ATTIMI

SENZA PAROLE

ISTANTE

Ed ora tutto si blocca.

Si ferma il traffico, il vento tace, le parole eclissano, i secondi si dilatano.

E come per magia ti accorgi che ci sei.

Avvolto da un incantesimo senza tempo.

Al di sopra di tutto questo esisti.

E ci sei solo tu.

Non senti il riavvolgersi del  replay, non esiste l'attesa.

Solo la gioia di vivere l'istante che mai più sarà.

...

Nella leggerezza dell'essere mi perdo.

Cerco nuovi appigli per non scomparire.

Eppure è quello che cerco infondo.

E sollevandomi osservo dall'alto fotogrammi confusi.

Distaccata dalla carne sento rivoli di sangue cadere,

e le gocce soffermarsi sui solchi più reconditi per non scendere più in là.

Parole come sangue, confuse e non comprese.

Parole così diverse dal pensiero che non riusciamo a cogliere.

E goccia dopo goccia...il silenzio.

Eterno padrone di sillabe senza via d'uscita.

Eppure nido d'api per mille pensieri.

C'è spesso differenza tra il pensiero ed il suo formularsi...

e nel mezzo resta un punto di domanda.

Ascoltare senza fretta, senza pregiudizi, ascoltare con interesse.

Dove sono volate le api?

Dove è finito l'interesse di sapere?

Voci taglienti si allontanano e sguardi nascosti si chiudono.

E' notte.

Occhi che non guardano.

Mani che non toccano.

.

Foto di Francesca Woodman

Ed un giorno qualunque mi sveglio sotto la pioggia.

Piccole gocce fredde che cadenzano il tempo umido che passa.

Rimetto in ordine i miei desideri, le mie speranze, i miei progetti

e mi accorgo che non c'è posto abbastanza.

Allora cerco di fare spazio.

Stringo, pigio, accatasto emozioni una sopra l'altra.

Limo la mia vita in modo che sia della misura giusta,

inizio a scartavetrare la mia realtà per illudermi di poterla cambiare.

Ma non sempre dipende solo da me.

La verità è che ho troppo tempo per pensare...

e pensare troppo spesso mi porta in mondi strani.

Mondi fatti di ricordi, profumi ma anche speranze che non trovano posto nella realtà.

E come sempre non riesco a trovare un finale.

Qualcosa da dire che apra una nuova porta, una frase qualunque che porti alla

riflessione, una domanda buttata là per cercare risposte altrui.

E' il distacco che cerco molto spesso.

Ma a lungo andare è l'unica realtà che mi resta.

E fa paura.

Ed allora fai ancora spazio, lima, stringi, appiattisci.

E a forza di ammucchiare rischi di soffocare.

Eppure io volevo solo respirare un po...

STASI

Impietrita vivo un tempo dilatato e scopro di essermi assuefatta.

Abbozzo un sorriso e sento i muscoli del viso contratti.

Tic tac, tic tac.

Attendo qualcosa che non ha nome e forse non esiste.

E la corazza si fa più spessa.

E tu scavi, scavi per ritrovarti e più ti rincorri più scivoli in basso.

E' un illogica rincorsa tra il vivere e l'esistere.

Tic tac, tic tac.

Prima o poi questo tempo sarà un ricordo nebbioso.

E la fuga avrà un arrivo e quel qualcosa un nome.

Ed il tichettio continuerà inesorabile.