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Mafia, indagato De Gregorio

Post n°53 pubblicato il 09 Aprile 2008 da pierrot2006
Foto di pierrot2006

La Stampa - 9/4/2008 (7:5) - TOGHE E POLITICA, INCHIESTA SUL SENATORE

Il senatore accusato in Calabria per
associazione finalizzata a riciclaggio
GUIDO RUOTOLO
INVIATO A REGGIO CALABRIA

Associazione mafiosa finalizzata al riciclaggio. Il senatore Sergio De Gregorio, leader di Italiani nel Mondo, presidente della commissione Difesa del Senato, è iscritto sul registro degli indagati della Procura di Reggio. Ipotesi di reato pesantissima per il candidato, in un collegio senatoriale della Campania, del Popolo della libertà. Ci sarebbero diversi indizi, video e intercettazioni ambientali che documenterebbero le relazioni pericolose del senatore.

Campagna elettorale per le elezioni amministrative di Reggio città, aprile del 2007. Italiani nel Mondo ha una sua lista, collegata al cartello che sostiene la candidatura a sindaco di Giuseppe Scopelliti (An, Casa delle libertà), che otterrà poi un discreto risultato: 3847 voti, il 3,28%, e un consigliere comunale. Sergio De Gregorio è in città. Una sera viene portato a cena in collina, al ristorante «La Quercia», località Trunca, dal capogruppo alla Regione di An, Alberto Sarra, anche lui indagato per mafia. Alla tavolata sono presenti componenti della famiglia Ficara, alleata dei Latella, che controlla la zona Sud della città, Ravagnese. In quel ristorante, però, ci sono gli investigatori dei carabinieri, seduti a una tavolata accanto, che registrano e riprendono la cena.

La Procura di Reggio aveva avviato un’attività preventiva di monitoraggio sulla campagna elettorale, sui rapporti tra mafia e politica. Quella sera a tavola - di cena ve ne sarà anche un’altra - si parla di affari, di aspettative, di possibili favori per gli uomini della ’ndrangheta reggina, di prospettive elettorali. E De Gregorio annuisce, si dichiara disponibile ad assecondare le richieste dei «clientes». Chissà se il senatore ha ben presente chi sono i suoi interlocutori.

La ’ndrangheta reggina vuole investire i suoi capitali in attività immobiliari. Nel centro città, in piazza Sant’Agostino, c’è una caserma dismessa dell’Esercito, caserma «Mezzacapo», che gli speculatori dell’«onorata società» sono interessati ad acquistare. All’allora presidente della commissione Difesa del Senato viene chiesto di agevolare l’operazione. Gli investigatori avrebbero anche documentato le varie «missioni» alla segreteria di De Gregorio a Roma degli emissari della ’ndrangheta, colletti «bianchi» al servizio dei Ficara-Latella. In questa inchiesta è indagato anche il consigliere regionale di An Alberto Sarra, già finito nei guai per i suoi rapporti con la ’ndrangheta.

Una inchiesta al centro di un violentissimo scontro interno alla Procura di Reggio. Il procuratore reggente Scuderi si è rifiutato di vistare la richiesta di custodia cautelare proposta dal procuratore aggiunto Salvo Boemi (ipotesi di reato: concorso esterno all’associazione mafiosa) e la Procura generale ha deciso di accogliere la richiesta di avocazione presentata dallo stesso Sarra, sulla base di presunte fughe di notizie.

 
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