Veniva da lontano. Era arrivata a Firenze giusto per salutarmi, una mezzoretta prima dell'altro treno, e via. Il suo nome significava "Voluta dall'Amore".
Vestiva punk, calze a rete e piercing sui vestiti, ma aveva le braccia di una panettiera, e i movimenti di una donna. "Bionda senza averne l'aria" avrebbe detto il Guccio. Gli sapebbe piaciuta.
Io invece avevo la mia solita tenuta medio-borghese, i classici vestiti di chi non lavora e deve sottostare alle clausole paterne. In fondo non sembrava darle fastidio.
Andammo a berci una birra, dopo aver raccontato al suo ragazzo per telefono chissà quale mezza verità.
Eravamo una ben strana coppia. Io moro, lei bionda, io alto e mingherlino, lei che sembrava l'inno alla gioia. Non che fosse grossa, intendiamoci. Certo era una donna vera.
Al pub delle ragazze biondo-slavato cercarono conversazione al nostro tavolino, senza troppa fortuna. Fu lì che iniziammo a parlare. Quasi senza accorgercene. A volte, ti capitano queste cose assurde... un momento prima sei li che guardi il cielo, un momento dopo stai parlando. Per sedici ore consecutive. All'inizio sembra una conversazione normale... nè stupida nè tropo colta, una cosa così sulla fotografia, abbastanza generica da non risultare invadente, abbastanza artistica da divenire interessante. Dopo un po' il tempo passa e tu non te ne accorgi che passa. E non ti accorgi che non hai più fatto nemmeno una pausa per prendere fiato. I treni partono, partono gli inviti in pizzeria, gli amici si defilano, e ci si ritrova in due, che ancora stai parlando, tra una pizza e un bicchiere di vino.
Lei fumava lucky strike, e io debbo avergliene scroccate una quantità imbarazzante quella sera.
Ci raccontammo tutta la vita, quella notte.
Ogni piccolo grande dramma, ogni cosa dall'infanzia a quel giorno. Tutto quello che racconti in un amicizia di dieci anni, ce lo siamo detti in una notte.
E' strano, avere una ragazza in casa tua, e non provarci nemmeno. Lei era bellissima, e in certi momenti avrei voluto darle almeno un bacio. Ma sarebbe stato troppo poco... che cos'è un bacio a confronto di una vita?
Ci siamo scambiati le vite, la sua a me, la mia a lei.
E' stato come un'amore, come una storia d'anime senza corpo.
Se ne andò via alle undici di mattina, senza più niente da dire.
Non la chiamai, non la rividi più.
Però è una di quelle poche persone per cui darei la vita, se me lo chiedesse, o se ne avesse bisogno.
Inviato da: violet_y
il 31/10/2007 alle 18:51
Inviato da: stratagemmo
il 04/10/2007 alle 22:03
Inviato da: TefnutTheCat
il 02/10/2007 alle 12:29
Inviato da: stratagemmo
il 01/10/2007 alle 23:21
Inviato da: TefnutTheCat
il 27/09/2007 alle 10:00