Una Sera Che Piove
mi racconto« Carnevale | Sei... » |
E ritorno da te, Signore
tra i banchi di una chiesa,
tra i silenzi consumati
e le candele dei tuoi Santi.
Ritorno da te,
stanco della mia gente,
trascinando i passi
sulla navata centrale.
Rilasso i miei piedi,
affaticati per giungere a te,
giungo le mani
e mi metto a pregare.
le voci sono un lamento
le parole risuonano sorde,
nella mia mente
si confondono ancora.
Signore sono da te,
con gli occhi fissi sulla croce
ma delle mie preghiere
non ricordo altre parole.
Mi perdo nei pensieri,
c'è vento nel mio petto,
l'ansia del presente
mi sta seduta accanto.
Non voglio i tuoi miracoli,
non chiedo nulla in cambio,
voglio donarti la stanchezza
e questo corpo lavorato.
Non voglio il tuo perdono
non chiedo il paradiso,
da quando l'hai portato via
non mi spaventa un altro inferno.
Signore, il tempo passa in fretta,
le preghiere restano sole.
Le parole tornano in mente,
ma sono versi di una poesia.
Il tempo sta passando
la notte si avvicina
la stanchezza pesa
più del quotidiano tormento.
Trascino i passi,
voltandoti le spalle,
mi abbraccio in solitudine
fra i chiaro scuri della sera.
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