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Racconto popolare dell'alto casertano
Post n°53 pubblicato il 14 Gennaio 2010 da gryllo73
Tanto tempo fa ,prima dell’avvento della televisione , di internet e forse anche della carta stampata,nelle sere di inverno quando le case erano piccole e ci si riscaldava tutti insieme con i bracieri avvolti dalle coperte , a sera i nonni raccontavano storie ai lori nipoti e spesso quando chi raccontava era davvero bravo arrivavano anche i vicini con i loro piccoli ad ascoltare quei racconti.
Si dice che Mino sesto di otto figli per aiutare ,contribuire nel sostentamento della famiglia e imparare un mestiere, fin da piccolo era stato avviato al mondo del lavoro. Un lavoro come tanti che avrebbe assicurato il poco per vivere e sperare in un futuro migliore. Mino lavorava in una sartoria ,un giorno tornando a casa portò alla mamma un ago in dono ; lo aveva rubato . La mamma senza chiedere niente e bisognosa di tutto com'era esclamò: Bravo Mino così potrò riparare i vostri vestiti tutte le volte che ce ne sarà bisogno. Passarono un po’ di giorni e Mino di ritorno dal lavoro portò alla mamma questa volta -Bravo Mino esclamò ancora ,ora abbiamo una scorta di aghi e possiamo scegliere l’ago in base alla necessità e al lavoro da fare . Mino così non lasciava passare giorno senza portare via qualche cosa dal lavoro fino al giorno in cui rubò un intero rotolo di stoffa!
Il giorno seguente si presentarono i carabinieri a casa del piccolo Mino e dopo aver spiegato le accuse lo portarono in prigione.
La mamma per vergogna e per il disonore di avere un figlio in prigione lasciò passare molti giorni prima di andare a trovarlo in carcere finchè un bel giorno si decise e andò a trovarlo.
Era l’ora delle visite ,e quel giorno fra i visitatori c’era finalmente anche la mamma di Mino, nel vederla Mino cominciò a piangere ma poi facendosi forza si asciugò il viso e disse - Mamma finalmente vieni a trovarmi! Vieni più vicino ,chiudi gli occhi mamma perchè ti voglio dare un bacio!
Lei si avvicinò e Mino la guardò ancora un attimo poi si voltò e andò via ripetendo fra se -Mamma perché …
perché non hai detto mai niente, non mi hai rimproverato quando quel primo giorno avevo rubato soltanto un piccolo ago .
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