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Proviamo a comunicare, condividere, criticare per costruire, confrontarci, ascoltarci, relazionarci. Proviamo a crescere oltre i nostri confini.

 

 

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Post N° 19

Post n°19 pubblicato il 28 Marzo 2009 da counselor63

FALSA SOCIETA'?

 

Ho deciso di pubblicare il commento di un utente del blog (franztravel),fatto al mio post nr. 11 dal titolo “L'opportunità e la libertà di scegliere”, perché trovo interessante il suo intervento, al quale ho già rivolto le mie riflessioni e mi piacerebbe che altrettanto venisse fatto da altri utenti che si troveranno a leggere le righe che seguono.


Commento di franztravel al post nr. 11 L'opportunita e la libertà di scegliere.


"questa società è solo una falsità. la gente siaffida a questi materialismi che distolgono lo sguardo dalla vera vita, che andrebbe vissuta e non buttata. la futilità però distrugge qualsiasi valore, cisi basa sui pregiudizi e sull'apparenza e in questo modo si perde il carattere di esseri umani. la società condanna tutti coloro che pensano alla libertà e al sentimento interno alla persona. la gente ha perso qualsiasi valore e questo è stato raggiunto a causa dell'attaccamento al denaro e al potere. è facile vivere con gli occhi chiusi, ma questo non è vivere, è esistere."


Commento di Massimo Catalucci a franztravel.


Ciao franztravel, grazie innanzitutto della tua attenzione e di aver commentato il mio post. Leggo molta rabbia nelle tue parole, sia nel tuo presente commento che nelle tue pagine blog. E’ vero quando dici che la società in qualche modo crea modelli di riferimento insani, che apparentemente ci fanno credere di vivere in uno stato di benessere totale, che i soldi, il materialismo, sono i simboli accecanti, per i più, di un appagamento (straordinario, non ordinario) totale della persona. Tutto vero. Ma questo, non so se ti è mai capitato di pensarlo, esiste da quando esiste l’uomo. Il bene ed il male fanno parte di questa società e formano un riferimento significativo nello stesso, è qualcosa che fa parte di noi. Certo che poi ognuno ha la sua individuale visione di ciò che è il bene e ciò che èil male. Ognuno elabora in modo strettamente personale ed univoco i segnali che gli arrivano, decodificandoli secondo un suo sistema interpretativo. Forse è per questo motivo che molti di noi, pur considerando obiettivamente, ad esempio, il fumo di una sigaretta come un “male” (vedi la scritta sulle confezioni) per se stessi e per la società, allo stesso tempo non riescono a farne a meno, anzi, spesso mi sento dire da chi fuma che una sigaretta lo rilassa. Ma come è possibile che il veleno rilassi. Ma forse si. È Vero. A lungo andare rilassa “definitivamente”! Al di la di questo ironico esempio, la domanda che ti pongo è, “è solo una questione di intelligenza, o c’entra qualcosa anche l’emotività”?

Credo altresì che ognuno di noi, indistintamente, alla sua nascita, porti con sé gli archetipi dei sani valori umani, siano essi materiali che spirituali (immateriali). Sotto la continua pressione di stimoli esterni questi riferimenti sani vengono minati gettando nella confusione il soggetto che reagisce ad una spinta emotiva proprio verso ciò che gli è avverso. Anch’io in passato me la prendevo con tutto e tutti, additando la società come coscienza collettiva superficiale autodistruttiva, aumentando quella rabbia interna mista ad una forma di impotenza. Poi successivamente ho cominciato a pormi una serie di domande quali:

Ma quando parlo della società, io dove mi posiziono? Non sono anch’io parte integrante della società in cui vivo?

Se non accetto questa società, cosa posso fare per cambiare qualcosa?

Ma è possibile cambiare la società?

Credo che queste stesse domande se le siano fatte in passato, tanto “Hittler” che “Ghandi” (solo per portare degli esempi). La differenza sta nelle risposte. Forse il primo pensava che l’esercizio del potere sugli altri, per mezzo di strumenti distruttivi quali le armi, potesse veramente cambiare il mondo secondo il suo modello interiore di riferimento; ma anche il secondo, pensava di poter cambiare il mondo esercitando il potere dell’amore e della condivisione della carità umana, secondo un suo modello interiore di riferimento.

