAHAHAH!!!!!Già stavo ridendo a crepapelle sotto i baffi). fin qui nulla di che, vero?!..Ma il bello deve ancora arrivare!!!
Mi spiegano che dovrei interpretare la parte di un fan della sua icona preferita...nientepopòdimenoche.......RAFFAELLA CARRà!!!!! Ok, potrei farcela, basta pensare che al posto suo ci sia Madonna ed il gioco è fatto,no? Molto Actor's Studio!
Ma non è ancora finita qui: dovrei fare la parte di un gay ultra effeminato che sbraita!!!AHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!!(E qui ho cominciato a ridere in maniera più sostenuta, sbattendomene del fatto che loro erano li davanti a me..).
Alchè però freno subito la cosa..

Io: guardate che avete sbagliato persona..Sono la timidezza fatta persona io!
Autrice: Ok, non è un problema.Ti facciamo sfigatello, di quelli che hanno vergogna.
Io: Ma gurdate che mi blocco, divento un peperone e comincio a ridere da cretino!
Autrice: perfetto!!!!Sarai uno che balbetta e che nn riesce mai a schiacciare il pulsante!

Alchè mi sembrava che ad ogni mia risposta complicassi la cosa e ho alla fine accettato..Come mai direte? Beh..mi hanno detto che lo studio avrà le pareti rosa shocking!!!!!!!!AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!!!!!!!

 
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