Creato da bimba_colorata il 16/04/2009

TUTTI I MIEI COLORI

Tracce scritte del mio percorso spirituale

ROSSO

Rosso è desiderio, è rabbia, è forza, è violenza, è passione… rosso come guance timide, come labbra sfacciate, rosso come una fragola, come un tramonto infuocato, come un peperoncino, rosso come una rosa d’amore, rosso come il cuore, rosso come il sangue.

 

 

ARANCIONE


L’arancione è il colore delle voci dei bambini, del gioco, della natura, della scoperta di cose nuove. Arancione è il colore dell’appetito, dei sapori prelibati, l’arancione è un pesciolino, un’arancia succosa, arancione è l’energia, è la spontaneità, la creatività

 

MARRONE
Caldo, accogliente, selvaggio e naturale, il marrone è un colore istintivo, primitivo, animalesco, è il colore della terra, del legno, della pelle abbronzata... Marrone... come cioccolata liquida, come un chicco di caffè, come il guscio delle nocciole, marrone come il castagnaccio che amava tanto mio nonno. 

 

GIALLO
Il giallo è il colore della gioia, del calore e della libertà. Giallo è divertimento, è euforia, è allegria, è nutrimento. Giallo come il sole, come il grano, giallo come il polline, giallo come un pulcino, giallo come il miele.

 

AZZURRO
L’azzurro è il colore della freschezza, della naturalezza, del cielo, dell’acqua e del mare. Azzurro è il colore dello sport, della musica e dell’arte. Azzurro è mistero, silenzio, profondità, limpidezza e pulizia.

 

ROSA
Il rosa è il colore della primavera, del romanticismo, di una carezza, rosa è la delicatezza, è il profumo, rosa è la tenerezza, rosa è la verginità, rosa è la dolcezza e la femminilità.

 

 

LA RELIGIONE CRISTIANA EVANGELICA

Post n°152 pubblicato il 06 Luglio 2013 da bimba_colorata

Mi è sempre più evidente come le chiese evangeliche portino in giro solo ed esclusivamente una religione. La scorsa settimana nella piazza principale della cittadina dove abito, proprio attaccati al mercato del sabato, si erano messi un gruppo di evangelici appartenenti presumo alla comunità ADI locale, ad "evangelizzare" tramite i soliti predicozzi e cantici. Camminando lungo il viale del mercato, potevo ascoltare i commenti delle persone:

"Uffa, cos'è sto casino??"

"Ma pensa te, non vado in chiesa apposta e questi mi seguono fino qua?"

"Ma cosa c'è oggi, il comizio dei preti?" "No, credo siano evangelici" "Uppercarità"

Come dare loro torto??? Qualche giorno fa sono anche stata invitata ad ascoltare su youtube un pastore pentecostale africano che predicando ad una comunità evangelica svedese, si rammaricava del fatto che "la chiesa" non riesce a convertire le persone del mondo e delle altre religioni, e questo secondo lui avveniva perchè i cristiani, al contrario dei musulmani, non avevano una parvenza sufficientemente casta. Avrebbero dovuto, secondo lui, vestirsi piuttosto in modo "verecondo", evitare i costumi troppo succinti in spiaggia, e cose del genere, in modo da acquisire maggiore credibilità.

Non voglio aggiungere altro.

Bimba_colorata

 
 
 

DEMONI (QUASI) INVISIBILI

Post n°151 pubblicato il 15 Giugno 2013 da bimba_colorata

Mi vengono in mente quelle donne succubi ed innamorate, per così dire, di uomini violenti, che le maltrattano psicologicamente e fisicamente. Noi le guardiamo incredule e allibite, con un grande punto interrogativo sul come queste possano accettare di vivere una condizione simile. Quando parlano giustificano solitamente i propri partners, dicendo che in realtà le amano, ma che purtroppo hanno questo carattere, o questo problema. Questa è la parte che ci lascia solitamente più sconcertate. Come possono queste donne illudersi dell'esistenza di un amore, nascosto bene dietro le botte?