Ad oggi possiamo dire che ilmondo non è né l’uno né l’altro, ma sicuramente ci sono più persone che approvano e seguono l’esempio di Ghandi (meno male!) piuttosto che quello di Hittler. Ma come dato effettivo possiamo però anche affermare che a tutt’oggi esistono i seguaci sia di uno che dell’altro personaggio e delle loro idee. Quindi c’è chi tra noi ha fatto la sua scelta individuando il bene ed il male, da una o dall’altra parte.

Per quanto mi riguarda e per onor di cronaca, io mi schiero sicuramente dalla parte di Ghandi, non per l’aspetto religioso ma per il suo comportamento umano e umanitario.

Poi, rispondendomi alla domanda,“è possibile cambiare la società?”. Mi sono detto che forse non potrò mai cambiare la società, ma posso sin d’ora rapportarmi ad essa secondo un modello di vita umanitario. Quindi parlerò poco ai miei figli di razzismo, di olocausti, di potere economico, ma concentrerò molto di più la mia e la loro attenzione sulla loro umanità, mettendoli nella condizione di ascoltarsi ed ascoltare, per sapere e conoscere. Certamente non potrò pretendere che vadano verso una direzione specifica. Posso solo informarli. Credo che l’aspetto umanitario nei rapporti tra gli uomini passi attraverso il diritto degli stessi di sapere e di conseguenza conoscere, solo in questo modo si rende l’uomo veramente libero. Poi naturalmente ognuno ha quella vera e democratica possibilità che si chiama “libero arbitrio” e può utilizzarla come meglio crede.

Ora vorrei porti una domanda. Secondo te i mass media mettono più in risalto le bellezze dell’umanità, intese non solo come bellezze naturali ma come capacità sane insite nell’essere umano, o le sue brutture?

Per quanto mi riguarda, i telegiornali possono esser un esempio e una risposta a questa mia domanda. Se non c’è scandalo, sofferenza, non c’è ascolto, non c’è business.

Troppo spesso (questa è una mia visione), assisto a programmi, dibattiti, conferenze, convegni, che mettono in risalto ciò che dobbiamo sconfiggere ciò che non è buono, ma poco risalto viene dato ai tanti aspetti positivi della vita degli uomini.

Queste continue immagini di scandali, prepotenze, potere, ecc.ecc., influiscono molto sugli aspetti psicoemotivi di tutti noi, creando delle insofferenze che possano sfociare, ad esempio, proprio in rabbia verso tutti e tutto, o magari, fatto ancor peggiore, diventare modello di riferimento su cui poggiarci, con la classica frase che spesso  sentiamo pronunciare: tanto il mondo è così e non è possibile cambiarlo, quindi mi adeguo ad esso facendo ciò che fanno tutti. D’altra parte è scontato che, chi ha i soldi può avere tutto quello che vuole dalla vita.

Ma l’esempio è che te, io e molti altri nostri simili, non siamo quei tutti e questo credo che sia l’aspetto positivo e propositivo, oltre che il vero senso di libertà. Forse non cambieremo il mondo, ma abbiamo scoperto che ci siamo e credo che siamo anchei n tanti.

Preferisco concentrarmi su questa visione del mondo, piuttosto che su altre, continuando a pensare e a comportarmi con i miei simili nel rispetto della mia e della loro umanità per vivere ed esistere secondo quei valori in cui credo, e verso i quali mi sembra di capire tu faccia riferimento. E questo mi fa sentire libero.

 

Grazie ancora per la tua attenzione.

 

Massimo Catalucci

 

 

 

Definizioni tratte da: http://www.dizionario-italiano.it 

 

ESISTERE = avere attuale e reale esistenza;

VIVERE = vintr avere vita;  vintr condurre lavita, con riferimento al modo di vivere e ai mezzi di sostentamento; vintr [in sensofigurato] durare; vtr passare, trascorrere; sm modo di vivere;  sm quel che è necessario al vivere.

SOCIETA’ = sf il complesso degli uomini uniti da vincoli naturali eda leggi e convenzioni comuni intese a stabilire rapporti di tranquilla convivenza e di mutua collaborazione; sf associazione di persone che si propongono di collaborare per uno scopo comune; impresa commerciale costituita con capitali comuni da due o più persone; sf ceto, ambiente elegante, mondano; sf compagnia di altre persone.

