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"Questo diario è il mio kif, il mio hashish, la mia pipa d'oppio. E' la mia droga e il mio vizio. Invece di scrivere un romanzo, mi sdraio con questo libro e una penna e indulgo in rifrazioni e diffrazioni." . (Anais Nin)
Mi hanno chiuso tutte le porte astratte e necessarie,
Hanno abbassato le tende dal di dentro di ogni ipotesi che avrei potuto vedere dalla via. Non c'è nel vicolo trovato il numero di porta che mi hanno dato.
Mi sono svegliato alla stessa vita a cui mi ero addormentato.
(F. Pessoa)
E' molto, molto difficile mettere d'accordo cuore e cervello
Pensa che, nel mio caso, non si rivolgono nemmeno la parola.
(da "Crimini e misfatti" di W. Allen)
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L'odore della paura
Post n°1157 pubblicato il 19 Giugno 2010 da Writer_lady
Quando è estate si formano nidi di vespe nei pertugi più remoti delle finestre. Ne ho trovati ben due nel giro di quindici giorni. Un tempo ci pensava mio marito. Ma sono 9 anni che faccio da me. Spruzzo il Vape e stacco. Spazzo e ringrazio di non essermi punta. Fino alla prossima. Poi la sera piango. Voi direte che sono scema. Che ci sono cose peggiori che un nugolo di insetti. Ma la mia giornata è costellata di questi eventi minuti per affrontare i quali vorresti qualcuno cui appoggiarti L’altra sera per es., Ale era in pizzeria con gli amici e Lorenzo a letto. Dormiva profondamente. Cosa scegliere? Lasciare il piccolo da solo a nanna o svegliarlo e caricarlo in macchina per prendere il fratello? Gli ho messo un biglietto vicino col numero mio di cellulare e quello dei nonni, ho scritto cosa andavo a fare, ho acceso le luci in corridoio e mi sono fiondata da Alessandro. Col panico che accadesse qualcosa nel frattempo. Ecco…da qualche parte ho letto che la paura ha un suo odore. Beh, vorrei dire che in certe persone questo odore a un certo punto diventa così persistente da confondersi con quello della pelle. Te lo trovi appiccicato addosso: è in ogni decisione e in ogni scelta che fai. Quelle banali e quelle grandi. E’ un sudore sottile e un tremolio della mano. Il senso della responsabilità che non puoi delegare. Una sorta di stato di allerta continuo che ti snerva, ti comprime, ti schiaccia. Spesso sbagli per il timore stesso di sbagliare. Non è che la paura non abbia odore. No. E’ che finisce per essere la dimensione in cui ti muovi. E l’olfatto è così abituato che non l’avverte più. |
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