Ma oggi la domanda che io voglio pormi è un'altra. Cos'è questo problema che invade la vita di questi uomini, al punto di controllarne le azioni, i pensieri, e di condizionare la vita loro e di chi sta loro attorno??? Perchè forse, di peggio rispetto ad altri, ha solo il fatto che da fuori si nota di più, e che i suoi effetti sono visibili anche sul piano fisico. Ma quante altre persone permettono in modo invisibile e indisturbato a demoni tipo questo, di sottomettere e dominare la propria vita? Mi riferisco a quei demoni così sottili ed insidiosi da passare quasi inosservati, quelli che fanno il loro lavoro negli scantinati della nostra consapevolezza, laddove quasi nessuno riesce a vederli???? Eppure la loro natura è sempre la stessa, cavalcano i malcapitati, li dirigono, li manipolano, li comandano facendoli comportare in modo malato, innaturale, egoista. Ma in questo caso quasi nessuno li nota, nè chi li ospita, nè le persone che stanno attorno. I partners di persone cavalcate solitamente vivono soggiogati a loro volta dai demoni di queste, a volte lottandoci contro, ma più spesso giustificandoli, per il quieto vivere. Fino a quando?? FINCHE' NON LI INDIVIDUANO.

Bimba_colorata

 
 
 

APPUNTI DI VIAGGIO - ERRORI DI PERCORSO

Post n°150 pubblicato il 29 Maggio 2013 da bimba_colorata

Non sono sicura di quanto sia possibile generalizzare su questa cosa, ma basandomi sulle varie casistiche che mi è capitato finora di osservare, posso dire che un vero percorso spirituale, parte solitamente da un qualche tipo di incontro con Dio. In quell'occasione, si riceve una visione o una rivelazione particolare, una verità riguardante alcuni aspetti dell'esistenza, e/o della condizione umana. Questo incontro è una svolta irreversibile per la propria vita, nulla sarà mai più come prima, da quel momento in poi il cammino comincia in maniera naturale, sviluppandosi attraverso gli innumerevoli stati d'animo, convinzioni, le opinioni, gli atteggiamenti che iniziano inevitabilmente a susseguirsi, cambiare, rielaborarsi, evolversi, purificarsi in risposta a quanto accaduto e alla lotta tra il vecchio uomo (carne) e lo spirito appena nato. Inizialmente, ad esempio, si pensa che quella visione rimarrà per sempre viva e vibrante nella nostra consapevolezza come nel momento in cui è stata ricevuta, e si possono provare profonde contrizioni seguite da violenti slanci di onnipotenza. Poi, appena la nostra natura riprende il sopravvento, ecco che improvvisamente tutto intorno a noi compare un deserto sterminato. Non sappiamo come abbiamo fatto a trovarci li, è una condizione nuova e del tutto inaspettata, alla quale siamo completamente impreparati. Per la prima volta sperimentiamo la nudità, la fame, lo smarrimento, l'aridità, l'impotenza, la solitudine, la più totale cecità interiore. E' un incubo da cui non ci si può svegliare, ma più vero della realtà. Non sai com'è arrivato, né quando, né come, né SE finirà. Ovunque provi a cercare, nessuno ti può capire, né aiutare. Può volerci molto tempo per riuscire ad accettarlo e a riprendersi dallo shock.
Nel deserto si incontrano diverse situazioni, persone, si possono raggiungere bassezze più terribili di quelle conosciute in precedenza, ed emozioni così estreme da condurre talvolta vicino al baratro della follia. La visione, la forza interiore, e la piena consapevolezza che l'incontro con Dio avevano generato in noi sembrano solo più un lontano e doloroso ricordo. Sono offuscate, inutilizzabili, come qualcosa che è accaduto in un'altra vita, e che non ci appartiene più. Si può credere di averle perdute, chissà forse per sempre. Ma in realtà non è così. I precetti che Dio ci ha trasmesso continuano inspiegabilmente a vivere da qualche parte dentro di noi, a guidarci, ad ammonirci, a perseguitarci, ad esasperarci. E' solo che non riusciamo a padroneggiarli, né a vivere in base ad essi. La frustrazione e l'umiliazione che questo stato interiore ci fa provare, ci può facilmente portare a commettere uno degli errori più comuni e comprensibili: il tentativo di conformare noi stessi a quei precetti attraverso le nostre forze, le uniche che possediamo e di cui abbiamo padronanza. La volontà mentale, lo sforzo, l'impegno del nostro ego. Questo è un errore in cui si può cadere tante volte, prima di cominciare a rendersene conto. E' molto probabile che questo sia l'errore che sta alla base di tutta la religiosità esistente sulla faccia della terra. Lo si commette per paura di sbagliare davanti a Dio, per paura delle proprie ombre, per paura di arrendersi, e per chissà quante altre sfumature della stessa paura. Ma questa paura è un peccato di orgoglio, che prima o poi conviene abbandonare.

