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Post N° 13

Post n°13 pubblicato il 23 Febbraio 2008 da wu.chi
 

LE ALPI IN MOTO

IL LAGO DI COMO

In moto, percorrere le rive del Lario può essere un’esperienza affascinante: paesaggi indimenticabili, caratteristici centri abitati, spiagge e romantici lungolaghi; purtroppo, nella stagione estiva questo idilliaco scenario è irrimediabilmente rovinato dal traffico intenso di turisti e vacanzieri.

Lecco

Da qualche anno a questa parte, l’apertura della tangenziale ha sgravato Lecco dall’enorme mole di traffico fluente da e verso la Valtellina, che rendeva un’impresa ardua l’attraversamento della città durante il fine settimana.

Dovete sapere che tra Comaschi e Lecchesi c’è sempre stata una sorta di bonaria rivalità, addirittura esasperata in alcuni ambienti – come quello calcistico...

È curioso scoprire come questa "antipatia" risalga addirittura a quasi un millennio fa, quando i Lecchesi si schierarono al fianco dei Milanesi in guerra contro i Comaschi (1118 – 1127) e concorsero, con la loro flotta, alla caduta di Como. Resti dell’antica Lecco sono il Ponte Azzone Visconti (prima metà del 1300), che con le sue otto arcate attraversa il lago nel punto in cui l’Adda (il principale affluente) ne fuoriesce, e la Torre Viscontea che è tutto ciò che resta dell’omonimo castello.

Ma questi cenni storici rischiano di essere noiosi, pertanto mi limito a ricordare come Lecco sia incorniciata dai famosi "monti sorgenti dall’acque" cantati da Alessandro Manzoni, sui quali è possibile – nonché assai gratificante – praticare trekking ed escursionismo.

Il lungolago merita una passeggiata, soprattutto se siete in dolce compagnia (e se la temperatura è sopra gli 0°C...); in tal caso ci si riscalda con un caffe prima di partire alla volta di Bellagio, sulla sponda interna del ramo orientale del Lario

Da Lecco a Bellagio

In uscita da Lecco seguiamo le indicazioni per Bellagio, che ci portano su una strada strettissima e tortuosa; la voglia di "guidare" è tanta, ma qua i rischi sono davvero troppi. In molti punti la sede stradale è larga appena a sufficienza per consentire il transito di due automobili, e se incrociate un furgone in una curva a sinistra rischiate di ammaccargli il cofano con il casco!

Meglio quindi guardarsi intorno: si attraversano piccoli centri abitati come Onno ed Oliveto Lario, dove nella stagione estiva è possibile spaparanzarsi su lidi piuttosto affollati; nel caso vi venisse voglia di farvi una nuotata (nel periodo giusto, ovviamente!) ricordate che le acque del Lario, oltre ad essere sempre abbastanza fredde e popolate (in alcune zone) da innocue bisce d’acqua, sono tra le più profonde d’Europa (ben 410 m nel punto di maggior profondità).

Il pregio maggiore di queste zone è il paesaggio, abbastanza selvaggio rispetto ad altri punti del Lago; noi percorriamo i circa 30 km che ci separano da Bellagio tutti in un fiato, fino ai tornanti che conducono in paese dove, complice un leggero strato di brina, ci esibiamo in un involontario spettacolo di derapate e controsterzi; per fortuna nessuno assaggia l’asfalto, così possiamo scendere fino in riva al lago.

Bellagio

Il promontorio di Bellagio, durante la formazione del Lago di Como nell’ultima era glaciale, resistette alla pressione del ghiacciaio costringendolo a dividersi e a scavare due profonde valli ad est e ad ovest. È per questo motivo che si trova sul vertice "interno" della Y rovesciata lariana.

Il paese è delizioso, e vale senz’altro una visita: posteggiate la moto e recatevi alla Punta Spartivento, limite estremo del promontorio che separa il ramo di Como dal ramo di Lecco. Da qui potrete godere di una vista davvero unica su tutto il Lario.

Ma Bellagio saprà affascinarvi anche con la splendida Villa Melzi, dallo splendido giardino, con l’ampio lungolago o con le strettissime vie del paese "vecchio".

Da Bellagio a Como

Dopo la gratificante sosta a Bellagio, ci dirigiamo verso Como: ci aspettano 30 km di strada stretta e tormentata. La strada concede qualcosa al divertimento di guida: attenzione però ai molti centri abitati attraversati, all’asfalto a tratti sporco e sconnesso, alle pareti di roccia a strapiombo sulla strada, e soprattutto all’umidità che, nella brutta stagione, si deposita sul manto stradale rendendolo scivolosissimo.

