Creato da titolabieno il 03/03/2008 |
Oggi dopo una pennichella pomeridiana durata fino alle 17.00, decido di uscire in mountain bike per una sgambata, è un caldo micidiale, reso ancor più infido dall'umidità, alla fine parto lo stesso anche se decido di fare pochi kilometri. Imbocco come al solito la Valle del Rio Lacque e le sensazioni della pedalata nonostante il sole a picco e il caldo torrido non sono male. Uscito dalla Valle, dopo complessivi 9 km e 200 metri di dislivello fatti in 30minuti, decido di imboccare la salitona di 4 km che mi porterà ad oltre 750 metri di quota sul Monte Acuto e da li poi giù in picchiata fino alle Grotte di Santa Sperandia. E' una vita che non ci capito più, è un luogo mistico dove questa Santa, il cui corpo ancora oggi dopo circa 750 anni giace intatto in una teca di vetro nell'omonimo convento a Cingoli, visse da eremita in giovane età. Ci andavo spesso da giovane con il mio SWM da cross, d'estate per me era un appuntamento fisso. Oggi questo luogo è minacciato dall'espandersi delle cave che stanno ingoiando tutto. Inizio la salita che mi porterà sul Monte Acuto, e le gambe sono intorpidite, sento che la coscia ed il sopracoscia non rispondono bene, decido allora di mettere il rampichino, pedalo agile, cerco di non far salire il cuore oltre un certo limite onde evitare crampi ed accumulo di acido lattico. Si suda molto, il sole nonostante siano ormai passate le 17.30, picchia ancora duro. Finalmente arrivo in cima, il panorama è mozzafiato, si vede fino al Mare Adriatico, mi scolo mezza borraccia e poi mi rimetto a pedalare in cima fino all'imbocco della discesona sterrata che mi porterà alla Grotta. Il sentiero è malmesso, ma mi butto ugualmente, poi arrivo all'inizio della scalinata ripidissima che mi porterà alla chiesetta ed alla Grotta, ma prima noto con piacere che alla mia sinistra per terra, c'è ancora la piccola buca scavata nello scoglio, circa 1 metro per 70 cm, che la leggenda vuole essere stato il lavatoio in cui la Santa si lavava e che per volontà divina si dice che non si svuoti mai d'acqua nemmeno nei periodi di siccità come questo, ed infatti anche oggi c'è un pò di acqua al suo interno. Proseguo e inizio a piedi la scalinata, ed arrivo alla chiesetta, metto la mia firma come di rito sul diaro che oramai avrà accumulato migliaia e migliaia di visitatori, recito una preghiera davanti alla statua in bronzo della Santa, prego per mia mamma, poi entro nella grotta, faccio qualche scatto, prego anche li e noto il cristo con croce in spalla sfregiato come indicato in una epigrafe del 2005 affissa all'ingresso della grotta. C'è silenzio assoluto, la temperatura è molto più bassa che all'esterno, tutto è come sempre, solo il fruscio di qualche lucertolina o il cinguettio di qualche uccello, da li si domina la valle del Rio Lacque, un luogo mistico, sempre emozionante e coinvolgente. Dopo qualche foto e qualche preghiera, la grotta è piena di ceri votivi e oggetti lasciati dai devoti, decido di ripartire. Anzichè risalire sul monte scelgo un sentiero che mi dovrebbe portare alla Valle del Rio Lacque, inizio a scendere in mezzo alla folta vegetazione ma ad un certo punto ahimè c'è un cancello, un maledettissimo cancello alto 2 metri che delimita una maledettissima cava. Non ho vogia di tornare indietro anche perchè sarebbe tutta salita. Allora scelgo con bici in spalla ed in maniera ricambolesca di scavalcarlo rischiando una denuncia, attraverso la schifosissima cava, ed arrivo ad un altro cancello, nessuno mi ha visto, salto anche questo e finalmente sono di nuovo alla Valle del Rio Lacque, e via si ritorna a casa. Piccolo giro alla fine della giornata con 574 metri di dislivello per 26,75 km e e 1200 calorie bruciate. Non sento buone sensazioni in salita mannaggia, però una visitina al luogo rifugio della Santa mi ci voleva.
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Oggi sono giù nuovamente sto aspettando che dall'ospedale chiamino per fare il day ospital preoperatorio alla persona a me cara. Sempre oggi questa persona ha detto di essere dimagrita 4 kg nell'ultimo mese e mezzo due mesi, e questo mi preoccupa tantissimo. Spero che facciano subito l'intervento, e che tutto si risolva nel migliore dei modi, e che dall'intervento tutto risulti negativo. Il tempo non passa mai. Vorrei fermarlo, ma vorrei accelerarlo per risolvere al più presto questa maledetta cosa. Che Dio ce la mandi buona |
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Ieri bel giro su strada con la mtb. Parto da solo fà caldo, non so ancora che strada farò, ma di sicurò farò bitume. Sono le 16.00 non ci sono nubi in giro però c'è arietta. Mi dirigo nella Valle del Rio Lacque, sento buone sensazioni contrariamente alla settimana scorsa, decido comunque di non forzare e di tenere un ritmo costante, dopo 9 km e 200 metri di dislivello, esco dalla Valle e decido di andare in discesa verso San Severino Marche, arrivo al ponte dei Canti e decido di proseguire per San Severino Marche anzichè per il Monte SAN Vicino. Arrivo a San Severino Marche e decido di andare a Serrapetrona il paese della Vernaccia. Non sono stanco, sto bene, mi diverto a pedalare anche se per andare a Serrapetrona si va in salita. Arrivo al paese alle 17, nella piazzetta c'è una bella fontana di ottima acqua fresca surgiva, riempio la borraccia scatto qualche foto e riparto, forse andrò al lago di Caccamo ma decido poi di girare per Tolentino, l'ora è tarda. Da Serrapetrona si sale ancora prima di iniziare la lunga discesa per Tolentino e li comincio a sentire la stanchezza. Per fortuna la salita finisce ed inizia la lunga discesa, riprendo fiato. Arrivato a valle incontro degli stradisti, 2 molto attempati e uno giovane ma da come era abbigliato in bici non ci va molto. Faccio lo spiritoso e mi metto a tirare col rapportone per i 3 km che mancano di pianura per arrivare a Tolentino. Questa tirata non è proprio quel che mi ci voleva. Da Tolentino a Passo di Treia falsopiano a salire con pendenze del 2/3 per cento, vado spedito ma sento sempre meno forza sulle gambe, la salita per arrivare a Treia poi mediamente 4/5% mi stronca, inizio ad avere morsi di fame, per fortuna a bordo strada c'è un albero di fichi, ne mangio 2 e riesco a scollinare, di nuovo 3 km di discesa e 3 km di falsopiano al 1/2% oramai sono sotto casa, c'è l'ultima rampa al 6/7% sono 500 metri ma sembrano 5 km, arrivo cotto. In tutto 68,64km in 3 ore e 33 minuti per 947 metri di dislivello. Velocità media 19,3 km orari, velocità massima 69,4 km orari, 2557 calorie bruciate, frequenza media 160 battiti, massima 183.
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Inviato da: menta.ortica
il 13/10/2014 alle 04:22
Inviato da: titolabieno
il 29/01/2010 alle 10:29
Inviato da: Gaia.dgl1
il 29/01/2010 alle 10:27
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Inviato da: stelladimare_711
il 26/01/2010 alle 13:33