UMANO =  [u'mano] agg.,s.m;  agg dell'uomo, dell'umanità; agg conforme, adeguato alla persona umana; agg comprensivo,buono

UMANITARIO = [umani'tarjo] agg., s.m.; agg improntato ai migliori sentimenti umani.

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Commenti al Post:
stella112
stella112 il 31/03/09 alle 17:18 via WEB
Caro Massimo, in sintesi penso che ti sia reso conto che il nostro vivere è soggettivo a un tipo di Karma al quale abbiamo deciso di sottoporci. Esiste il bene ed esiste il male, ma tutto serve per raggiungere alcuni scopo Karmici. Sbaglio?
 
 
counselor63
counselor63 il 01/04/09 alle 10:32 via WEB
Se per scopi Karmici intendi le azioni materiali ed immateriali che ogni essere vivente, uomo, animale, vegetale, svolge nel corso del suo ciclo vitale, portando con sè il peso (inteso come qualità) di ciò che ha preso dall'universo e ciò che ha ridato all'universo stesso, ti dico di si! Mi sono comunque reso conto che questo principio, non lo troviamo solo nella filosofia, religione, teoria, orientale, ma lo possiamo trovare in ogni pensiero che l'uomo è riuscito a sviluppare. Nel macro cosmo in cui ci muoviamo ogni cosa esistente è composta da due elementi che possiamo definire "verso" ed "inverso". La totalità di quello che accade all'interno del contenitore che definisco la "perfezione", è uno scambio continuo di elementi "versi" ed "inversi" che si susseguono l'uno all'altro, si cercano, si respingono, si fondono, si isolano, alla ricerca continua della "perfeszione", dell'interezza, della globalità, dell'appagamento psichico, fisico, energetico e spirituale.....e se vuoi Karmico. Alcuni di noi, tutti intesi come micro cosmi, conservatori naturali delle tracce del cosmo più immneso, riescono a trovare l'equilibrio delle due forze che ho chiamato "verso" ed "inverso" all'interno della "perfezione", avvicinandosi ad essa e conducendo quindi una vita ordinaria ed armonica; altri, eccedendo in una forza (verso) piuttosto che l'altra (inverso), creano squilibrio nel loro micro cosmo, conducendo una vita straordinaria e disarmonica. Naturalmente possiamo solo alludere alla "perfezione" perchè ancora non ne conosciamo la vera chiave di accesso, ma siamo in grado di fare riferimento ad essa per vivere il più possibile in armonia con noi stessi e con tutto ciò che ci circonda, anche in diverse dimensioni...... Cordialmente. Massimo Catalucci
 
franztravel
franztravel il 26/04/09 alle 15:39 via WEB
la società purtroppo non può essere cambiata, perchè conserva questo atteggiamento patetico da centinaia di anni. D'altra parte è vero che è la diversità a distinguerci, ma qui si eagera. la nostra posizione nella società molto spesso è da emarginati e asociali, ma sono contento di esserlo. per quel che ne so impiegherò la mia vita in un particolare progetto mirato a dar vita a chi non ne ha mai avuta una, e ti parlo di bambini. inoltre credo che se si intende la presenza dell'uomo in se per se, la nostra esistenza è già di per se un peccato, perchè non possiamo vivere senza parassitare. non ti nascondo che ho bramato l'estinzione della razza umana, ma questo è impossibile. quello che però non tollero sono i modi di trattare il mondo, il nostro mondo. lo stiamo letteralmente distruggendo e con esso anche molte razze animali. l'egoismo più spinto è l'arma micidiale che l'uomo utilizza senza sosta. stiamo consumando il mondo, e questo perchè la tecnologia (se cosi si possono chiamare queste caffettiere a benzina), già obsoleta, è in mano a gente che non sa neanche com è fatto il mondo. la ciecità è il male peggiore, e nonostante i migliaia di anni trascorsi dalla nostra comparsa, non lo abbiamo ancora capito.
 