Da aggiungere che questo tratto è assai poco battuto dal sole (il paese di Lezzeno resta completamente in ombra per tutta la durata della stagione invernale!), e non è raro imbattersi in tratti brinati o addirittura ghiacciati: insomma, la strada è divertente, ma veniteci d’estate e siate comunque molto prudenti.

A prescindere dal clima, qui ci si diverte di più in sella a naked, enduro e supermotard piuttosto che alla guida di una potentissima supersportiva, a cui il tracciato andrà senz’altro un po’ stretto.

La strada si snoda qualche decina di metri sopra il livello delle acque: quindi, per raggiungere una delle numerose ed incantevoli spiaggette (che si trovano in ogni paesino), è necessario abbandonare la moto e scendere per sentieri o gradinate, spesso assai ripidi.

Avvicinandosi a Como si attraversano i piccoli paesi di Torno e Blevio: soprattutto il primo merita una visita, magari una sera d’estate in dolce compagnia...

Como

Como, fondata nel 59 a.C. sotto il nome di Novum Comum, mostra con orgoglio al visitatore i segni delle varie epoche che ha attraversato: resti dell’impero romano, mura e torri medioevali, chiese, templi e ville.

Una breve visita alla città non dovrebbe escludere il centro storico, cinto da mura medioevali: vi si può accedere da Porta Torre (all’estremità "sud" del centro), una delle tre torri superstiti, anteriore al 1200. Una volta entrati nella caratteristica Città Murata potrete passeggiare con tranquillità, scoprendo angoli silenziosi oppure tuffandovi nella ressa delle vie più affollate. Meritano una citazione la chiesa di San Fedele e l’omonima piazza, il Duomo e il vicino Broletto (antico palazzo comunale, recentemente ristrutturato).

Il "salotto" della città è comunque l’ampia Piazza Cavour, dove troverete prestigiosi alberghi e bar, pasticcerie e gelaterie dove fare colazione o gustare un aperitivo in riva al Lago.

Anche Piazza Cavour ha la sua piccola storia da raccontare: nell’ormai lontano 1872, la piazza venne abbellita con la costruzione di una fontana. Agli inizi del Novecento, la fontana venne trasportata in America,a New York; adesso si trova in un giardino botanico del Bronx, a cui venne donata da W. Rockfeller.

Piazza Cavour è anche il punto centrale della lunga passeggiata pedonale che costeggia il lago, i cui estremi sono Villa Olmo e Villa Geno. I due rami del lungolago sono abbastanza diversi: se vi dirigete verso Villa Olmo (da P.za Cavour, a sinistra) attraverserete i giardini pubblici, potrete passeggiare sulla diga e ammirare il Monumento ai Caduti, quello alla Resistenza, ed il Tempio Voltiano. Quest’ultimo, che avrete senz’altro già visto in quanto fino a poco fa campeggiava sulle banconote da 10.000 lire, è dedicato al comasco più famoso nel mondo: Alessandro Volta, inventore della pila. All’interno del Tempio è ricavato un piccolo museo dedicato alla scoperta della pila (a pagamento).

Proseguendo passerete poi davanti all’Hangar, da cui partono i numerosi idrovolanti (è possibile effettuare un volo panoramico – a pagamento, ovviamente – sulla città).

Vi immetterete quindi nell’incantevole "passeggiata a lago" che, tra glicini e gazebo, vi condurrà finalmente a Villa Olmo: l’albero secolare che le ha dato il nome è stato abbattuto molto tempo fa, ma il parco merita una visita. Anteriormente alla villa c’è un giardino all’italiana, con sculture, aiuole curate ed una splendida fontana; sul retro si trova invece un ampio parco alberato. Utile ricordare che tra Piazza Cavour e Villa Olmo troverete assai pochi posti dove rifocillarvi con un panino, una bibita o un gelato: il più caratteristico è un bar ricavato in un battello ormeggiato.

Assai più "mondano" il tratto che unisce la piazza a Villa Geno, dove potrete trovare pizzerie, ristoranti, gelaterie, bar e quant’altro.

Circa a metà del viale Geno, troverete la stazione di partenza della funicolare che unisce Como a Brunate: se il tempo a vostra disposizione vi consente di farci un giro, durante la risalita potrete ammirare Como dall’alto.

Da Como a Colico

Ma è ora di risalire in moto e dirigerci verso Colico, sull’estremità più settentrionale del Lario.

Il primo paese che si incontra è Cernobbio: per la verità, una comoda galleria lo aggira evitandovi semafori e strettoie, ma non sarebbe una cattiva idea attraversarlo e fermarsi per una breve visita.

