STOP al Berlusca
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Il Giornalino di Berlusconi
Un'altro tentativo di convincere gli italiani indecisi con qualcosa che sa di perline e specchietti. Ma possibile che abbiano una così bassa considerazione del popolo italico (beh....però se la volta scorsa ha vinto, magari ha ragione...).
Un'altra cosa: alla fine chi pagherà i costi per questo best-seller ?
Undici milioni di italiani hanno ricevuto a casa la rivista di Silvio Berlusconi "La vera storia italiana". Un prodotto di alta qualità, in carta patinata, ricco di foto e articoli.
Francesco Giro ha coordinato per Forza Italia la rivista. Intervistato da Affari, ha spiegato le motivazioni che hanno spinto il partito ha produrre la pubblicazione.
Come nasce La vera storia italiana?
“E’ un’operazione che abbiamo considerato opportuna per contrastare l’operazione di disinformazione della sinistra. Illustriamo in modo puntuale tutto il lavoro fatto dal governo. Non solo abbiamo tentato di descrivere l’operato di Berlusconi, ma abbiamo anche cercato di dare alla rivista un taglio politico, dedicando molto spazio anche a quelli che consideriamo i misfatti della sinistra”.
Ad esempio?
“Il caso Andreotti, Unipol, alcuni voti contraddittori in politica estera… Il Caso Telecom Serbia. Sono le ambiguità di una sinistra molto divisa al suo interno, che non può più rivendicare quella diversità morale esibita fino ad oggi”.
Ci sono anche molte analisi che potremmo definire culturali…
“Volevamo dedicare spazio alle nostre radici culturali, ricordando i passaggi fondamentali di alcuni pensieri filosofici che consideriamo vicini al nostro sentire e di altri che consideriamo totalitari, come quelli di Marx, Hegel e Hobbes”.
Quindi non è pensata per un pubblico “popolare”
“E’ pensata per un lettore smaliziato, acculturato, con la laurea in tasca, che però magari si trova indeciso. Il nostro target è quello del ceto medio che ha un cultura sua e un suo pensiero e non è suggestionato da slogan, non si accontenta, vuole un discorso più articolato”.
Quanto ci avete messo a realizzarlo?
“E’ stato un lavoro molto rapido. Complessivamente ci abbiamo messo meno di un mese, è stato quasi un miracolo. Ovviamente ha determinato alcuni difetti nel prodotto. Il nostro obiettivo comunque era di fare qualcosa, questa rivista è un contributo che volevamo dare. Avevamo pensato di non ripetere “Una storia italiana”, che era concentrata sulla figura di Silvio Berlusconi. Ormai questo leader si è affermato e ha governato: non era opportuno replicare. C’erano già i fatti che davano la necessaria e dovuta credibilità politica”.
Quindi che cosa avete deciso di fare?
“Una operazione più politica. Siccome la campagna elettorale si è incrudelita, abbiamo pensato di impostare la rivista così”.
Da chi è stato realizzato?
“Da una redazione di giornalisti di Milano coordinati da me. Io personalmente sono soddisfatto. E’ un lavoro meno popolare e più politico”.
Pensa che possa servire a convincere gli indecisi?
“La categoria degli indecisi è abbastanza astratta. Io penso che esista fino a dieci giorni dal voto, poi non esiste più. Dopo quello che è indeciso o non va a votare o verso uno o l’altro schieramento. Spero che questa rivista abbia potuto contribuire a convincere qualcuno a passare dalla nostra parte. Del resto, ognuno gioca la sua partita”.
L’ultima domanda. Quanto avete speso?
“L’ operazione è costata circa due - tre milioni di euro e raggiungerà 11 milioni di italiani”.
Francesco Borgonovo
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Inviato da: diletta.castelli
il 23/10/2016 alle 13:55
Inviato da: carcamanno
il 18/10/2010 alle 22:21
Inviato da: senzasoldi5
il 03/07/2010 alle 18:02
Inviato da: diegorsola
il 13/06/2010 alle 12:37
Inviato da: diegorsola
il 13/06/2010 alle 12:24