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Una vita a cercar di cambiare per poi scoprire che non ci riesci

 

 

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Post N° 64

Post n°64 pubblicato il 28 Luglio 2008 da in_love_with_you

La fortuna è cieca.La sfiga, scientifica


Siete in ritardo e l'autobus non passa: decidete di incamminarvi. Peccato che a metà strada tra la vostra fermata e la successiva ve ne sfreccino accanto... tre! Che rabbia! E sì, a volte sembra proprio che il mondo ce l'abbia con noi. È mai possibile oppure c'è una spiegazione razionale alla sfortuna? In alcuni casi sì, la spiegazione c'è, in altri è solo questione di punti di vista.

Per ripararsi dalla malasorte le pensiamo tutte, dai talismani alle piccole e grandi scaramanzie. Ma pare esista un modo per diventare fortunati. Uno studio inglese lo ha dimostrato: ci vuole allenamento, ottimismo e l'impagabile capacità di abbandonarsi al proprio istinto.

La sfortuna è sempre in agguato e serve tenerla a bada. Nelle società primitive la magia e la superstizione servivano a placare l'ansia dell'imprevisto. Oggi molto è cambiato, anche se molti si affidano ancora a magia e scaramanzia. Tutti o quasi abbiamo un... "oggetto portafortuna"! Magari non lo chiamiamo così, o magari davvero non c'è ma ci affidiamo ad azioni scaramantiche, che inconsciamente compiamo nella speranza che ci possano aiutare. L'atleta che prima dei 100 metri si tocca i piedi seguendo una certa "ritualità", lo studente che prima di un esame va a trovare un certo amico perché quella stessa visita si era rivelata propizia in occasione di un esame precedente... sono tutti esempi di quello che gli psicologi chiamano "pensiero magico", la convinzione (inconscia) che le nostre azioni possano modificare il corso degli eventi, diffusa nei bambini come negli adulti, e prevalente nei momenti di particolare tensione emotiva.

Meglio di un talismano
Scaramanzie a parte, però, sembra che un "metodo scientifico" per attirare la fortuna ci sia. È lo psicologo inglese Richard Wiseman a insegnarci come aprire la porta alla dea bendata con quattro comandamenti portafortuna, frutto di uno studio su fortunati e sfortunati durato ben dieci anni.

1. Cogli al volo le occasioni. La vita dei fortunati è costellata di eventi positivi. Ma non è tutto frutto del caso, secondo Wiseman: «Il modo in cui i fortunati pensano e si comportano dà loro maggiori probabilità di creare, notare e afferrare le opportunità fortuite. I favoriti dalla sorte dichiarano spesso di aver adocchiato possibilità straordinarie in riviste, giornali o su Internet». In pratica hanno un atteggiamento aperto nei confronti del mondo e sono estroversi: così riescono a farsi le amicizie giuste, utili a favorire la fortuna nel lavoro e nella vita privata.

2. Segui l'istinto. I fortunati prendono le decisioni seguendo gli istinti "viscerali" e sanno dare forza alle loro intuizioni. Il nostro istinto la sa sempre più lunga di noi e ci guida verso la scelta giusta, come confermano due studi che Wiseman ha condotto su persone che dalla vita hanno avuto tutto. I risultati mostrano che queste persone sanno abbandonarsi alle scelte istintive, in ambito sia professionale sia personale, e sono in grado di potenziare il loro intuito innato. Lo fanno, per esempio, sforzandosi di liberare la mente da ragionamenti troppo razionali, ritornando poi sui problemi "a mente fresca".

3. Sii ottimista. È una conseguenza dei primi due punti: i fortunati sono aperti al mondo, non hanno grosse aspettative e si rivelano sempre ottimisti su loro stessi e sul futuro che li attende. Chi è baciato dalla buona sorte è capace di fidarsi del fatto che le cose andranno bene, al contrario degli "iellati", sempre convinti che «ogni aiuto della dea bendata avrà vita breve e sarà seguito dalla solita dose di mala sorte».