Nelle serate estive Cernobbio si trasforma, offrendo musica dal vivo, cabaret, brunch, aperitivi ed anche una discoteca ambientata nella bellissima (ed esclusiva) Villa Erba. Da non dimenticare, inoltre, che a Cernobbio si trova uno dei migliori alberghi del mondo: parlo di Villa D’Este, dove spesso alloggiano calciatori, piloti di F1, attori, eroi dei fumetti (mmm... forse sto esagerando!) ed altri personaggi del genere.

Da Cernobbio a Laglio, è possibile percorrere la velocissima statale, con curvoni ampi e ben asfaltati ma disseminata di incroci, attraversamenti pedonali ed autovelox, oppure scegliere la "bassa", strada stretta e tortuosa che costeggia il lago snodandosi tra i paesini. Consiglio quest’ultima ai turisti più incalliti, mentre gli smanettoni trarranno più soddisfazione scegliendo la prima: occhio però al traffico, intenso nei weekend estivi (e trovare un turista tedesco che esce da un parcheggio dopo una curva da oltre 130 km/h non è una bella esperienza, date retta a me...).

A Laglio le due strade convergono, e portano al punto di ritrovo tipico per i motociclisti della zona: Argegno, che nella bella stagione si trasforma in una specie di motoraduno permanente.

Ogni sabato e domenica infatti, centinaia di motociclisti si danno appuntamento per colazioni, aperitivi, pranzi e merende. C’è chi non scende neppure dalla moto, ma gira e torna indietro, ripetendo la Cernobbio – Argegno fino all’esaurimento di benzina, gomme o punti patente...

Volendo divagare un po’ dall’itinerario, consiglio caldamente di risalire la Val D’Intelvi fino alla Sighignola, che prende il nome di "Balcone d'Italia". Ne vale la pena, da Argegno ci vuole poco più di mezz’ora e il panorama è davvero spettacolare (la strada però peggiora man mano che si sale).

Proseguendo, si passa oltre l’Isola Comacina (raggiungibile con un servizio di barche, o a nuoto per i più ardimentosi) attraversando innumerevoli, piccoli paesi. Da segnalare Lenno, dove il lago forma un piccolo golfo.

A Tremezzo merita una visita Villa Carlotta, il cui parco botanico offre in primavera ed autunno una vera festa di colori (a pagamento). Da Cadenabbia, poco distante, un traghetto collega le due sponde del Lario a Bellagio: potrebbe essere un’idea originale per un giro diverso dal solito. Menaggio è un posto ideale dove sostare per un gelato o una cioccolata calda, a seconda della stagione.

Continuando la risalita della costa occidentale del lago, si attraversano paesi molto turistici, come Domaso, Dongo e Gravedona. Oltre ad offrire le solite, caratteristiche passeggiate lungolago, questi centri sono meta abituale di turisti provenienti da tutta Europa: ci sono molti campeggi, si pratica windsurf e il lago è più pulito (e balneabile).

Siamo ormai giunti in cima alla Y capovolta, e la strada ci conduce nuovamente verso Lecco.

Se giungete da queste parti all’ora di pranzo, tenete presente che soli 25 km vi separano da Chiavenna e dai suoi famosi "crotti". Per chi non lo sapesse, si tratta di ristoranti rustici ma accoglienti, dove in genere si mangia bene spendendo cifre ragionevoli. Attenzione solo ai vigili urbani, che spesso arrotondano il bilancio appostandosi col telelaser sul territorio comunale di Chiavenna.

Da Colico a Lecco

Se avete fretta, una comoda e veloce superstrada vi porterà a Lecco in meno di mezz’ora (il trucco è non guardare i cartelli col limite a 90 km/h... naturalmente scherzo, anche perché le numerose pattuglie della Polstrada vi faranno pentire di un’eventuale "distrazione").

Ovviamente, il consiglio è quello di percorrere la strada "vecchia" che, sgravata dal traffico dei vacanzieri, si snoda tranquilla seguendo la sponda orientale del Lario. Da Colico a Bellano, passando per Dervio, ci sono spiagge e camping in quantità: una pacchia per gli amanti della tintarella, anche se a farla da padrone sono windsurf e barche a vela.

Se volete cimentarvi con qualche tornante, da Dervio potete salire fino a Premana (1000 m.) e scendere a Bellano.

Poco più a sud si trova Varenna: ecco un altro posto dove fermarsi per sgranchirsi le gambe e bere un caffè, oppure prendere il traghetto che collega a Bellagio e Cadenabbia. Sempre per gli amanti dei tornanti, vale la pena di salire fino ad Esino Lario.

Ancora pochi chilometri, e vi troverete a Mandello Lario: il nome non dovrebbe giungervi nuovo, dato che si tratta della patria delle Moto Guzzi. Chi lo desiderasse potrà visitare il museo Guzzi, dove sono esposti autentici pezzi di storia del motociclismo.