 
counselor63
counselor63 il 26/04/09 alle 20:57 via WEB
Grazie come sempre per la possibilità che mi dai di comunicare con te commentando i miei post. È bellissimo sapere che ti dedichi a progetti, di sviluppo umanitario credo, per i bambini. Anche io lavoro in una progetto dedicato ai giovani che si chiama appunto “Formazione in Valori” ed è offerto ai ragazzi delle scuole dell’obbligo del Municipio XIII del Comune di Roma. Visto, forse abbiamo qualcosa da condividere e questo rafforza il mio pensiero, per cui credo che è molto meglio sapere che ci sono persone come te che fattivamente si animano per scopi umanitari. Sono d’accordo quando dici che siamo in qualche modo “autolesionisti” per effetto di un egoismo accecante e distruttivo, ma non credi che accentuando le brutture del mondo, si porti ancora di più l’attenzione proprio su ciò che non vorremmo? Tutto quello che hai scritto è vero. Lo conosciamo. Lo conoscono tutti. Perché allora non mi parli e non parli agli utenti che ci leggono di ciò che è positivo e propositivo, ad esempio del lavoro che svolgi con i bambini? Che tipo di progetto è? Quali sono gli obiettivi che vuoi raggiungere? Forse parlare di questo, anziché dire le cose che non vanno nel mondo, alimenterebbe da una parte l’attenzione sul fatto che molte persone, come te ad esempio, non pensano solo ad un mondo diverso, ma mettono in atto concretamente azioni di sviluppo per un’umanità migliore divenendo anche sano modello d’esempio e, dall’altra parte, toglierebbe forza ad un messaggio distorto e “antiumanitario”, dandoti la possibilità di evitare la diffusione di modelli che non ti piacciono, che non ci piacciono. Voglio fare un esempio, sperando di far capire meglio il mio messaggio. Non so se ti sei mai trovato a dire o a sentire qualcuno che diceva ad un bambino di “non fare” una determinata cosa, perché magari era anche pericolosa. Ma puntualmente il bambino faceva proprio l’opposto di quello che gli avevamo detto di non fare. Di solito capita proprio questo nella nostra mente, quando ci dicono di non fare qualcosa, noi siamo costretti prima a crearci un’immagine interna di quello che ci viene vietato per poi, subito dopo, cancellarlo. Ciò sta a significare che in qualche modo il messaggio di quello che non dovevamo fare ci è arrivato ugualmente per cui abbiamo messo in atto un processo mentale dove ci siamo visti per un attimo fare proprio quella cosa per cui avevamo ricevuto il veto. Ora, un adulto forse, con la sua maturità, probabilmente riuscirebbe a non farsi condizionare (e non ne sono molto sicuro) e ad evitare l’azione vietata, ma un bambino, un giovane, ancora abbastanza integri, se continuamente gli diciamo ciò che non va fatto, lo proiettiamo spesso in uno scenario opposto a quello che vorremmo che facesse. Questo è anche spiegato dal fatto che molti benpensanti ritengono che il messaggio, ad esempio posto sui pacchetti di sigarette: “il fumo uccide…non fumare in presenza dei bambini”; possa in qualche modo spostare l’attenzione degli uomini, fumatori e non, verso la consapevolezza “profonda”, che si possa respirare aria al posto della nicotina. Non mi sembra che questo intervento pubblicitario contro il fumo abbia penalizzato tanto le multinazionali di vendita del tabacco. Ecco perché continuo a dire che è molto meglio parlare di cosa è possibile fare, anziché soffermarci troppo su quello che è grigio, antiumano, brutto! Questo lo consociamo già! E se come tu dici è uno scenario deprimente ed autolesionista, a che serve metterlo ancora di più in risalto? A me piacerebbe che tu ci parlassi del tuo progetto con i bambini, che forse sposta di più l’attenzione verso quei sani valori a cui probabilmente in molti ci ispiriamo. Cordialmente Massimo Catalucci
 