4. Pensa all'altra faccia della medaglia... A volte la sfortuna è una questione di punti di vista: Wiseman spiega che secondo alcune ricerche gli atleti che si aggiudicano la medaglia d'argento sono più infelici e si considerano più sfortunati di quelli che ottengono il bronzo. È il cosiddetto "pensiero controfattuale": i secondi classificati tendono a pensare che se avessero fatto un po' meglio sarebbero potuti arrivare primi, mentre i terzi sono portati a ritenere che se avessero fatto anche solo un po' peggio, sul podio non ci sarebbero nemmeno arrivati. Una questione di punti di vista, insomma.

Tratto da www.focus.it

    

E voi ? Cosa ne pensate della ... Fortuna e della Sfiga ???

 

 

 
Rispondi al commento:
in_love_with_you
in_love_with_you il 29/07/08 alle 08:25 via WEB
Siamo in due ... anche io penserei che se avessi fatto un filino peggio sarebbe andata peggio
 
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Ed è proprio quello che non si potrebbe
quello che vorrei,
ed è sempre quello che non si farebbe
quello che farei,
ed è come quello che non si direbbe
che direi
quando dico che non è cosi il mondo
che vorrei

non si può sorvolare le montagne
non può andare dove vorresti andare
sai cosa c’è ogni cosa resta qui
qui si può solo piangere
e alla fine non si piange neanche più

ed è proprio quando arrivo lì
che già ritornerei
ed è sempre quando sono qui
che io ripartirei
ed è come quello che non c’è
che io rimpiangerei

quando penso che non è cosi il mondo che vorrei
non si può fare quello che si vuole
non si può spingere solo l’acceleratore
guarda un pò ci si deve accontentare
qui si può solo perdere
e alla fine non si perde neanche più!
 

Sono appeso alla tua corda
mi tieni sospeso a tre metri dal suolo
sto ascoltando quello che dici
ma non riesco ad emettere alcun suono
dici che hai bisogno di me
poi vai via e mi stronchi
ma aspetta... dici che ti dispiace
non pensavi che mi sarei girato e avrei detto...
che è troppo tardi per chiedere scusa,
è troppo tardi
ho detto che è troppo tardi per chiedere scusa,
è troppo tardi
ti darei un'altra possibilità, cadrei, prenderei colpi per te
e ho bisogno di te come un cuore ha bisogno di battere
ma questo non è niente di nuovo
ti amavo con una passione rossa,
ma ora è diventata blu
e tu hai chiesto scusa come un angelo,
nonostante il cielo non sia adatto a te
ma ho paura che sia
troppo tardi per scusarsi , è troppo tardi
ho detto che è troppo tardi per scusarsi ,
è troppo tardi
è troppo tardi per chiedere scusa,
è troppo tardi
ho detto che è troppo tardi per chiedere scusa,
è troppo tardi
ho detto che è troppo tardi per chiedere scusa
ho detto che è troppo tardi per chiedere scusa
sono appeso alla tua corda
mi tieni sospeso a tre metri dal suolo...

 

 
Scorrono morbide curve di una strada da percorrere
vanno via ruvidi giorni di un novembre senza nuvole
la rugiada È un velo di pellicole che avvolge luci e
prospettive surreali
e penso a te, solo tu puoi sentire, puoi comprendere

Nei silenzi, dentro le parole che non ti ho mai detto
é chiaro quanto t'amo e non saprei immaginare la mia
vita senza te

troverei energie,
le mie ultime risorse le userei
per tornare ogni volta da te
o raggiungerti
dall'altra parte del mondo
tra i vapori e nebbie di fuliggine
tra milioni di persone e oceani blu china
io sarò là dove sei tu
che sai leggere nei miei pensieri
e non ho più misteri.

Nei silenzi,
in un'emozione rotta da un respiro
é chiaro quanto t'amo
e non saprei immaginare la mia
vita senza te

t'amo e non saprei immaginare la mia
vita senza te
 
 
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