Creato da wagui il 15/02/2006
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Stimolo alla riflessione…ospitalità

Post n°29 pubblicato il 21 Marzo 2006 da alexina84
 
Foto di wagui

Ospitalità: atteggiamento interiore della persona a ricevere, accogliere chi arriva da fuori, presupponendo uno scambio interpersonale uomo/uomo, ospite/ospitante di gentilezza, rispetto, serenità, simpatia, disponibilità, cordialità e serietà.

Ciò può essere un valore, che trascende le possibilità che si hanno e che si manifesta accogliendo ed offrendo.

Quindi ospitalità è tradizione, come ponte fra l’aspetto religioso e l’aspetto umano dell’uomo.

Ma allora, tenendo conto di quanto sopra detto sapreste rispondere a questa domanda?....

“ immigrazione: quando e come una città si rende ospitale?”

Fondamentale in questo caso è il comportamento assunto dall’individuo. E' importante che questi non abbia un atteggiamento di chiusura - di conseguenza non ospitale – in quanto sarebbe pregiudizievole per la vita di tutti, facendo mancare la conoscenza, il confronto e lo scambio utili alla convivenza.

La città offre la sua prima accoglienza/ospitalità mettendo a disposizione dei “centri di accoglienza”. Ma veramente questi luoghi risultano essere tali?

A quanto pare no!!!!

Grazie ad una recente inchiesta effettuata da Amnesty international si è scoperto che ogni anno centinaia di minori arrivano in Italia attraversando il Mediterraneo su piccole barche insicure insieme a più ampi gruppi di adulti, in fuga dalla violenza e dalla povertà. Sono soprattutto bambini che viaggiano tra le braccia dei genitori partiti da paesi dell’Africa orientale chiedendo asilo, e adolescenti soli, in gran parte provenienti dal Nord Africa e dal Medio Oriente.
Dopo l’arrivo, l’Italia li tiene molti giorni nei centri di detenzione per migranti e non di accoglienza. Questo in spregio alle norme internazionali, per le quali la detenzione dei minori è una misura eccezionale da applicare solo in casi estremi. Oppure poche ore dopo l’arrivo molti vengono direttamente rimpatriati quasi come dei pacchi postali.

Le leggi italiane li trascurano e le statistiche non li contano, rendendoli invisibili.
Le condizioni inadeguate dei trasferimenti, l’illegittimità della detenzione, la mancata separazione dagli adulti e l’insufficiente accesso alle informazioni sui diritti e sull’accoglienza sono quello che il nostro paese offre a queste persone al loro arrivo.
È importante che i minori non vengano mai detenuti, se non in casi estremi e rispondenti al loro superiore interesse, e che la detenzione di migranti e richiedenti asilo non sia generalizzata e rispetti gli standard internazionali sulla legittimità e sulle condizioni di detenzione. Cosa che diventa ancora più gravosa se si tiene conto delle pessime condizioni delle carceri.

Esiste quindi un’ospitalità d’aiuto e di emergenza di cui è importante tenere conto, anche perché questo contribuisce a rendere migliore la nostra vita in quanto cittadini del mondo.

E' per questo motivo che realtà come quella del carcere e dei vari centri di accoglienza non possono e non devono essere trascurate ma definitivamente affrontate e risolte.

Perché di “abu ghraib” purtroppo ce ne sono state e ce ne sono tante ma si può iniziare a fare qualcosa perché non ce ne siano più.

Postato da
Alexina

 
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