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Post N° 13

Post n°13 pubblicato il 10 Settembre 2008 da counselor63

IL "TEMPIO"  

 

DELLE NOSTRE CONVINZIONI

A scanso di equivoci, voglio subito evidenziare che i termini da me utilizzati in questo documento quali “fede” e “credenza”, sono esclusivamente intesi come convinzione di un nostro qualsiasi pensiero rivolto a qualsiasi cosa o qualcuno. Invito pertanto gli utenti ad evitare di attribuirli esclusivamente al riconoscimento di una qualsiasi religione, anche se non si può escludere che possano essere contemplati in una convinzione di questo tipo.

Bene, proviamo ora a domandarci: cos’è una credenza?

Sappiamo che noi generiamo continuamente dei pensieri e che questi sono il frutto di infinite connessioni che determinano la formazione di complessi circuiti nervosi attraverso i quali viaggia l'informazione. Ma non tutti i nostri pensieri sono da noi considerate informazioni su cui fondiamo i nostri principi, la nostra fede, verso concetti specifici della vita.

Ad esempio quando si parla di cambiamento di un’abitudine, spesso si pensa che sia sufficiente la sola volontà di farlo, ma forse poi ci rendiamo conto che non è poi proprio così. Un’abitudine, qualsiasi essa sia, al di la dell’automatismo acquisito, è sorretta anche da convinzioni forti che non è possibile sciogliere con il solo volere.

Le convinzioni sono qualcosa di potente, sono la fede, la credenza in qualcosa o qualcuno e sono radicate dentro di noi.

La differenza tra un pensiero forte nel quale crediamo fermamente e per il quale siamo anche pronti a combattere, a sostenerne la causa ed un altro pensiero qualsiasi al quale non diamo assolutamente un rilievo fondante, è che questo ultimo non poggia su una base ben solida come il primo.

Mi spiego meglio, potremmo dire che il semplice pensiero che si trasforma nel tempo in una credenza, è come un filamento di seta che ogni giorno si unisce a quello precedentemente già creato, per arrivare a sviluppare una corda ben consistente alla quale è legato ora il nostro pensiero sotto forma di convinzione/fede.

Vorrei fare ora un esempio ancora più pratico e vi invito quindi a prendere un foglio di carta e a disegnare nella parte alta un triangolo che possa contenere una frase. In mezzo a questa figura geometrica scriveteci una vostra convinzione, qualcosa in cui credete fermamente. Qualcosa di cui vi sentite integralmente convinti, irremovibili. Potrebbe essere qualsiasi cosa, qualsiasi affermazione, sia essa positiva che negativa per voi, ma qualcosa in cui credete. Di seguito suggerisco alcune espressioni che possono rendere meglio l’idea, potete utilizzare queste frasi se rientrano in una vostra convinzione forte oppure e credo che questo sia ancora meglio, potete  utilizzare la vostra personale convinzione di cui ne conoscete bene la consistenza:

 

  1. “Mi ritengo un bravo genitore”;
  2. “Dio esiste”;
  3. “Sono ateo”;
  4. “I soldi sono tutto nella vita”;
  5. “Sono una persona fortunata”;
  6. “L’amore è la vita”;
  7. “L’amore non esiste, tutti sono egoisti ed opportunisti”;
  8. “La vita è solo sofferenza”;
  9. “Mio figlio (partner) mi rende infelice (felice)”;
  10. “Sono capace ….(sostituisci i puntini con qualcosa di cui ti senti sicuro, capace)”;
  11. “Sono incapace ….(sostituisci i puntini con qualcosa di cui ti senti insicuro, incapace)”;

Immaginiamo di aver scritto nel triangolo la frase: “Sono capace nel mio lavoro”. Ora, per valutare se ciò che abbiamo scritto si riferisce a qualcosa di veramente forte e concreto, qualcosa che sentiamo profondamente dentro di noi e di conseguenza quello che chiamiamo convinzione/credenza/fede, dobbiamo considerare se il concetto da noi espresso si poggia su solide basi.

