Creato da counselor63 il 27/03/2008

LOGOS

Proviamo a comunicare, condividere, criticare per costruire, confrontarci, ascoltarci, relazionarci. Proviamo a crescere oltre i nostri confini.

 

 

« IL POTERE DECISIONALEMessaggio #11 »

COMPORTAMENTO E VANTAGGIO SECONDARIO 

Post n°4 pubblicato il 02 Giugno 2008 da counselor63

Sono convinto che ogni nostro comportamento, anche quello meno desiderato e considerato da noi quindi negativo, nasconde in realtà un vantaggio secondario che è il propulsore di quello stesso comportamento.

Mi spiego meglio. Sarà capitato sicuramente a qualcuno di noi almeno una volta nella vita di trovarci in una situazione nella quale abbiamo percepito la sensazione di non avere nessuna possibilità di scelta, come fosse un comportamento coatto, obbligato, che preferiremmo sostituire con qualcos’altro; oppure trovarci nella condizione di voler fare qualcosa che non riusciamo a fare, qualcosa che vorremmo fare ma ci viene impedito da qualcos’altro.

In una delle probabili condizioni su indicate è fuori dubbio che dentro di noi vige un conflitto tra i nostri desideri consci e la struttura di quelli inconsci.

Mentre avvertiamo consciamente le sensazioni spiacevoli di un nostro comportamento indesiderato, ritenuto da noi non soddisfacente per la nostra persona quali organismi totali adulti, contestualmente cerchiamo di motivare razionalmente quello che facciamo, tralasciando un aspetto molto importante, quello relativo alla nostra parte inconscia. L’inconscio è molto più potente della coscienza e dei nostri veri bisogni ne sa molto di più della coscienza stessa.

Eppure, anche laddove questo concetto sia considerato vero, nel momento in cui l’inconscio cerca di comunicare con la nostra parte cosciente attraverso un suo “linguaggio” ben definito non siamo quasi mai preparati e pronti a riconoscerlo. Abbiamo detto che in ognuno di noi,  “lui”, ne sa molto più della parte cosciente e di quello che desidereremmo nel nostro intimo più profondo, per cui diventa sempre più evidente che intende comunicare con la nostra parte conscia. Ok, ma in che  modo?

E se dicessi che lo fa proprio spingendoci a fare quello che non vorremmo fare, oppure a non fare quello che vorremmo fare, creandoci non pochi problemi, “incasinandoci” la vita?

Non è facile pensarlo, vero? Potrei aggiungere che questo “suo” modo di spingerci a fare o non fare, è come se volesse attirare la nostra attenzione su alcuni aspetti importanti del nostro vissuto ai quali noi generalmente non facciamo riferimento consciamente. Allora se il modo di funzionare dell’inconscio è anche quello di spingerci obbligatoriamente a creare comportamenti indesiderati, quale potrebbe essere lo scopo finale che lo stesso inconscio si prefigge? Forse, se non ci limitassimo solo a considerare il comportamento indesiderato quale fastidio e cominciassimo a chiederci cosa si nasconde dietro ad esso, probabilmente scopriremmo che c’è una parte di noi con la quale dovremmo instaurare un “dialogo”, un rapporto di rispetto e collaborazione.

È come se ci fossero più parti di noi che non affiorano alla coscienza ma che in qualche modo ci governano.  

Immagino inoltre che qualcuno stia già pensando: cosa vuol dire parti che non affiorano alla coscienza e che ci governano e con le quali dobbiamo instaurare un dialogo ed una collaborazione? 

Sono dell’avviso, in particolare per chi è molto logico e razionale, che non sia facile da pensare consciamente e che forse sia addirittura considerato ridicolo quello che sto per dire, ma in noi possono coesistere diverse parti di cui non siamo coscienti ma che in qualche modo hanno la funzione di prendersi cura di noi, facendoci fare appunto anche cose che non vorremmo fare.