Bimba_colorata

 
 
 

NON CHIUNQUE DICE SIGNORE

Post n°149 pubblicato il 10 Maggio 2013 da bimba_colorata

Fino ad oggi ho visto e sentito una marea di persone che parlano di Dio. Lo chiamano in tantissimi modi, Jahveh, Signore, Eterno, Uno, Essenza, Esistenza, Altrezza, Egli, Forza, Energia Universale, Grande Spirito... eccetera. Dio qua, Dio là.. bla bla bla. Sembrano tutti quanti Suoi amici intimi, al punto che non solo parlano di Lui, ma spesso e volentieri pretendono di parlare per Suo conto.
Il problema è che la maggior parte delle persone che parlano di Dio, in realtà non stanno parlando di Lui, ma di un surrogato, di un'immagine, di un'idea che ne hanno, fornendo descrizioni vuote, morte e impersonali, come pappagalli che ripetono una lezione imparata a memoria da qualcun altro.
Io voglio conoscerLo sul serio. E voglio che sia Lui, proprio Lui. Voglio conoscerlo affinchè il mio mondo interiore cambi, per essere trasformata, purificata, fortificata, stabilizzata. Non per andare a fare i predicozzi alla gente. Tante volte si tende a pensare (io stessa ci sono caduta diverse volte!) che chi parla di "cose spirituali" o che concernono il mondo interiore debba essere necessariamente una persona profonda, e che in qualche modo deve aver conosciuto Dio. Che grande errore!!!

«NON CHIUNQUE MI DICE: SIGNORE, SIGNORE! ENTRERÀ NEL REGNO DEI CIELI, MA CHI FA LA VOLONTÀ DEL PADRE MIO CHE È NEI CIELI. MOLTI MI DIRANNO IN QUEL GIORNO: "SIGNORE, SIGNORE, NON ABBIAMO NOI PROFETIZZATO IN NOME TUO E IN NOME TUO CACCIATO DEMÒNI E FATTO IN NOME TUO MOLTE OPERE POTENTI?" ALLORA DICHIARERÒ LORO: "IO NON VI HO MAI CONOSCIUTI; ALLONTANATEVI DA ME, MALFATTORI!" «PERCIÒ CHIUNQUE ASCOLTA QUESTE MIE PAROLE E LE METTE IN PRATICA SARÀ PARAGONATO A UN UOMO AVVEDUTO CHE HA COSTRUITO LA SUA CASA SOPRA LA ROCCIA. LA PIOGGIA È CADUTA, SONO VENUTI I TORRENTI, I VENTI HANNO SOFFIATO E HANNO INVESTITO QUELLA CASA; MA ESSA NON È CADUTA, PERCHÉ ERA FONDATA SULLA ROCCIA. E CHIUNQUE ASCOLTA QUESTE MIE PAROLE E NON LE METTE IN PRATICA SARÀ PARAGONATO A UN UOMO STOLTO CHE HA COSTRUITO LA SUA CASA SULLA SABBIA. LA PIOGGIA È CADUTA, SONO VENUTI I TORRENTI, I VENTI HANNO SOFFIATO E HANNO FATTO IMPETO CONTRO QUELLA CASA, ED ESSA È CADUTA E LA SUA ROVINA È STATA GRANDE». MAT 7:21-27