   
franztravel
franztravel il 02/05/09 alle 16:31 via WEB
innnzituto ti dico che è la legge ad imporre alle aziende di metterci la scritta "il fumo fa male". in secondo luogo tu dici che non dovremmo risatare le situazioni peggiori, ma il punto è che se non le evidenziamo non possiamo risolverle. c'è bisogno di far sapere alle persone quali sono i comportamenti ed i problemi sbagliati per far capire che tupo di effetti si causano. se poi la gente ha interesse si trovano le soluzioni. ma se la gente legge solo le soluzioi e nn conosce il problema non avrà stimoli per i quali sacrificarsi. posso solo dirti che le persone si muoveranno solo quando sentiranno i problemi sulla loro pelle, solo quando avvertiranno personalmente il pericolo. fino ad allora continueranno ad essere egoiste ed indifferenti anche alle mie parole (ed accade ogni giorno). preferisco parlare con persone interessanti che possano anche miglorarmi. ed è proprio questo che manca alla società: la voglia di miglioramento. non sanno cosa sia la voglia di migliorare ed anzi, cercano sempre di trascinarti al fondo perchè invidiosi della tua voglia di fare. loro si attaccano come delle sanguisughe a tutto ciò che hanno intorno. lo fanno da sempre: si attaccano alle idee di pochi uomini per sfruttarne i benefici senza limiti, fino a portare quelle brillanti idee di miglioramento a idee di distruzione. se ognuno apprezzasse quello che ha attorno, credo vivamente che tutti vivebbero meglio.
 
     
counselor63
counselor63 il 02/05/09 alle 17:48 via WEB
Scusami se sono retorico, ma continuo a vedere tra le tue parole solo accenti forti sugli aspetti negativi della società che, come ho più volte sottolineato, comprende tutti (purtroppo o per fortuna, dipende dai punti di vista). Inoltre, se affermi che le persone capiranno solo quando sentiranno i problemi sulla loro pelle, solo quando avvertiranno personalmente il pericolo, ciò dovrebbe significare che, tutti coloro che fino ad oggi hanno sofferto, passando attraverso qualsiasi trauma, avrebbero dovuto già cambiare in meglio la nostra società? Non mi sembra che sia proprio così, anche ascoltando le tue parole! Sono dell'avviso che non tutti rispondiamo allo stesso modo ai traumi che la vita ci riserva. Facciamo un esempio: immaginiamo che tu abbia trascorso un’infanzia dolorosa e che abbia elaborato questo dolore in maniera positiva, successivamente potresti attivarti verso gli altri per offrirgli il contrario di quello che tu hai ricevuto, l’amore; ma potrebbe anche accadere che, l’elaborazione del dolore/sofferenza ricevuti, generi un comportamento diverso, spingendoti ad essere più arido verso il mondo stesso e gli altri tuoi simili, riversando loro la stessa sofferenza che tu hai ricevuto in passato. È sempre l’elaborazione personale del proprio vissuto che ci differenzia gli uni dagli altri. Nel tuo scritto, aggiungi anche che le persone sono egoiste ed indifferenti alle tue parole e tra parentesi, indichi che questo accade ogni giorno. Se anche ciò fosse vero, io e te non dovremo parlarci, invece mi sembra che riusciamo a comunicare, o sbaglio? È vero quando dici che migliorarsi è una scelta personale, aggiungerei però che la libertà di scelta di intendere personalmente il cambiamento o miglioramento di qualsiasi cosa, anche della propria visione del mondo, è un fatto del tutto personale. Ci saranno sempre persone che tendono a trascinarsi in fondo altri loro simili, sta a noi e a chi lo desidera, imparare a nuotare per restare a galla. Si dice che nasciamo per vivere, successivamente ognuno di noi deciderà se basarsi cu ciò che ha imparato o se è possibile imparare altro per ottenere una visione del mondo più ampia e magari vivere meglio in conformità della nostra natura. Una volta lessi da qualche parte un aneddoto che più o meno diceva così: al mondo ci sono tre tipologie di persone, quelle che aspettano che le cose accadano, quelle che guardano accadere le cose e quelle che fanno accadere le cose. Personalmente la penso come te, preferisco far parte della terza tipologia di persone, anche se sono obbligato ad evidenziare che è importante la qualità delle cose che facciamo accadere. Ma questo è inutile che lo evidenzi, credo che tu sia già d’accordo. Salutandoti, continuo ad esortarti a farci partecipi del tuo progetto con i bambini, di cui hai parlato in un post in questo blog e che mi sembra di aver capito abbia come obiettivo quello di dar vita a chi non ne ha mai avuta una. Spiegaci meglio questo bel progetto, insegnaci qualcosa di positivo e propositivo. Cordialmente. Massimo Catalucci
 