Ormai siamo alle porte di Lecco, da cui ci separa solo Abbadia Lariana: d’estate, le sue spiagge sono un richiamo irresistibile per i lecchesi, e c’è anche qualche coraggioso che si tuffa dai viadotti della superstrada.

Cosa fare, e cosa non (piccoli consigli pratici per la sopravvivenza sul Lario)

Come già detto, la fantastica esperienza di un giro sul Lago di Como può essere rovinata da diversi fattori.
Uno di questi potrebbe essere la scelta di percorrere la tratta Menaggio – Como di domenica pomeriggio, da aprile a ottobre; ovvero, come trasformare 35 km di curve in un’ora di sofferenza dietro a pullman e camper lentissimi. Se potete farlo, scegliete un altro periodo; oppure preferite il sabato (in cui il traffico è molto meno intenso) o i feriali.

Attenzione anche agli autovelox, periodicamente appostati sui velocissimi rettilinei tra Como ed Argegno, sulla superstrada Colico – Lecco, a Chiavenna (telelaser), e nel centro abitato di Blevio (dove il vigile passa tutti i weekend dormendo su una Panda nascosta ai bordi della strada, in compagnia di uno di quei simpatici aggeggi). Ovviamente gli appostamenti avvengono anche altrove, e quelli segnalati sono solo i più frequenti: ma tanto voi siete prudenti, e queste raccomandazioni non vi servono...

Vi sarà utile sicuramente qualche dritta sulle soste: a Bellagio la multa è assicurata, se parcheggiate in maniera irregolare. A Lecco invece prestate molta attenzione, perché sul lungolago le moto spariscono nel tempo di un caffè (le più gettonate sono le sportive recentissime, caso mai aveste qualche dubbio). A Como i furti di moto sono molto meno frequenti, ma prendete comunque tutte le precauzioni del caso, soprattutto nelle domeniche estive.

Se siete a Como e dovete fare benzina, vi conviene fare un salto in Svizzera: i distributori accettano euro e carte di credito, sono aperti fino alle 22 (anche nei giorni festivi) e la benzina costa un bel po’ meno che in Italia. Tenete presente, inoltre, che lungo il perimetro del Lario i benzinai sono piuttosto rari: conviene fare rifornimento in Svizzera, oppure a Como o a Lecco, in modo da partire col pieno e viaggiare più tranquilli.

Per quanto riguarda la sezione "enogastronomica", mi risulta difficile stilare un breve elenco di locali da consigliarvi. Ci provo ugualmente, limitandomi alla zona di Como (che è quella dove vi conviene eventualmente soggiornare):

  • A Como, il bar "Pappafico" (in fondo a Viale Geno) per aperitivi e dopocena; molto frequentato da motociclisti nella stagione estiva

  • A Brunate (CO), sopra Como, si possono gustare ottime specialità liguri (e non solo) presso la "Locanda Del Dolce Basilico" (031 221 003)

  • A Fino Mornasco (CO), tra Como e Milano, c’è il ristorante albergo "Antica Locanda" (tel. 031 927 622), dove mettere a prova la vostra resistenza. L’ottima cucina casalinga è servita in quantità industriali, e non si spende neppure troppo (circa 25 euro, compreso vino e ammazza caffè vari). Memorabili gli "arrosticini" e lo stufato d’asino

  • A Cernobbio (CO), il bar "Onda" organizza, durante la stagione estiva, numerosi appuntamenti. Solitamente si tratta di cabaret il martedì, musica dal vivo il giovedì sera ed aperitivo in piazza alla domenica, ma vi consiglio di verificare

  • A Piazza S. Stefano (CO), piccolo centro sopra Cernobbio, c’è il ristorante pizzeria "Della Torre", da cui si gode di un’impagabile panorama sulla città (consiglio di prenotare allo 031 511 308)

  • A Cremia (CO), dopo Menaggio, potrete gustare ottimi piatti a base di pesce presso "La Baia" (tel 034 486 294)

  • A Torno (CO), tra Como e Bellagio, il ristorante albergo "Vapore" è tra i più rinomati (tel. 031 419 311)

  • Sopra Bellagio (CO), in direzione Erba, c’è la trattoria "La Busciona" (tel. 031 964 831) che propone cucina casalinga e, ancora una volta, una vista mozzafiato sul lago

  • Se poi vi spingerete fino a Chiavenna (SO), non posso che consigliarvi di percorrere pochissimi altri km in direzione del Passo Maloja per mangiare al "Crotto Belvedere" (tel 034 333 589, località Prosto di Piuro). Piacevole soprattutto d’estate, quando è possibile stare all’aperto

Tratto da un’esperienza di Andrea (crust28@yahoo.it)

 

 
 
 
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