Potrei a questo punto esasperare il concetto con questo esempio: immaginiamo una bella donna, con una silhouette armoniosa e magra. Nel tempo i rapporti con il suo partner cominciano a vacillare e la coppia non vive più l’intesa e la complicità che viveva quando si erano conosciuti. La donna ha anche avuto un’educazione molto rigida ed ha sviluppato delle convinzioni dentro di sé che le dicono che l’uomo con il quale vive dovrà essere quello per tutta la vita e poi, ci sono anche i figli e per lei, loro sono comunque da proteggere. Quindi diventa impossibile per questa donna immaginare di crearsi una nuova relazione di coppia e tutto questo sviluppa nel suo sistema psichico un turbamento emotivo. Comincia a vivere malamente sia il rapporto con il partner che con i figli e nelle relazioni interpersonali in generale, ma soprattutto con se stessa. Ma la donna ha l’esigenza di appagare ugualmente un bisogno emotivo che si agita dentro di sé e lo fa generando un nuovo comportamento che in questo esempio, possiamo immaginare che trovi sfogo nel canale dell’alimentazione. Il suo modo di alimentarsi cambia e lei comincia anche a cambiare le misure del suo corpo, trasformando la sua silhouette armoniosa in una forma corporea più evidente ma non invitante. Lei è consapevole che quel corpo non le appartiene, non lo vuole, ed entra in conflitto ulteriormente con se stessa, come se ci fosse qualcosa dentro di lei che le dicesse: “guarda che corpo che hai creato! Devi smettere di mangiare nel modo come lo fai!” Ma nonostante tenti qualsiasi intervento, anche le diete mediche controllate, non riesce a tornare come prima. Anzi, diciamo che aumenta il suo stato di stress psicofisico. Dimagrisce ma poi riprende peso. Non riesce a capire perché, lei che ci teneva molto alla sua silhouette armoniosa e magra, vive ora una situazione antipatica e stressante. Ora la donna anche se cosciente del degrado in cui verte il suo fisico, si trova in una situazione dove avverte un grado eccessivo di insoddisfazione, a cui cerca di dare razionalmente diverse motivazioni. In qualche modo crea “etichette” che possano dare luogo a risposte razionali. Comincia a fare obiettivi della sua insoddisfazione qualcosa o qualcun altri. Deve in qualche modo giustificare a se stessa (e forse ad altri) razionalmente, quale donna adulta e consapevole delle proprie azioni e capacità, la sua insoddisfazione psicofisicaemotiva .

Valutando il quadro descritto sopra, non mi meraviglierei di scoprire ad esempio che il vantaggio secondario del suo comportamento indesiderato (alimentazione scorretta) sia quello di proteggerla dall’eventualità di crearsi un nuovo rapporto di coppia che a questo punto, potrebbe rivelarsi come una libertà eccessiva e quindi trasgressiva. Una libertà che le viene invece vietata dalla “sentinella” che risiede nel suo inconscio e che le dice che se dovesse continuare ad essere una bella donna apprezzabile fisicamente, potrebbe essere oggetto di attenzioni per l’altro sesso, spingendola appunto a trasgredire. Ma questo lei non se lo può permettere perché il suo senso del dovere la impone di mettere in evidenza (eccessivamente) la sua famiglia, i suoi figli ed il marito (…un uomo è per sempre a qualunque costo…..). Queste sono le regole alle quali risponde ora la donna e che le sono state indotte, prima  attraverso vincoli sociali e successivamente sono diventate la base del vincolo individuale che si è creata e al quale crede profondamente dentro di sé, divenendo il riferimento inconscio che la spinge ora verso una direzione piuttosto che nell’altra.

 

Ecco quindi che ritorna prepotentemente la necessità di instaurare un dialogo con la parte o le parti  responsabili del comportamento ritenuto indesiderato dalla persona stessa, affinché si possa creare un vero e proprio rapporto di collaborazione tra la coscienza e l’inconscio. Questo passaggio è essenziale in quanto getterà le basi per elaborare nuove alternative di comportamento, che possano compensare, se non soddisfare al meglio, la funzione che la parte responsabile del comportamento indesiderato tentava di assolvere dietro la sua spinta emotiva, inducendo il soggetto a fare o non fare una determinata cosa.

 

In questo articolo ho voluto enfatizzare(1) il concetto di “vantaggio secondario” con l’esempio di un racconto immaginario, che prende comunque spunto da possibili situazioni che si potrebbero riscontrare nella vita reale. Invito però ad evitare di attribuire quanto da me descritto in questo articolo a proprie situazioni personali, le quali necessitano sempre ognuna di una valutazione frontale ed individuale.

In questo spazio mi interessa solo muovere alcuni argomenti che possono essere oggetto di riflessione e discussione tra gli utenti del blog.

Grazie.

 

Massimo Catalucci

                                                                                                

(1)enfatizzare: mettere in evidenza, in risalto con la parola.

 

 
Rispondi al commento:
latinalt
latinalt il 05/08/08 alle 08:39 via WEB
vado qualche giorno fuori, ti lascio un abbraccio grande.
 
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

PILLOLE DI SAGGEZZA

Clicca sull'immagine per vedere il video dove  il  Principe  Antonio  De  Curtis, in arte  Totò,  recita   un   suo    famosissimo testo:     "A' Livella".

 

INFORMAZIONI UTILI


Associazione Italiana contro le Leucemie - Linfomi e Mieloma

GIU' LE MANI DAI BAMBINI (campagna di sensibilizzazione contro l'uso indiscriminato di psicoafarmaci su bambini e adolescenti)

 

UTENTI ONLINE

who's _nline
 

AREA PERSONALE

 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 4
 

FACEBOOK

 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

counselor63I.N.S.E.U.2009fedetambudonatainfoaicifrancesco1375alberto.todini1941perka1986andydbfiumechevaAntonio_Tafuriantonio.colicchiacinci76elena.bulleri
 

ULTIMI COMMENTI

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

LOGOS

Min: :Sec

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963