Come al solito tutto quello che in Italia si potrebbe fare di buono è sempre oggetto di mille polemiche. Mi domando perché ogni proposta di legge non possa mai essere oggetto di confronto costruttivo ma debba sempre essere motivo di schermaglie tra un partito e l’altro i cui rappresentanti gracchiano nei microfoni come zitelle dei vicoli di paese.
In particolare oggi mi riferisco alla proposta, avanzata dal PD attraverso le parole del suo leader Dario Franceschini, di fissare “un contributo straordinario, per il 2009, di due punti sui redditi superiori ai 120.000 euro (come quelli dei parlamentari), per finanziare 500 milioni da destinare al contrasto della povertà estrema”. L’obiettivo è quello di chiedere alle persone che stanno meglio economicamente di dare un maggiore contributo a risollevare chi è stato colpito duramente dalla crisi. La proposta di Franceschini ricalca quella già introdotta da Guglielmo Epifani con le seguenti parole: “In altri paesi i governi chiedono ai manager di ridursi gli stipendi, dal nostro non una parola su questo”.
Fin qui tutto bene... fin quando però le zitelle non hanno iniziato ad inacidirsi. La prima di tutte, il politico che definisco “il più falso in assoluto”, Daniele Capezzone, parla di contaminazioni tra questa proposta del PD e la posizione estremista di Rifondazione comunista dello scorso anno, sintetizzata nel manifesto “anche i ricchi piangano”. Mi viene da dire: e quindi??
Da parte del Popolo delle Libertà le voci che si alzano parlano invece di facile demagogia.
Stupisce invece l’apertura da parte della Lega Nord nei confronti della proposta. Bossi afferma che in tempo di crisi “se po’ ffa”!
Premettendo che a questo punto le mie idee in tema di politica sono più confuse di prima, faccio bene a chiedermi perché nel nostro Paese si chiacchiera tanto ma alla fine di concreto non c’è mai niente, fatta eccezione per i sorrisi e le barzellette del Berlusca?
MOODYMAN