Serendipity

E' difficile, vero ?

Sì, se decidi delle "vite" altrui. Un conto è chi interpreta liberamente per i propri vantaggi, un altro chi lo fa in situazioni che avranno conseguenze sugli altri...

Ecco. E' proprio così.

Pensa che mio figlio era considerato un caratteriale, a scuola, solo perché era vivace, esuberante...glielo farei vedere oggi a quelli che me lo dicevano.La scuola puo' mettere un marchio indelebile nell'anima.

Appunto. E non si giudica solo a suon di competenze. Forse dovremmo tutti farci un po' di bagaglio di studi di psicologia prima di insegnare.

Se avessero detto a una madre piu' debole di carattere le cose che mi sono sentita dire io da un paio di insegnanti non lo so come avrebbe reagito, veramente ci sono persone assolutamente inadatte a occuparsi di età evolutiva. Confondere l'esuberanza con una quasi turba psichica è roba da denuncia.

Faccio autocritica e dico che non siamo preparati sul piano pedagogico e psicologico. Si viaggia col buon senso in molti casi. Ma non è detto che un docente, pur conoscendo bene il suo campo, sappia andare anche oltre il numero progressivo sul registro. Sigh...

Sono daccordo, per me va valutata anche la storia personale di un ragazzo e la sua voglia di riprendersi..

:))

MA SO che tu SAI essere equa e giusta.. so.. cioa professoressa....ciao.gino

No, io non sono equa. Ma in buona fede sì. E certe volte è già molto questo... Ciao, grazie ... e, per inciso, mi chiamo Stefania, "professoressa" non mi serve, sicuramente non qui.

credo che non sia facile decidere delle vite altrui( e non diciamo che una bocciatura o una promozione non è decidere della vita altrui)...d'altro canto se avessimo bisogno di semplici persone che fanno di conto non li avremmo mandati a scuola da insegnanti, ma davanti ad un computer che fa la semplice somma matematica....:) molto spesso invece ho incontrato insegnanti che facevano la somma e non arrivavano al sei nè loro nè mia figlia...:))ciao! buon lavoro. mp

Ci sono casi di bocciature che alla unga hanno avuto un senso: mi ricordo sempre di un'alunna che venne a risegnarsi dopo essere stata respinta e chiese al Preside di ricapitare con me, che pure l'avevo respinta. Mi spiegò che aveva capito... Ma non tutti i casi sono uguali...sì... Grazie Mp...

Purtroppo il limite degli insegnanti di scuola media e superiore è quella di, pur avendo ben presente la propria disciplina,non possedere nozioni di didattica, pedagogia e psicologia dello sviluppo e cognitiva. Chi ha tali competenze è perchè le ha volute approfondire e studiare da sè e non perchè sia obbligo.
Purtroppo neppure il legislatore le ha tali competenze, affidando la "maturità" (che ha già un significato di suo nella parola stessa)alla mera acquisizione di contenuti :-(
I programmi didattici dell'85, ancora validi per la scuola elementare, se hai la possibilità di leggerli, sono quanto di più bello la scuola italiana ha saputo produrre dal dopo-guerra ad oggi...forse non a caso, la commissione che stilò il documento era formata da insegnanti, pedagogisti e psicologi e impiegò ben due anni nella stesura, non il tempo di un DDL dettato solo da motivazioni economiche.
Scusa se il riferimento politico lo trovo sempre, non lo faccio apposta...è che la penso davvero così :-((
A scuola lavoriamo con persone!!Una responsabilità enorme Stefi..."non c'è peggior ingiustizia che trattare tutti allo stesso modo".
Buon lavoro, continua così, dimostri professionalità e passione per quel che fai...:-)).bacio

Qui nessuno è "maturo", mai...in primo luogo. Per fortuna si chiamano Esami di Stato. Anche se il problema è ancora quello che segnali: misurazione di contenuti e non di competenze, per lo più. E credo che molti non sappiano in che consista la differenza... :)

La frase è di Don Milani ^_*

Frase che condivido e sottoscrivo. Grazie Nic. Buona serata :)))

Buona serata? :-(

Intendevo dire "divertiti"! :)

:-) bacio

I nostri lavori si assomigliano Stefy, la psicanalisi ha regole rigide, ma quando si tratta di avere a che fare con ragazzi spesso derogo, non sentendomi in colpa, perchè la storia personale di ogni ragazzo ha una importanza fondamentale nel cammino terapeutico che decido di intraprendere...
...e quando questo accade con ragazzi che sono "reclusi", durante i collettivi settimanali mi trovo spesso a discutere per fare valere le mie teorie chè è difficilissimo in una situazione simile derogare ad articoli e paragrafi. <
Buona serata**

Non avrei mai detto che ci fossero regole rigide anche lì...°_°

CAR stefania. ti sei arrabbiata? spero di no. io scherzavo dicendo professoressa in riferiemto al psot precedente. sai che un poco di ironia no guasta. mia cara. o no?? ciao cao comunque STEFANIA...gino :-)-):-)

Esiste una linea sottile fra l'ironia e l'offesa. Dicendomi "privilegiata" e il resto circa chi mi stipendia mi pare tu l'abbia varcata. Io so che lavoro, su questo metto un punto fermo. Buona serata.

Il mondo scolastico non è mai facile, tra contraddizioni e incongruenze cui fanno sponda impegno e concretezza che spesso non bastano a dare certezze.. Che si stia spostando lo status da persone ad altro (o lo si sia fatto da tempo) sembra un problema da non sottovalutare, finché ci saranno persone (anche qui) che si preoccupano anche di questo, ci saranno speranze..

Ma troppo è delegato alla coscienza e al buon senso. Ti assicuro che, stando agli scrutini che ho vissuto, di buon senso ce n'è poco. C'è invece molto giustizialismo da 4 soldi.

credo che insegnare sia uno dei mestieri più densi di responsabilità se lo si vive in modo corretto, tant'è che sono convinta che lo si debba fare per una sorta di "vocazione". solo in questo modo non si applicano rigidamente le regole e i coefficienti ma si valuta la singolarità della persona.

Se ci metti passione, ti porti tutti i problemi a casa. E vivi ogni persona come fosse un figlio. E poi li perdi sempre, come è giusto d'altronde, quando spiccano il volo...