     
franztravel
franztravel il 14/05/09 alle 21:03 via WEB
innanzitutto su questo post sono d'accordo e non d'accordo. cmq, detto questo, ora faccio parte di un'associazione che si chiama aiutare i bambini onlus, che organizza varie manifestazioni per la raccolta di fondi. il mio progetto invece, ch'è a lunga durata, prevde prima di tutto viaggi nelle zone più distrutte e logorate del continente africano. a tale fase ho previsto una limite di due anni. inseguito, data la laurea che sto prendendo adesso, dovrà essere effettuata una pianificazione per rendere il territorio coltivabile di alimenti contenenti i proincipali nutrienti per combattere la fame e le sindromi che ne derivano (come quella del kwahiorkor). il terzo punto è la costruzione di scuole e case di elevata efficienza e ad autosufficienza energetica, poi la costruzione di impianti per la purificazione delle acque, da li potrano essere poi progettate le varie industrie a basso inquinamento preservando naturalmente le aree protette. i finanziamenti arriveranno dai vari enti internazionali e dalle nazioni stesse. naturalmente si dovrà tener conto dell'assetto politico e della situazionedella moneta, ma queste sono caratteristiche strettamente correlate alla nazione.
 
     
counselor63
counselor63 il 15/05/09 alle 09:10 via WEB
Ciao franztravel. Mi fa piacere dialogare con te e ti ringrazio per avermi fatto partecipe del progetto che stai seguendo. Spero di non aver sbagliato indirizzo andando a visitare questo sito: http://www.aiutareibambini.it/ . Se il sito che ho visitato è relativo al progetto di cui mi hai parlato nel tuo commento, mi piacerebbe evidenziarlo con un link nei miei spazi in rete. Che ne pensi? Ti invito anche a visitare il sito di una iniziativa socioeducativa che si prefigge di formare in vaolri i giovani. Fammi sapere che ne pensi. Questo è il link: http://www.ideaseuropa.org/portal/index.php?option=com_frontpage&Itemid=1 . Ciao a presto e grazie per i tuoi commenti ai miei post. Cordialmente Massimo Catalucci
 
     
franztravel
franztravel il 17/05/09 alle 15:42 via WEB
il sito è giusto, ma il progetto è mio. l'associazione non ne è al corrente.
 
     
counselor63
counselor63 il 19/05/09 alle 20:09 via WEB
Ciao franztravel. Perdonami ma non capisco, forse mi sfugge qualcosa. Come è possibile che il sito è giusto e che il progetto è tuo, ma l'associazione non ne sa niente del tuo operato? Come puoi operare in un progetto di un'associazione senza che loro siano al corrente delle tue azioni? L'unica cosa che mi viene in mente è quella per cui, chicchessia, può operare in incognita in un'associaizone contribuendo alle spese attraverso donazioni spontanee in busta chiusa offerte all'amministrazione. Oppure, può lavorare sotto forma di volontario, ma deve essere in qualche modo riconosciuto dall'associazione stessa. Ad esempio, se chiedi di me alla dott.ssa Maria Cristina Franceschi (vedi riferimenti che ti ho segnalato http://www.ideaseuropa.org ), sicuramente ti dice che faccio parte del progetto giovani solidali e che sono formatore dei docenti delle scuole dell'obbligo relativamente al metodo del progetto che si prefigge di formare i giovani in valori. Perdonami, ma aiutami, non mi è chiara la tua posizione, puoi spiegarmela meglio? (sempre che ciò mi sia da te concesso) Grazie Cordialmente Massimo Catalucci
 
     
franztravel
franztravel il 09/06/09 alle 18:00 via WEB
ciao, scusa il ritardo ma sono in periodo d'esami universitari. riguardo il progetto, è qualcosa di personale che farò partire tra due anni e del quale nessuno è a conoscenza. prima di diffonderlo anche all'associazione devo andare personalmente in Africa, per rendermi conto della situazione della nazione interessata e vivere il lato concreto e reale, non soltanto leggendo dalle notizie di giornale o libri. con l'associazione mi occupo esclusivamente di raccolte fondi, anche perchè a causa degli studi non posso permettermi altri dispendi di tempo. il progetto è qualcosa di mio che ho intenzione di far partire in Africa tramite associzioni del posto o chiunque sia disposto ad investire in questo. Non so se riesci a capire
 
     
counselor63
counselor63 il 11/06/09 alle 17:33 via WEB
Purtroppo no! Quello che dici è tutto molto generico. Inoltre non capisco, di cosa hai timore se stai pensando ad un progetto di solidarietà?
 
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