Quindi, le domande che dovremmo farci per capire se ci stiamo riferendo ad una convinzione vera, sono le seguenti:

 

1.      Cosa provo dentro di me quando esprimo questo concetto?

2.      Quali e quanti sono i motivi per cui posso affermare con certezza questo mio pensiero?

 

A queste domande naturalmente ne puoi aggiungere delle altre che a te vengono in mente, ma se già provi solo a prestare attenzione a quelle che ti ho proposto, potresti accorgerti che queste, laddove ci sia una corrispondenza con una credenza/convinzione, generano due, tre, quattro o più risposte abbastanza dettagliate che rispondono alle motivazioni che sostengono il tuo pensiero. E visto che hai inserito la tua convinzione nella figura del triangolo, vorrei ora che facessi la stessa cosa per le motivazioni che la sorreggono, inserendole in dei rettangoli tante quante sono le motivazioni stesse, come ho fatto io nell’esempio qui sotto.

Bene! A questo punto se hai realizzato almeno quattro motivazioni (quattro rettangoli) che ritieni possano sostenere la tua convinzione, avrai sicuramente una buona base per dire che il tuo non è un semplice pensiero per questo o quell’altro aspetto della vita che stai vivendo, ma bensì una vera e propria convinzione in cui credi fermamente.

Naturalmente più rettangoli sostengono la tua convinzione, più la consapevolezza di questa ultima è forte.

Ecco! Hai realizzato ora il tuo personale “TEMPIO delle CONVINZIONI”.

Quanto abbiamo su evidenziato corrisponde certamente all’esempio di una convinzione potenziante, cioè vantaggiosa per la persona che la mette in atto. Ma cosa accadrebbe se ci si esprimesse con una convinzione negativa delle proprie capacità, che in questo esempio abbiamo voluto riferire al campo lavorativo/professionale? Non pensate che il risultato che se ne trarrebbe possa essere in qualche modo limitante per la persona stessa, per cui ne consegue che autostima, relazioni interpersonali, soddisfazione, energia e quanto altro, possano venire meno?

Immagino che pochi possano affermare il contrario e allora cosa è possibile fare se una convinzione/credenza che abbiamo instaurato dentro di noi ci limita?

Potrebbe ad esempio essere abbastanza utile mettere in dubbio tutte le motivazioni (rettangoli contenenti le frasi motivazionali) che sorreggono il nostro pensiero principale ovvero, che sorreggono il nostro “TEMPIO delle CONVINZIONI”, che in questo ultimo esempio negativo si riferisce a qualcosa di limitante.

Mettendo in dubbio le motivazioni che sorreggono la convinzione/credenza limitante (negativa), avremmo in questa ottica, un punto di osservazione diverso rispetto a quello rigido in cui ci trovavamo. Mettendo in dubbio ogni singola motivazione, potremmo renderci conto che la convinzione perde la sua consistenza, per cui sarà più facile ora lavorarci per iniziare a cambiare la situazione che consideravamo limitante.

Quando siamo convinti fermamente di qualcosa, difficilmente vengono spostate le colonne che sorreggono il nostro “TEMPIO delle CONVINZIONI”. Diciamo anzi che, più ci sentiamo attaccati dall’esterno nelle nostre convinzioni, più combattiamo per difenderle, ma quando vengono messe in dubbio le motivazioni che sorreggono la nostra convinzione/credenza/fede e questo non ha importanza se avvenga per cause di terze persone o se nasca da un nostro personale pensiero interno, il nostro “TEMPIO delle CONVINZIONI” crolla come un edifico di cartapesta. È quindi importante nell’eventualità di un cambiamento, assumere un ruolo di dubbio.

Se non altro potremmo sperimentare cosa succede e chissà…………….. forse qualcosa di diverso potrebbe accadere!

 

Attendo come sempre i Vs. gentili e costruttivi commenti ed approfitto per ringraziare tutti coloro che partecipano a questo Blog, oltre coloro che prendendo spunto da queste pagine mi scrivono privatamente per approfondire alcune tematiche specifiche sempre molto interessanti.

 

Buona giornata.

 

Massimo Catalucci

 
Rispondi al commento:
giggi91
giggi91 il 10/09/08 alle 15:24 via WEB
Ciao il tuo blog è davvero bellissimo anche io ne avevo uno ma purtroppo me l'hanno cancellato pero ho fatto un forum molto bello spero che passerai a trovarmi e diventeremo amici http://digiface.forumcommunty.net ti aspetto e complimenti ancora per il tuo blog
 
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