BRUTTO e POSSIBILE!

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ANTONIO 2°parte

Post n°3 pubblicato il 20 Marzo 2007 da BRUTTOePOSSIBILE_1

...Contrariato, me ne andai velocemente da casa sua e rientrando nella mia mi chiusi in camera, mi sentivo ferito e terribilmente offeso e proprio dalla persona alla quale tenevo di più. Nei giorni a seguire pensavo e ripensavo continuamente a quello che Antonio mi disse, non ci dormivo più mentre i miei genitori mi chiedevano se stavo male o che datosi che avevo ripreso a non uscire più come una volta nemmeno per andare a trovare il mio amico. Avevo deciso di non voler avere a che fare più con nessuno quando lui, Antonio appunto, mi chiama…dico a mia madre di rispondergli che non sono in casa e 5 minuti dopo mi arriva un messaggio sul cellulare…ancora lui. Mi aveva scritto: “Nascondersi non serve a niente…ti troverei comunque…se ci pensi bene ti ho già trovato…nei tuoi pensieri! Ti voglio bene…ti aspetto. Antonio”. Quella stessa notte ripensai a quel messaggio, non dormii nemmeno, mentre rimuginavo tra i miei pensieri ecco che nel cervello mi arriva una specie di illuminazione. Per farla breve compresi, nello spazio di pochi minuti, quello che avrei dovuto capire da anni. Con un sorriso che non saprei spiegare, improvvisamente mi addormentai sentendomi tranquillo e sereno. La mattina seguente andai di corsa a casa del mio amico il quale per niente stupito e col solito sorriso offrendomi una tazza di caffé mi disse: “Ti aspettavo…ci hai messo un bel po’ per venire da me ma alla fine eccoti qui…!”. Non sapevo come comportarmi, evitavo di guardarlo cercando di nascondere il mio imbarazzo e la vergogna per il fatto di non aver neanche risposto alle chiamate telefoniche che mi fece facendomi negare e con delle scuse molto puerili. In modo molto goffo cercai di scusarmi per l’atteggiamento avuto nei suoi confronti nei giorni precedenti ma Antonio con la sua voce di sempre, pacata e tranquilla mi invitò a sedermi per ascoltare quanto aveva da dirmi. Parlammo per ore e ore, non mi stancavo mai di ascoltarlo mentre mi propinava piccoli aneddoti della sua vita riferenti al suo modo di essere così com’era e per come si poneva nei confronti degli altri. Diceva che il suo essere diversamente abile creava disagio soltanto a chi lo vedeva in quel modo e che di conseguenza l’handicap era di chi non lo accettava per come fosse. Finalmente compresi il significato dei suoi discorsi… fino in fondo e… l’accettarli a volte mi procurava dentro un piccolo dolore. Sapevo bene il perché, era il mio orgoglio e il mio modo di vedere le cose alle quali ero (molto stupidamente, e a torto, legato) che piano piano stavano crollando come un castello di sabbia. Il sapere di dover, da lì in poi, varcare la soglia che mi proiettava nel mondo di ogni giorno, attimo dopo attimo, mi terrorizzava, sentivo di non essere ancora pronto ad uscire per le strade della vita e affrontare quei problemi che, in fondo, erano solo i miei. Avevo paura. Antonio questo lo sapeva…eccome se lo sapeva…perché lui quegli attimi li aveva già vissuti. Mi mise una mano sulla spalla dicendomi di stare tranquillo e che se avessi avuto delle difficoltà l’avrei trovato sempre vicino a me in ogni momento. Da quel giorno sono passati 3 anni. Ora mi vivo per come sono, mi sento amato perché innanzitutto mi voglio bene, perché mi sento importante per coloro che ritengo importanti veramente… Ho finalmente degli amici, una compagnia con la quale esco spesso e che credevo non avrei mai avuto. Ero convinto che avrei trascorso il resto della mia vita in solitudine e nella disperazione più totale più di quanto avrei potuto immaginare insieme ai miei genitori i quali adesso mi vedono molto meno in casa ed ovviamente sono anche più felici per questo. Sto vivendo dei momenti splendidi con persone che credevo non avrei mai conosciuto ma soprattutto…sono felice di vivere questa vita con tutte le sue gioie e i suoi dolori. Quando mi guardo allo specchio sapete cosa mi dico? “Non sarai certamente il Johnny Depp della situazione ma…sei troppo forte…!”. Vado talmente forte che da quando ho conosciuto Lucilla…ma questa è tutta un’altra storia…magari ve la racconterò la prossima volta…Certo…devo molto di questo cambiamento ad Antonio che nella durezza di un attimo mi ha aperto gli occhi della mente e del cuore, mi è sempre stato vicino in questi anni molto importanti per me continuando a ripetermi che non gli devo assolutamente niente perché tutto è dipeso solo da me…è vero però…se lui non ci fosse stato oggi forse sarei l’Ermenegildo di sempre…sempre più solo e sempre più disperato. GRAZIE Antonio per essere il mio miglior Amico!

 
 
 
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Un blog di: BRUTTOePOSSIBILE_1
Data di creazione: 14/03/2007
 

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