Creato da counselor63 il 27/03/2008

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CRISI ECONOMICA. QUALI EFFETTI PRODUCE SUL NOSTRO STATO PSICOEMOTIVO?

L’attuale precaria situazione socio economica, sta diffondendo nella popolazione mondiale, una destabilizzazione psicoemotiva, che si riflette anche sugli aspetti fisici e relazionali di ognuno di noi: intrapersonali, interpersonali e con l’ambiente a noi circostante.

Questa destabilizzazione, non ci permette di avere il giusto equilibrio per affrontare con serenità e lucidità, i problemi che ci si presentano giornalmente in questo periodo di forte crisi economica.

L’insufficiente offerta di lavoro, in una società, comunque, ormai fondata sul consumismo,(file interinabili di persone che attendono giornate intere davanti i negozi di telefonia mobile per accaparrarsi l’ultimo modello di “i-Phone” sono un esempio della nostra dipendenza dal consumismo), non spegne il desiderio di possesso di tutti quei bisogni che abbiamo “identificato” come elementi del nostro Benessere, ma, aggrava ulteriormente la nostra situazione già precaria e ci porta ad essere vittime di un sistema fondato su valori effimeri, quali l’APPARIRE più che l’ESSERE, che ci fa ancora più sprofondare in una insofferenza esistenziale cronica, tra ciò che vorremmo avere e ciò che non possiamo ottenere.

Allora, cos’è che fa la differenza tra chi riesce a trovare il giusto equilibrio in questo stato di cose confusionali e precarie e chi invece tende ad arrendersi passivamente davanti al problema esistenziale, sociale ed economico che vive?

In sintesi, qual è la differenza tra chi ha “successo personale” nella vita e chi lo desidererebbe ma, non lo raggiunge?

Per rispondere a questa domanda, forse, dovremmo prima chiederci cosa intendiamo per “SUCCESSO PERSONALE”.

Un luogo comune, dettato da un sistema oramai radicato, è quello per cui, il termine “SUCCESSO”, viene rilegato spesso, esclusivamente, al BENESSERE ECONOMICO.

Il benessere economico è sicuramente un elemento che contribuisce al nostro SUCCESSO e alla nostra AUTOREALIZZAZIONE nel contesto sociale in cui viviamo, ma, siamo sicuri che solo una buona base reddituale ci procuri quella sensazione di SUCCESSO e di BENESSERE cui noi esseri umani naturalmente aspiriamo?

Siamo sicuri che il nostro BENESSERE è dato principalmente da una buona base economica?

Se consideriamo questa accezione come risultato di un BENESSERE esclusivamente legato al nostro STATUS ECONOMICO, come mai, molte persone con tanti soldi e famose, finiscono per trovarsi in situazioni disagiate da un punto di vista esistenziale che le portano a “compensare” i propri disagi in comportamenti distruttivi che trovano sfogo, purtroppo, nella tossicodipendenza, nella delinquenza o addirittura nel suicidio?

Solo per citare alcuni esempi, ricordiamo: Diego A. Maradona (campione del Mondo di Calcio)Mike Tyson (campione del Mondo di Boxe)Elvis Presley (mito di tutti i tempi del Rock and Roll)Michael Jackson (indiscussa Rockstar)Whitney Houston (famosissima Rock Star e attrice internazionale), Robbie Williams (altra indiscussa Rockstar), Marco Pantani (campione di ciclismo).

Probabilmente, il vero SUCCESSO PERSONALE e SOCIALE e la ricerca di esso, sono qualcosa di diverso rispetto l’attuale modello di un SISTEMA SOCIALE che tutti noi abbiamo in qualche modo contribuito a creare negli anni e che fa rima con RICCHEZZA ECONOMICA.

Per raggiungerlo, occorrerebbe allora sviluppare una coscienza critica costruttiva, transitiva e dialogica per potenziare le nostre risorse personali. 

Ne consegue che, se prestassimo più attenzione al disagio, non opponendoci ad esso, ma, considerandolo come un pretesto per attivarci nella ricerca di nuovi elementi e risorse, anche se è comprensibile considerare che in alcuni casi la base di partenza può essere più che precaria ( es.: ho perso tutto; mi hanno tolto la casa; il mio compagno/a mi ha lasciato/a;   fisicamente non ce la faccio; ecc.ecc.) allora, forse, potremmo cominciare ad immaginare di costruire un futuro migliore per noi.

Sappiamo inoltre che, la soddisfazione ordinaria dei nostri bisogni umani primari (fisiologici) e affettivi (emotivi), conformemente alle nostre individuali esigenze e potenzialità attuali e aspettative psicofisiche ed emotive: sesso, età, status socioeconomico e culturale, capacità cognitive e fisiche, ecc..,  può portarci alla nostra completa autorealizzazione come persone soddisfatte nel contesto sociale in cui viviamo.

Il SUCCESSO PERSONALE e SOCIALE può quindi essere visto come l’apice di un progetto individuale di  “AUTOREALIZZAZIONE”?

Credo di “SI”!!!

Tale obiettivo è molto probabile raggiungerlo se, siamo in grado di AUTODETERMINARE CONSAPEVOLMENTE le nostre LIBERE SCELTE, anche e maggiormente, all’interno di un contesto avverso di crisi economica mondiale, come quello attuale in cui ci troviamo.

Sviluppare, quindi, una coscienza critica costruttivatransitiva e dialogica, potrebbe aumentare di molto, in primo luogo, le probabilità di finalizzare il nostro progetto diLIBERAZIONE (inteso come distacco emotivo) dal possibile DISAGIO ESISTENZIALE,nel quale potremmo essere caduti e, in secondo luogo, darci la possibilità di ricercare con maggiore lucidità, trovare ed utilizzare risorse e strumenti adeguati con cui edificare il nostro futuro.

Se saremo in grado di guardare con occhi diversi lo stesso problema, ma con strumenti adeguati, saremo anche in grado di accogliere il disagio e trasformarlo secondo le nostre reali potenzialità, relativamente alle risorse che saremo stati in grado di produrre e mettere in campo nel raggiungimento del nostro personale obiettivo individuale nel contesto sociale in cui viviamo.

Cordialmente

Dott. Massimo Catalucci Cr.

 
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