Creato da claudio.buonfiglio il 31/10/2013
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UN PRANZO VELOCE...VELOCE »

LA MIA STORIA .... QUELLA DEL MIO INCIDENTE

Post n°2 pubblicato il 11 Febbraio 2014 da claudio.buonfiglio

Mi è stato chiesto di riassumere brevemente, la storia del mio incidente, è una parola!

Tutto cominciò, tanti e tanti anni fa, diciamo nel 1987, Anno in cui provai “l'ebbrezza del COMA”, una sensazione! Al risveglio avevo un mal di testa, fortissimo, mi raccontarono che ho fatto a testate con un furgone, la storia fu così: Ora tralascio tutte le vicende avvenute prima, sia il motocross, che le varie corse nei campi di ragazzo felice, che ignaro di ogni pericolo, vivevo ogni avventura...

Erano circa le 10.00 del mattino, quando iniziai a correre tra i ciuffi d'erba, ma alle ore 11.00, arrivò quel mio amico, ops!

Conoscente che venne a trovarmi a “cavallo del mio sogno”, si era lei, la motocicletta dei miei sogni, quella che vedevo dappertutto, Bianca, Blu, Nera, Grigia.

Era la fantastica HONDA NS125F, ebbene l'amore per le moto non mi è ancora passato, ma ora non mi basta guardarle, certo non le voglio portare, non ne sarei in grado, ma ora guido la macchina, incredibile:

sono PRUDENTE, PRUDENTISSIMO, QUASI UN VECCHIO.

Come dicevo, siamo nel 1987, vi premetto che alla fine del 1985 fui vittima di un grave lutto, la morte di mio padre, persona alla quale ero molto legato.

Beh, questo incidente mi ridiede la possibilità di rivedere, poter parlare, anche se solo con gli sguardi con mio padre.

Durante il coma, io ero, sostanzialmente distrutto, mi raccontarono, che ero in condizioni pessime, infatti, ero divenuto un “puntaspilli” grazie alle flebo, succlavie, che in pratica sarebbero degli aghi che raggiungono il cuore, e vengono infilati da sopra il petto, in pratica sotto la spalla. Questi data l'inesperienza degli infermieri, o la voglia di non fare niente, fecero infezione più volte, infezione, ai cateteri che erano continuamente otturati, (questi dovrebbero essere cambiati tutti i giorni o quasi) ai calcoli che mi vennero a causa di questi cateteri otturati, al reflusso vescicale, al femore spezzato e che tuttora è spezzato. La spalla rotta che si è risaldata in malo modo, e le retrazioni tendinee, Ed il tempo passò , sono quattro mesi e mezzo di coma, coma profondo, coma pallico (non so che vuol dire), coma vigile....in tutto questo tempo io sono stato, male, malissimo......e le istituzioni, ovvero gli ospedali non c'è ne era nemmeno uno, nemmeno uno che fosse in grado di ricevermi e curarmi adeguatamente...allora mia madre è andata:

a Imola, ma non curavano comatosi, fino a raggiungere:

Treviso,

Vicenza,

per arrivare in provincia di Varese, a Quasso al Monte.

Dove trovai ricovero; Pensate questo nosocomio (così era chiamato), un ospedale, perso lassù, tra i monti, era distante dalla Svizzera poco più di una decina di Chilometri  che nessuno conosceva, beh in questo si facevano terapie per comatosi, cioè tutti coloro che, per incidente, o per malattia, erano finiti in coma.

Brutta storia... ne ho viste di cotte e crude, ragazzi, ragazze, uomini, donne, vecchietti, vecchiette, insomma tutti legati da un crudo destino, IL COMA.

 

La storia è che quando fai un'incidente grave con la macchina o con la moto ti fai veramente male, e se ti va bene, perdi un sacco di tempo. Quanto tempo sprecato insomma, non ve lo consiglio! Spero che questa storia sia stata interessante, ma soprattutto….Utile.

 

Claudio Buonfiglio



 

 
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