Che Dio possa farsi conoscere e vivere nelle mie azioni quotidiane, e nelle mie motivazioni più intime molto più che nel blaterare della mia bocca. Che io possa essere simile all'uomo avveduto, e non a quello stolto e malfattore.

Bimba_colorata

 
 
 

FELICITA'

Post n°148 pubblicato il 02 Maggio 2013 da bimba_colorata

E' come se nel corso della vita ci attaccassimo progressivamente a diverse cose, persone, situazioni, condizioni che ci legano in maniera inevitabile all'infelicità, o comunque all'eventualità dell'infelicità.

E' pazzesco, ci viene consegnata una vita felice, è nostra, è stupenda, nasconde bellezza dietro ad ogni angolo, ma noi senza nemmeno rendercene conto ci ostiniamo a viverla in maniera malata, ponendole continuamente condizioni, in assenza delle quali ci rifiutiamo di essere felici.

E in questo modo sperperiamo ore, giorni, mesi, anni. Regaliamo felicità in cambio di cosa? Quali sono i meccanismi che stanno dietro ai nostri attaccamenti? Ci attacchiamo a quelle cose che pensiamo possano renderci più felici di quanto già saremmo senza avere nessun vincolo!!

Desideriamo sempre più di quel che abbiamo, poco importa se si tratta di emozioni momentanee, noi le vogliamo lo stesso, senza capire che questa bramosia ha un prezzo elevatissimo. Cibarsi di qualcosa che non è necessario non è mai un buon affare, ma una truffa. E' come sostituire parte della nostra immortalità con qualcosa di mortale e deteriorabile, e fino a quando non ce ne rendiamo conto vagheremo come miserabili senza nemmeno riuscire a capire come abbiamo fatto a perdere la nostra felicità. 

Ma se la nostra condizione naturale è quella di una pienezza di nulla mancante, per quale motivo ad un certo punto cominciamo a desiderare dell'altro? Credo sia una questione di consapevolezza. Non possiamo essere consapevoli della nostra ricchezza fino a quando non la perdiamo. E una volta perduta, possiamo recuperarla soltanto spezzando i legami che nel frattempo abbiamo creato. Ecco il vero significato della storia di Adamo ed Eva, della caduta, e della morte quale unico mezzo di ritorno alle origini.

 

Bimba_colorata

 
 
 

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VERDE
Il verde è il colore del relax, della vegetazione, della calma e della tranquillità. Verde è un’amicizia sincera, verde è equilibrio, è armonia, è costanza, resistenza, fierezza, è crescita, è evoluzione. Verde come la prima erba di primavera, verde come uno smeraldo, come una foresta, verde come la menta :)

 

BLU
Il blu è un colore che mi dà la sensazione del silenzio ovattato, del segreto e del mistero. Blu è un riflesso, blu è la dimensione in cui non c'è spazio e non c'è tempo, blu sono le profondità degli abissi, blu sono gli enigmatici cieli stellati, blu è l'anima e la sua insondabilità.

 

BIANCO
Il bianco è il colore dell’immortalità, della luce, della pace, della purezza. Bianco è umiltà, saggezza, candore, bianco è pazienza, ordine, semplicità

 

NERO
Il nero è il colore maledetto e affascinante della morte, del buio, della paura. Nero è menzogna, è arroganza, è assenza, è vuoto, è magnetismo, nero è dolore, nero è potere, è orgoglio. Nero è raffinatezza, intrigo, seduzione e decadenza. Nero è una voragine di nulla nel mezzo del tutto.

 
 
 

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